giovedì 24 marzo 2011

Quando l' i-pod ti fa i dispetti.


Sono in macchina.
Brani casuali.
Dispetti.

Ci sono più di mille brani e vai a scegliere giusto quelli che per un motivo o per un altro mi ricordano quello che sta succedendo dentro di me?

Quando la musica e il destino ti fanno i dispetti. Dispettosamente vostra, R.

lunedì 14 marzo 2011

Voglio tornare a Capeside.


Mentre sfogliavo Vanity di questa settimana mi sono imbattuta in una vecchia fotografia di Joey e Dawson appollaiati sul pontile in riva al lago, come i vecchi tempi.
E mi è venuta nostalgia.
Nostalgia di un periodo spensierato della vita di moltissimi di miei coetanei che hanno vissuto fianco a fianco a Joey, Dawson, Pacey, Jen e tutti gli altri per quasi sei anni!
E, come vecchi amici che non vedo da tempo, m' è venuta voglia di rincontrarli!
Vorrei chiedere a Joey se sta ancora con Pacey, se hanno avuto dei bambini e come va il lavoro. Lui sarà sicuramente bello come a quei tempi.
Chissà se hanno comprato una nuova barca dopo aver perso quella che fu testimone della loro fuga in quella terribile tempesta.
Chissà se sono partiti ancora.
E come va il ristorante, Pacey? Chiederei.
Vorrei sapere come sta la bimba di Jen, vorrei vedere la sua reazione al video che la mamma le lasciò prima di morire (che mi fece piangere a dirotto!). Vive ancora con Jack e con il fratello di Pacey?
E la nonna? Come sta la nonna? E' ancora viva?
Vorrei sapere come sono stati gli incassi del film di Dawson e cosa aveva da dirgli Steven Spielberg in quella telefonata.
Chissà se ha trovato il grande amore che per tutto quel tempo ha creduto fosse Joey. Io l' ho sempre detto che non erano fatti l' uno per l' altra!
Speriamo che abbia smesso con le espressioni pietose!
E si sarà tagliato il ciuffo biondo alla Elvis???
E come stanno sua madre e la sua sorellina?
Come mi è dispiaciuto per la morte di Mitch!




Milioni di adolescenti in tutto il mondo si sono affezionati alle storie semplici di questi ragazzi a dimostrazione del fatto che un tempo eravamo meno impressionabili!
Ci accontentavamo di quelle storie talmente semplici ma allo stesso tempo forti da farci appassionare, sorridere, piangere...
Non c' erano grandi città e borsette firmate, omicidi irrisolti e casi clinici ai limiti dell' umano. Non c' erano scuole prestigiose e divise formali.
Io, come moltissimi altri, ci siamo affezionati alla semplicità di un gruppo di ragazzi che potevano essere noi.

Io adesso sono cresciuta, diventerò un medico, magari mi sposerò a avrò dei figli e, come con dei vecchi compagni di scuola, mi piacerebbe vedere come è andata a loro!

Dawsoniniamente vostra, R.
Anowonuwei a tutti quanti...Vi lascio la mitica sigla di Dawson' s Creek certa che vi sia scesa una lacrimuccia!


sabato 12 marzo 2011

Il mare immenso ha colpito il Giappone.



Madre Natura spara colpi di dolore e per molto tempo ancora ci sarà qualcuno che non potrà fare l' amore per colpa di un mare immenso.
No, qualora ve lo stesse chiedendo, non sono impazzita dopo aver sentito l' ultima canzone di Giusy Ferreri ma l' ho fatto. Essere impazzita, intendo.
L' ho fatto quando un' altra catastrofe si è abbattuta sulle nostre teste, sulle spalle di milioni di giapponesi.
L' ho fatto questa notte, appena tornata da una tranquilla serata con la mia famiglia tra le risate delle mie sorelle eccitate all' imminente vacanza oltreoceano e le raccomandazioni di mia mamma, tra le parole rauche di mio papà stordito dall' influenza e le carezze del mio unico amore con il quale condivideremo grandi cose.
Sono impazzita guardando le immagini di quello che è stato il terremoto più forte della storia capace di mettere in ginocchio una delle nazioni più forti di questo mondo malato.
Mi sono chiesta e ho chiesto a Dio quale fosse il suo piano, quale fosse lo scopo di tutto questo e poi sono arrivata alla conclusione che noi -gli uomini- non abbiamo fatto granché per preservare il grande dono di questa terra.
E, nonostante questo, meritavamo davvero un' altra tragedia?
No.
Un no secco e deciso.
Qualunque siano i nostri errori siamo esseri umani e siamo stati costruiti per sbagliare, è nel DNA.

Mentre qui si chiude un altro giorno li milioni di persone cercano la forza di affrontarne uno nuovo con la consapevolezza di aver perso tutto.
Come si fa ad accettarlo?
Si fa e basta.
Ed è questo che più auguro a tutte queste persone: la forza di accettare quello che si è abbattuto su di loro e che domani possa essere migliore di oggi.

Giapponesamente vostra, R.


mercoledì 9 marzo 2011

Se Ronaldinho diventa stilista...

Grazie alla segnalazione di un caro amico sono oggi venuta a conoscenza delle doti artistico-stilistiche di uno dei calciatori più conosciuti nel mondo: Ronaldinho.
Lo ammetto: preferivo non vedere le sue creazioni perché un moto di nausea mista a sconcerto mi ha pervaso per non abbandonarmi più ma, ammettiamolo, mi ha fatto tornare la voglia di scrivere ed è così che lo ringrazio.
Christian Audigier, designer francese, ha deciso di avviare questo progetto che ha dell' inverosimile con uno dei suoi migliori clienti e questo è il risultato che -ahi noi- ne è venuto fuori.


Vorrei spendere poche parole per questo inno al trash più puro e vorrei insultare quel tamarro di Christian Audigier fino a farlo piangere ma poi mi ravvedo ed essendo una persona di buon cuore mi e gli auguro che comprino questi aborti di T-shirt solo per spolverare il marmo sopra i camini.

Rony, dal canto suo, mostra i dentoni orgoglioso! Del resto la sua finezza è nota ai più e poco mi sorprende che dietro questa adorabili maglie ci sia il suo zampino!
Ohibò la collezione comprende solo una decina di maglie e dei berretti e se il cielo ci assiste non verrà venduta in Italia tanto presto (o magari MAI) e se tutto va bene non dovremo mai vedere ragazzi con i pantaloni sbracati che si vantano di portare una Madonna a grandezza naturale sul cuore seppur l' immagine è quantomeno poetica!

Ronaldinhamente vostra, R.

Di seguito il video dell shooting promozionale dal quale sono tratte le foto!!

martedì 1 marzo 2011

Siamo donne, oltre le gambe c' è di più.. Sicuri?


«Per fortuna non ho mai avuto mogli italiane. Culi bassi, gambe corte e ascelle pelose. Mi state sulle palle. D’altronde, con un premier così, che cosa si aspetta? Il grande problema è la mancanza di una destra intelligente. Prendiamo esempio dalla Libia, piuttosto».
(Oliviero Toscani - Fotografo)