sabato 25 febbraio 2012

La farfallina e il tatuatore: cronache da un matrimonio.

Il  festival di Sanremo potrebbe essere la causa della fine del roseo matrimonio tra la Signora delle pulizie che viene a casa mia e suo marito. In particolare, la causa scatenante dello sfascio del sacro vincolo sarebbe il tatuaggio di Belen in posizione strategica. Il marito della Signora in questione, che chiameremo Silvana per motivi di Privacy, di mestiere fa il tatuatore. Silvana è il pilastro della mia casa; senza lei nessuno vedrebbe più il pavimento della stanza delle mie sorelle che loro hanno scambiato per l' armadio; senza di lei nessuno più -nella mia famiglia- avrebbe i pantaloni della giusta lunghezza e le maglie con gli strass lavate a mano; senza di lei la RobiCasa sarebbe allo  sfascio. Mia madre lavora praticamente dieci ore al giorno e senza il suo aiuto saremmo tutti persi. Per i motivi sopra elencati è chiaro che non possiamo permettere che lei si deprima; i suoi sentimenti ci stanno a cuore dato che la nostra sopravvivenza dipende da lei. 
Ieri pomeriggio, mentre io ero arrampicata su una scala per pulire il lampadario della mia stanza lei mi espone l' astioso problema. 

Silvana: Dopo questo Festival di Sanremo sono davvero preoccupata.
Robi: E perché mai? Capisco che la vittoria di Emma sia stata una catastrofe ma insomma...
Silvana: Oh no, non è per Emma: io ho votato per lei! E' per Belen...
Robi: Belen?
Silvana: Quando Eros s'è tatuato il nome della figlia sul braccio mio marito è stato invaso da gente che voleva tatuarsi il nome dei figli...
Robi: Chi è Eros?
Silvana: Ramazzottoli, il cantante... Comumque... Quando Del Piero s'è tatuato quel tribale sul polpaccio tutti l' hanno voluto. Adesso io sono preoccupata... Hai presente la farfallina di Belen? Hai presente in che punto lei ha il tatuaggio? E' una tragedia...
Robi: Oh... Ohhh 

Avevo capito il punto.
La poveretta è disperata. E chi può darle torto?

Tatuaggiatamente vostra, Robi 

mercoledì 22 febbraio 2012

Il salvadanaio di latta: violenze quotidiane di una spendacciona cronica.

Le sto provando davvero tutte. Non esco di casa. Se lo faccio esco senza soldi. Ho chiuso la carta di credito in una piccola cassaforte e ho nascosto la chiave. Evito di uscire con mia madre. Evito di uscire con mia nonna. Rifuggo da ogni luogo di perdizione in cui è prevista una commessa, dei vestiti nuovi e una cassa. Il centro commerciale è per me un luogo off-limits. Se esco di casa lo faccio per un aperitivo con le amiche o per un cinema con il mio ragazzo. Il centro di Catania è zona minata.
Sto risparmiando per un fine ultimo superiore. Anzi, per due: l' I-Pad e la Muse di YSL in tessuto impermeabile.
Ho escogitato un metodo che sembra stia dando buoni frutti: il salvadanaio di latta.

lunedì 20 febbraio 2012

La RobiCucina: Le patate della Brasserie.



Ingredienti
6 patate
200 ml di latte
1 dado vegetale (servono due tazze e mezzo di brodo)
Mezza cipolla tritata
2 cucchiai di farina
40 grammi di burro

domenica 19 febbraio 2012

Né vincitori né vinti: si esce sconfitti a metà.


Robi: Arisa mi sente, sono Robi del Comitato per la salvaguardia del Festival di Sanremo dagli Amici di Maria. Mi sente?
Arisa: Si... Si...
Robi: Si, cosa? Mi sente? Dica il suo nome!
Arisa: Pippa. Mi chiamo Pippa ma non ho un bel culo così per gli amici sono Arisa.
R: Bene Arisa voglio che lei mi ascolti, è chiaro? Voglio che lei collabori! La situazione non si può reggere più: siamo passati sopra tutti i laghi e tutti i luoghi sono perché ci piace anche noi fare all' amore così, un po' dove capita. Abbiamo detto 'ok' a Marco Carta solo perché poi è sparito nel nulla ma adesso basta!
A: E' buio.
R: Arisa non dica sciocchezze! Abbiamo pagato il canone quindi ce li hanno i soldi per pagare la luce. Adesso mi ascolti bene, salga sul podio, Arisa. Salga sul podio, cazzo.
A: Ho paura. C'è Maria de Filippi!
R: Arisa, questo potrebbe essere un problema ma non si preoccupi. Salga sul podio e mi dica quanti hanno voltato per lei, quanti sono fan di Amici, quanti sms ha mandato Maurizio Costanzo! E' chiaro Arisa? Salga sul podio, cazzo!
A: C' ho i tacchi, Robi.
R: Arisa, per l' amor del cielo, barcolli ma non crolli! Salga sul podio, cazzo!

mercoledì 15 febbraio 2012

45 giorni a Vogue #Chapter 26


‘Quindi tu sei la ragazza di Enrico?’ mi chiede Ina. Gli occhi celesti le brillano. E'  in evidente difficoltà, frenata dalla freddezza scostante di Enrico. Stringe ancora di più la cinta di lana del cappotto color biscotto come se il pesante capo potesse ripararla dal gelo che emana il suo figliastro.

martedì 14 febbraio 2012

Fraintendimenti a San Valentino.

'Al suo fidanzato piace un sacco la cioccolata' esclama il commesso della Lindt quando mi avvicino alle casse per pagare. Gli metto sotto il naso tre confezioni cioccolatose e cuoriciose. 
'Non sono per il mio ragazzo' gli rispondo.
'Ah...' fa perplesso. Il suo sguardo si posa su di me e poi sulle scatole di cioccolatini. Di nuovo su di me. Di nuovo sui cioccolatini. Ci ragiona un attimo e poi con fare malizioso esclama 'Ma come è possibile che una bella ragazza come te non abbia un fidanzatino e si deve comprare la cioccolata da sola a San Valentino?'
'Ce l' ho il fidanzatino' esclamo interdetta 'solo che queste scatole non sono per lui. Posso pagare adesso?'
Ci pensa su un attimo e poi si imbruttisce in faccia. 'Ora ho capito. Siete tutte uguali voi ragazze: illudete gli uomini che vi amano e vi rispettano e poi voi regalate scatole di cioccolatini agli altri!'
Lo fisso allibita per un seccondo cercando di capire cosa intende. Lui ha la faccia contrariata e scuote la testa sbuffando.
'Paghi 45 euro' dice seccato quasi che fosse un crimine vendere cioccolatini nel giorno degli innamorati ad una fedifraga.
'Non che siano proprio affari tuoi ma i cioccolatini sono per mio papà, grande amore della mia vita, e per le mie sorelle che non hanno il fidanzatino e i cioccolatini glieli regalo io. Il mio ragazzo mangia solo sfoglie di cioccolato fondente e qui è tutto al latte'
Il commesso mi guarda mortificato per un secondo. Poi sospettoso. Ho come la sensazione che non creda alla mia storia.
Prendo le confezioni e me ne vado.

Evidentemente San Valentino rincoglionisce il genere umano tutto. Tutto.
Certe cose succedono solo a me: sono una calamita per strani tipi. 

Franintendimentamente vostra, Robi.
Buon San Valentino a tutti. 


giovedì 9 febbraio 2012

Dicono che San Valentino sia vicino: e 'sti ca**i.

La rivolta dei singles, sui social network più improbabili, si sta già consumando da giorni. Tutti a gridare con la mano sul petto quanto bello sia non dover rendere conto a nessuno. Stanno li a progettare memorabili scorpacciate di Nutella annegata nella Vodka in pigiama di pail e pantofole di pelo mentre lo stuolo di coppiette dagli occhi scoppiettanti d' amore invaderanno questo o quel ristorante che propone l' intero menù a forma di cuore. Dall' antipasto al dolce. Perfino il caffè, non chiedetemi come.
Stanno li a far comunella, a prepararsi per il glorioso giorno di San Faustino quando giustizia per i cuori infranti o solitari sarà fatta. Quando i biscotti non saranno più cuoriciosi ma mezze frolle tagliate a zig zag.
Ma è giusto che io dica la mia. E' ora che quelli in coppia si facciano sentire e si ribellino a questo stato d' essere. E' arrivato il momento di guardare in faccia la realtà: San Valentino preoccupa più quelli in coppia che quelli scoppiati. Già l' immagine che ce ne danno non è delle più entusiasmanti: un nano, grassoccio e biondiccio che ti punta un' arma appuntita contro. Seriously? Cosa c'è di romantico in questa immagine? Perché il suddetto nano dovrebbe procurarmi degli spasmi d' amore?
E poi c'è la ricerca del regalo perfetto che non può essere utile; non può essere un maglione o un cellulare. No, belli, il regalo di San Valentino dev' essere romantico!
'Cosa hai preso a Sigismondo?'
'Un paio di scarpe'
'Ma non è romanticoooooo. Io ho ho fatto al mio fidanzato un collage con tutte le mie foto da quando sono nata ad ora da appendere sopra il comodino e ho sparso qui e li dei cuoricini rossi ritagliati con la forbice dalla punta arrotondata!"
'Non avevi un ca**o da fare, eh?'

Così, sentendoti una fidanzata di mierda, esci alla disperata ricerca di qualunque stronzata che possa trasformare il tuo misero paio di scarpe (misero un paio di ciuffoli dato che hai speso quei duecentocinquanta euro che avevi conservato risparmiando perfino sulle patatine fritte -che, si sa, toglietemi tutto ma non le patatine- per comprarti quel bellissimo cappotto color caramello che pur essendo in saldo costava quanto il tuo rene sano) in un romanticissimo dono d' amore.
I negozi sono pieni di pelusches a forma di cuore; le vetrine sono colme di adorabili gadget rossi che ti viene l' emicrania solo a guardare quelle scritte 'Je t' aime' fluorescenti, le commesse ti guardano ammiccanti dalle vetrine dei negozi di intimo che inizi a rimpiangere il giorno in cui ti sei fidanzata. Tu vaghi per il centro commerciale ormai stanca e spaurita. Il tuo corpo si chiede come sia possibile che sia passato già un anno dall' ultimo straziante giro alla ricerca del cuore gonfiabile.
E poi ti devi fare la ceretta, quella seria che nemmeno a ferragosto per dormire in spiaggia. Perché anche se ormai il tuo ragazzo è abituato a fare sesso con un camionista della peggior specie il giorno di San Valentino da te ci si aspetta che ti trasformi miracolosamente in un angelo di Victoria's Secrets. Metti da parte le tue mutande ascellari di H&M prese ai saldi tre paia 5 euro e corri alla disperata ricerca di quel bel merletto rosso che si adagi bene sulla chiappa cellulitica (ora meno perché i soldi destinati alle patatine sono finiti nel regalo pegno d' amore!). Il reggiseno push-up che ti da fastidio tutta la sera sotto il vestito. La ciccia sui fianchi chiede pietà e ti supplica di liberarla dai collant stingi panza di Calzedonia nei quali l' hai intrappolata. I tacchi che ormai sono un ricordo lontano tornano ai tuoi piedi e Dio solo sa come devi fare ad alzarti dalla sedia e arrivare alla macchina.
Poi è d' obbligo l' atteggiamento amoroso: vi dovete tenere per mano (anche mentre tagliate la carne, è ovvio. E li sono ca**i) sfidando la coppia del tavolo accanto che sembra più SanValentinosa di voi. Mai sia che i loro occhi, mentre sono fissi gli uni negli altri, mandino più scintille dei vostri.
Il dopo cena dev' essere memorabile! Almeno mezz' ora di preliminari in cui ringraziate tutti i santi, in particolare il nano che vi ha scoccato la freccia: è ovvio, per avervi fatti incontrare. Poi si dovrà guardarsi negli occhi e fare all' amore dolcemente sussurrandosi nomignoli degni dei peggiori film Disney con Bruno Mars che vi canta che voi siete Emezing jast de wey iu arrrr. Come se fosse la prima volta. Come se non ci fosse un domani. Come se fosse l' ultima prima della vostra partenza per l' Iraq.
Un giorno intero in cui s' inneggia al vero amore come se hai passato il precedente anno con il tuo ragazzo solo in attesa di questo memorabile giorno in cui finalmente potete giurarvi, occhi negli occhi, che non vi lascerete mai; che starete insieme for ever and ever
Poi, magicamente, arriva la mezzanotte. La farsa è finita. Tu e Sigismondo tornate la solita vecchia coppia innamorata che si guarda negli occhi e si sceglie, giorno dopo giorno, senza bisogno di aspettare San Valentino per capire che stare insieme è la cosa più bella del mondo. Anche con le mutande di H&M e una pizza ancora nel cartone davanti una partita dell' NBA. 

SanValentinamente Vostra, R. 

Amiamoci.

Un diamante da Tiffany di Karen Swan

Se state cercando una lettura leggera e che vi incolli alle pagine, il libro che fa per voi è, senza ombra di alcun dubbio, questo. Un diamante da Tiffany è la seconda fatica letteraria di Karen Swan dopo Players che sfortunatamente non è stato tradotto in Italia. Un intreccio di vite e modi di pensare che porterà la protagonista, Cassie, alla riscoperta di se stessa. Un viaggio attraverso tre città in cui sono stata e ritornata tante volte -New York, Parigi e Londra- alla ricerca di aspirazioni e voglie per riprendere in mano le redini di una vita allo sbando.
Cassie scopre, il giorno del suo decimo anniversario di matrimonio, che la sua storia d' amore che lei credeva solida ed indissolubile è basata su una bugia. Questo destabilizza Cassie ma riesce a rimettersi in piedi grazie all' aiuto tempestivo delle sue amiche di sempre -Kelly, Anouk e Suzy- e ad una piccola sorpresa sotto l' albero di Natale più famoso del mondo, quello di Tiffany sulla Fifth Avenue a New York.
Gli ingredienti per una splendida commedia romantica ci sono tutti: la passione, l' amicizia, l' intrigo amoroso e la sensualità.
C'è la frenesia di New York che passa attraverso le passerelle di una sfilata rovinata. Il glamour di Parigi dietro i fornelli di una cucina dai profumi irresistibili su fiumi di vino d' annata. E, infine, il fascino rassicurante di Londra così ordinata ed austera.
Le descrizioni precise vi immergeranno in un mondo favoloso e scintillante. L' espressione dei sentimenti è talmente accurata che il vostro cuore sussulterà ad ogni pagina, ad ogni rigo. 
Insomma, che state aspettando? Correte in libreria! Tra l' altro questa perla tra i romanzi d' autore costa solo 9,90 euro!
Tiffanyamente Vostra, R.

P.S.: Non sbagliatevi con 'Un regalo da Tiffany' di Melissa Hill che è uno dei romanzi più stupidi, mal scritti, scialbi e senza personalità che abbia mai letto.

lunedì 6 febbraio 2012

Tre giorni.

Tre giorni a Milano. 
Tre giorni durante i quali una città solitamente grigia si è piegata al candore di una spolverata di neve fresca, come granita dentro un succo di prugne.
Tre giorni in cui ho sentito freddo come mai in vita mia. Le temperature sono state così basse che in alcuni momenti credevo di perdere il naso congelato per strada. Ho desiderato il caldo che ti fa sudare anche i pensieri della mia Sicilia come un drogato in astinenza.
Tre giorni che volevo dedicare a del sano shopping. Lo sprint finale di una lunga maratona di saldi che però si è tradotto in un misero bottino: un maglione beidge a trecce strette di Tommy Hilfiger; uno scialle giallo ocra a motivi floreali di Zara e una t-shirt di Pinko un po' rock ma fin troppo adolescenziale.
Tre giorni in cui ho riscoperto la bellezza dello stare in famiglia. Le chiacchiere fra sorelle e il sabato sera tranquillo tra una tazza di cioccolata calda e una puntata di Hart of Dixie come non succedeva da secoli.
Tre giorni in cui ho imparato a guardare il cielo e scorgere minuscoli batuffoli di cotone gelato che si posavano leggeri sulle guglie del Duomo e sul velo dorato della Madonnina.
Tre giorni che sono passati veloci ma senza che il tempo mi mettesse fretta. Tutto era scandito dal pensiero di vacanza misto alla voglia di fare. Non abbiamo sprecato il nostro tempo senza che lui ci spingesse. Non avevo mai provato una sensazione tanto piacevole.
Tre giorni in cui ho visto un sacco di cose strane. Un giapponese bassino dall' aria allegra e gli occhi ridotti a due fessure che lasciava dondolare placidamente una Birkin arancio dai profili giallo fluo. Un cagnolino con un bomber di pelliccia di visone con tanto di cappello. Un uomo a maniche corte nel gelo della capitale del glamour.
Tre giorni durante i quali ho visto così tante persone con le scarpe del boscaiolo che sembrava di essere davvero in un bosco! Ed io che credevo… Comunque la parte alta dello stivaletto, dopo un giorno intero, mi ha dato un po’ fastidio: devo prenderci l’ abitudine prima di metterle un’ altra volta!
Tre giorni ricchi di sorrisi e di fotografie.
Tre giorni durante i quali ho scoperto un' ottima pizzeria a Milano. Pizza and Friends in via Baracchino, dietro il Duomo. Io ho preso un' insalata che si chiamava Glamour: questo deve dirvi tutto ma ho assaggiato la pizza da mio papà ed era davvero buona!
Tre giorni in cui ho lasciato che i miei occhi si posassero sulle vetrine dei posti in cui sono racchiusi i sogni di donna. I manichini erano fasciati da eleganti abiti leggeri a stampe floreali; i loro piedi senza dita incastrati in sandali dai colori accesi; le loro braccia scoperte e tese ti invitavano a raggiungerli anche se per te non è ancora momento di primavera.
Tre giorni durante i quali ho sentito una coppia di russi lamentarsi per il freddo di Milano. Ora, posso capire che mi lamento io, che vengo dalla Sicilia, ma voi? Insomma passate l’ inverno intero a meno venti!
Tre giorni in cui ho bevuto così tanta cioccolata calda con panna che nemmeno in tutta la mia vita. Ogni scusa era buona per rintanarsi in un bar e sfuggire al gelo di Milano.
Tre giorni in cui ho apprezzato il caos ordinato di Milano. Mi piace il modo in cui la città abbia tutto sotto controllo nonostante gli impegni e il tempo che corre.
Tre giorni che adesso sono un miscuglio sparso di fotogrammi e ricordi piacevoli.

Tregiornamente vostra, R.

giovedì 2 febbraio 2012

Non siamo mica boscaioli.


E' stata sicuramente colpa dei telegiornali e di tutto il terrorismo psicologico che hanno fatto in questi giorni con la neve e le temperature siberiane. Forse è stata anche un po' colpa di tutte le foto di paesaggi innevati e macchine imbiancate da chilometri di granita candita che avete pubblicato su Istangram. Molto probabilmente non c' entra niente di tutto questo. So solo che l' ho fatto. Erano al 50% di sconto e dato che devo sfidare la tempesta di neve che si abbatterà questo we sul capoluogo lombardo (sempre che il mio aereo parta) le ho prese. Insomma io non ho mai detto di essere una fashion blogger. Al massimo una Sfashion blogger.
Che il boscaiolo che c'è in me finalmente si palesi. Amen.

Boscaiolamente vostra, Robi

P.S.: Sappiate che volevo prenderle rosa. Un barlume di buon senso mi ha attraversato nel momento in cui le stavo pagando. Ma sono ancora in tempo per cambiarle.