Come suonano bene queste parole?
Che melodia angelica che riporta alla mente pezzi di posti fantastici.
Voi lo sapete che cosa è un Walk-In-Closet?
E’, letteralmente, un armadio in cui puoi CAMMINARCI DENTRO. Cioè una roba che
tu hai un milione di scarpe e li dentro ci entrano perché è uno spazio talmente
grande da permetterti di camminarci. Avanti e indietro. Organizzarci delle
passeggiate, come faceva Socrate con i suoi allievi, insieme alle amiche per
mostrare loro il nuovo giubbino di pelle color caramello. Ci puoi mettere addirittura delle panche, o delle poltroncine di pelle bianca intervallata da bottoni in ottone per riposarti ed ammirare il tuo guardaroba.
Un Walk-In-Closet è un sogno che si realizza. E’ un pezzo di paradiso che si
mostra agli occhi di una donna comune e mortale prima di arrivarci davvero al
Paradiso. Gli angeli si presentano come file e file di scarpe; i santi come
grucce tutte uguali che fanno bella mostra di se in file ordinate.
Più di una cabina armadio, moooolto di più di un guardaroba: praticamente lo zio d' America dell' armadio. Il parente ricco. Il fratello bello, quello che a scuola tutti vi dicono 'Ah ma tu sei il fratello di Gianarnaldo?'.
Come ben sapete sto ristrutturando casa dato che a settembre mi vesto di bianco e percorro la navata e, avendo VENTUNO METRI QUADRI da ben spendere in qualcosa di utile, l' ingegnere che sta seguendo i lavori in cucina ha pronunciato le magiche parole: Walk-In-Closet. Chi poteva pensarlo mai che un ingegnere che sa fare di calcolo (Per me, menti superiori, dato che io e la matematica.... vabbè, vi risparmio i racconti sanguinolenti della nostra lite) potesse conoscere suoni tanto poetici.
Ripetetelo con me Walk-In-Closet.
Ci pensate?
Sto sfogliando una rivista nel mio Walk-In-Closet!
Sto facendo tintinnare le collane appese al muro del mio Walk-In-Closet.
Sto spolverando i ripiani per le scarpe nel mio Walk-In-Closet.
Un posto magico in cui rifugiarsi nei momenti bui. Un luogo dove sentirsi al sicuro circondata dalle tue borse.
Ovviamente, come in tutte le favole, ci deve essere un cattivo: il mio fidanzato.
"Robi, puoi avere una cabina armadio; un armadio gigante; anche una borsa nuova ma non puoi assolutamente usare un' intera stanza per metterci le scarpe. Non puoi e basta."
E pensare che lui vuole metterci delle librerie.
Lui.
Che non legge.
La vita fa schifo. E non ho nemmeno un Walk-In-Closet in cui rifugiarmi.
Robi.