domenica 26 dicembre 2010

La Valigia.


Sono alle prese con la valigia.
Se googlate "la valigia perfetta" vi si aprono ottocento milioni di risultati pieni zeppi di consigli su cosa mettere e cosa no nella valigia.
Ad un primo sguardo i consigli dati dai sedicenti attivisti della valigia perfetta possono sembrare utili: un vestito elegante, il deodorante, un k-way....
Poi però ti ritrovi con il contenuto degli armadi completamente scaraventato sul letto, con pile di vestiti alla rinfusa, con scarpe da ogni parte e con la valigia vuota (o strapiena) che chiede pietà ed inizi a sospettare che chi ha scritto quelle liste di consigli in realtà non sia mai uscito di casa.
La verità, miei cari, è che non esistono delle regole universali per una valigia perfetta. Siamo talmente indecise e complicate che anche se dovessimo portare con noi l' intero guardaroba estate/inverno contando i capi comprati dal 1990 ad oggi ci sarà sempre qualcosa che ci scorderemo, qualcosa di nuovo che ci serve assolutamente (ogni scusa è buona), ci ricorderemo di quel maglione comprato da Zara l' anno scorso che sarebbe stato perfetto con i jeans scuri che abbiamo portato.
Scorrendo i consigli utili leggo:"non dimenticate un abito bello che non si sa mai". Dopo il primo smarrimento seguito dalla perplessità mi pongo davanti il mio armadio e cerco un abito "bello". Ma che vuol dire un abito bello? Un semplice tubino nero può andar comunque? E per la sera di capodanno? E per il pranzo? Va bene se metto i pantaloni?
E quante paia di scarpe dovrei portare? Con i pantaloni larghi vanno bene con la punta tonda ma meno con i Capri neri. Con il tubino ci vuole una scarpa elegante, dovrò camminare tutta la giornata e ho bisogno si almeno due paia di scarpe comode.
E i maglioni? Se poi fa troppo caldo? E se invece poi trovo il gelo?
Una giacca elegante e una sportiva, un jeans chiaro e due scuri, un giubbino impermeabile e un cappotto elegante, un piumino corto e uno lungo, uno nero e uno marrone.......
Vedete? E' impossibile pianificare e portare giusto l' essenziale.
Trovatemi un femminuccia (ma anche un maschietto, di grazia) che riesca a portare in valigia lo stretto necessario.
Per me è TUTTO STRETTAMENTE NECESSARIO :D
Non voglio nemmeno pensare al beauty case: creme, trucchi, pennelli, deodorante, shampoo, spazzole, profumo... da solo peserà una decina di Kg.

Ho chiuso tutti i siti di consigli sulla valigia perfetta e ho chiuso gli armadi: manca ancora qualche ora prima del decollo, magari trovo qualcuno che è disposto a fare la valigia al posto mio :D


Godetevi questi ultimi giorni del 2010.
Valigiamente vostra, R.

giovedì 23 dicembre 2010

I regali di Natale.


Pensavate che mi ero dimenticata il post sui regali di Natale???
Pensavate che Robilandia non vi trapanasse gli occhi con il suo scritto sui pacchi dono????
Beh, miei cari, eravate in errore....

Sono stressanti. Diciamolo subito così evitiamo di croggiolarci nella convinzione che è bello andare per negozi e scervellarci su cosa prendere a zio, nonna, cugino, fidanzato, mamma, suocera, cognata, nonna, sorella.......
I centri commerciali sono presi d' assalto, file chilometriche alle casse e bambini urlanti che spingono i genitori in questo o in quel negozio dove hanno visto ciò che desiderano trovare sotto l' albero.
Donne stressate che hanno lavorato fino alla vigilia, parlano a due telefoni per volta nella speranza di riuscire a comprare/incartare/consegnare 49589220 regali in un' ora.
Commesse isteriche che se potessero vi prenderebbero a calci nel didietro.
Mariti disperati che comprano l' ultimo modello di Dior per la moglie che invece non trova nulla per ricambiare (mamma perché ci pensi all' ultimo minuto???).
Figli che non hanno soldi per fare il regalo ai genitori perchè devono partire.
Io che non so (si ancora!!!!) cosa regalare al mio fidanzato: abbiamo impiegato due intere giornate alla ricerca del regalo giusto, si è provato 900 maglioni di lana con i bottoncini e nessuno era come lo cercava, per poi avere l' amarissima conclusione amore fammi una sorpresa tanto lo sai che mi fido!!
Ora, ditemi voi, cosa diavolo dovrei comprargli se dopo due giorni a lui interamente dedicati non ha trovato nulla? NULLA!!!!
Ahhhhhhhh
Io detesto il dover fare i regali di Natale, vorrei che fossero tutti come!
Io so già cosa voglio ricevere da qua al mio 36° compleanno (e di anni ne ho solo 22). Il mio ragazzo è entrato in un Mediaworld alle 9.25, alle 9.30 un commesso gli ha consegnato la mia nuova macchina fotografica fucsia, alle 9.36 ha pagato, alle 9.40 era fuori dal negozio :D

Ammettiamolo a noi stessi: NON esiste il regalo giusto.
Ci sarà sempre qualcosa nella vostra scelta che non andrà bene: il colore, la forma, l' oggetto, la lunghezza....
Quindi meglio essere decisi, far capire (o dire chiaramente, così evitiamo incomprensioni) cosa si desidera e comprarlo!!!
Non c' è magia?? Suvvia non siate così romantici, voglio vedere che magia trovate nel maglione rosso con le renne oro che la zia Donata vi regala ogni anno!

Splendida Vigilia a tutti.
Nataliziamente vostra, R.

lunedì 20 dicembre 2010

La commessa.


'Posso esserle utile?'
'No, do solo un' occhiata'
Ti viene incontro sorridendoti, pensando già a quello che ti deve rifilare, ti guarda e studia le tue misure, svogliata ti rivolge la parola maledicendoti già per lo sforzo che le imporrai da li a pochi istanti.
Eccola con la sua divisa (al momento natalizia, fornita di cappellino con tanto di pon pon finale) che ti segue controllando ogni tuo gesto, ogni tuo movimento, ogni tua scelta.
Ti viene dietro come se tu fossi l' ultimo dei Lupin in circolazione, osserva attentamente la taglia che scegli e mentre stai afferrando la 44 (ottenuta a suon di sacrifici, di diete estenuanti e sedute di palestra pari al massacro) lei ti guarda con malcelata compassione e ti consiglia di portare in camerino anche la 46, così per sicurezza!
Poi arriva il momento in cui TU, stronza acquirente dalle mille richieste, hai bisogno di lei. Sei piena di panni in mano: stenti a muoverti urtando tutto quello che ti capita a tiro e lei ti sfugge come fossi la peste.
'E' tutto esposto'
'Può prenderlo da sola'
No, non posso, baldracca che non sei altro, non posso! Sono carica di panni come un mulo da soma e non trovo la mia fottutissima traglia DAMMI AIUTO!
Ma lei è già fuggita via, via da te.
E' da ammettere che, alle volte, le persone lasciano l' educazione a casa prima di recarsi in un negozio e trattano le poverette, stanche e stressate dalla vita (e dal periodo che precede quello ancora più drammatico dei SALDI) come pezze ma c' è da dire che non sempre sono gentili e sorridenti come dovrebbero.
Delle volte sono utili e simpatiche come la pioggia appena esci dal parrucchiere, hanno la stessa gioia di vivere di un condannato all' ergastolo, ti odiano ancor prima di aprire bocca, ti guardano con sufficienza quasi ti facessero una cortesia aiutandoti eppure mia sorella continua a dire che sono IO che sono troppo esigente indisponendo le commesse...
Mah....
Certo è che se mi capitasse qualche commesso di Abercrobie... :D
E voi? Che rapporto avete con le commesse????

Commessamente vostra, R.

sabato 18 dicembre 2010

Kate e l' ostentazione al contrario.

Kate di qua. Kate di la. Kate di su. Kate di giù: non si fa altro che parlare di lei da quando quello stempiato di William d' Inghilterra le ha infilato quelle 28,000 sterline a mò di zaffiro tempestato di brillanti al dito.

Catherine Elizabeth Middleton nasce il 9 gennaio del 1982 a Reading, Gran Bretagna per la gioia di mamma e papà Middleton, al secolo dipendenti della British Airways (che da le lattine in miniatura delle bibite, adorabili. ndr). I Middleton nel 1987 (un anno prima che io venissi ad illuminare il mondo) fondarono una propria società, la Party Pieces, che vende per corrispondenza accessori per feste che li rese MILIONARI.
Nel 2001 Kate vince il superenalotto, ehm, scusate, conosce il principe e futuro sposo alla University of St Andrews (alla quale è potuta accedere grazie alla fortuna dei genitori).
Dopo questa breve presentazione della suddetta arriviamo al punto: Kate Middleton E' RICCA, ricchissima.
Cosa voglio dire con questo? E' presto spiegato.
Da quando l' annuncio del fidanzamento ufficiale è stato reso noto alcune settimane fa tutti (si, si tutti) la elogiano per la sua sobrietà.
Si mormora che il vestito che la nostra Kate indossasse durante l' annuncio ufficiale sia andato a ruba (Oh cavolo! Chi l' aveva mai visto un vestito BLU con un INCROCIO sul ventre? Nessuno, avanguardia pura) e che le inglesi d' Inghilterra fossero su di giri quando hanno potuto constatare che il sopracitato capo costasse poco più di 300 sterline.
Successivamente Mario Testino è stato scelto per immortalare la coppia in altre due stampe presto finite sulle pagine rosa di mezzo mondo. E, dopo aver visto la ridente coppia, i commenti agli abiti dei due non si sono sprecati: si sottolineava in tutte le lingue e in tutte le televisioni che la piccola fiammifer... ehm, scusate ancora, Kate possedesse già l' abito bianco e la camicetta scelti e che la stessa abbia optato per un trucco e parrucco hand made piuttosto che servirsi di truccatrice e parrucchiere al suo servizio.
Sarà forse questo il motivo per il quale Testino si sia lasciato andare di Photoshop?
"No no, minimo ritocco io fatto per foto" dice Testino.
"Se, Mario, raccontacela a soreta" rispondo io.
Ma non sviamo.
Ora, io capisco che l' eredità lasciata dalla defunta suocera sia pesante come il pranzo della domenica di Pasqua a casa della zia Angela e capisco anche che il ruolo che (secondo me con estrema ingenuità) ha accettato di ricoprire non è dei più facili ma io mi sento presa i fondelli quando me la paragonano a Cenerentola.
Diamine! A quella poveretta facevano lustrare i pavimenti, Kate ha tanti di quei soldi che potrebbe salvare e sfamare un piccolo statarello dell' Africa quindi perchè ostentare una vicinanza ad un popolo che non arriva alla fine del mese?
Lei è ricca, lo è stata fin quando era bambina e non morirà certo di fame adesso che diventerà regina.
Io -personalmente- a questo punto e con queste premesse pretendo la favola, gli abiti da sogno di Valentino, di Clohè, di Chanel, di Lanvin (non quelli di H&M, di grazia).
Voglio vederla pettinata dai migliori e truccata da mani esperte (ammesso e non concesso che sia vera la storia che abbia fatto da se, ma quelle foto sono talmente ritoccate che mi stupisco che si vedano ancora i protagonisti).
Voglio i brillanti e rubini, Bvlgari e Chopard.
E' inutile che lei ostenti una semplicità che non le appartiene ora (Sacre Bleu è la futura regina d' Inghilterra) e che non le è mai appartenuta essendo la sua famiglia molto facoltosa.

L' ostentazione sia verso l' alto che verso il basso è comunque mancanza di buon gusto. Bisogna porsi per quello che si è, che si è sempre stati e che si diventerà.
Questa costante smania di apparire vicina al popolo e caritatevole mi ha dato la nausea. Chiederanno 100 milioni di sterline ai contribuenti inglesi per la sicurezza al matrimonio, ci saranno capi di stato e teste coronate, presidenti e l' alta nobiltà mondiale e poi mi si viene a dire di apprezzare il fatto che possedeva già gli abiti?
Di grazia, non prendiamoci per i fondelli.


Ostentatamente vostra, R.

giovedì 16 dicembre 2010

E' di moda quindi lo compro.


No! Non è così.
La mattina, quando posso, faccio un giro tra i vari blog di moda, sui siti di Vogue, Vanity Fair, Marie-Claire e via dicendo per farmi un' idea di quello che passa per le testoline di chi dice di capirne.
La cosa che, in primis, mi ha sconcertato è che esistono 18498297497593 blog di outifits. Basta googlare la stringa "fashion blog" che ti appaiono milioni e milioni di siti, di blog, di pagine piene zeppe di fotografie di questa o quella ragazzotta in posa plastica come l' ultima delle dive.
Penserete che seguirli tutti è impossibile e invece no. Visto uno, li hai visti tutti.
Se una un giorno indossa una mantella di cammello pettinato con il gel l' indomani, si si proprio il giorno dopo, le restanti milioni indosseranno una mantella di cammello pettinato.
E questo fenomeno fa si che le sedicenti adolescenti mono-neuroniche che le seguono assiduamente come fossero la loro Anna Wintour personale cerchino di copiarle in tutto e per tutto.
Quindi, ricapitolando, una si veste in un modo e scatta milioni di foto che pubblica su internet, il giorno dopo le restanti così definite fashion bloggers copiano il look, due giorni dopo orde di ragazzine avranno addosso la mantella di cammello pettinato con il gel.
E, premesso questo, arriviamo al succo della questione: se sei alta un metro e mezzo e larga altrettanto NON puoi indossare una mantella di cammello pettinato nonostante te la imponga la tua sedicente Fashion Blogger dicendoti che E' di moda.
Ognuna di noi ha un fisicità e delle caratteristiche morfologiche che ci differenziano dalle altre persone. Il fatto che tu, Giuseppe e Maria abbiate tutti la taglia 44 non vuol dire che un vestito vi cadrà addosso allo stesso modo.
E' altamente probabile che a Maria cada male dalle spalle perchè ha meno seno di te, è pensabile che a te venga stretto sui fianchi, è immaginabile che a Giuseppe.... beh spero di non dover vedere un Giuseppe con un vestito.
Il punto è che nel volersi uniformare alla massa non si perde soltanto di identità, del quale abbiamo già ampiamente dibattuto in questo post, ma si perde soprattutto di obbiettività. La frenetica corsa all' omologazione con questa o quella categoria (non credete che se siete alternativi e vi vestite di pelle e borchie non siete degli omologati, lo siete tanto quanto -se non di più, forti del fatto che non volete ammetterlo- di quelli che vestono alla moda, dei fighettini, dei rasta, dei punk e via discorrendo) ci fa dimenticare di guardarci allo specchio prima di mostrarci pubblicamente con addosso un paio di leggins di lattex rosso (che -a quanto pare- è il nuovo must) che evidenziano la cellulite anche a chi non ce l' ha.
Cara amica, se una cosa non ti sta bene, NON TI STA BENE E BASTA. E' arrivato il momento di accettare l' amara realtà.
Il fattore trucco e parrucco non è da tralasciarsi nella foga di copiare con rigorosità religiosa la nostra beniamina. E se oggi siamo tutte bionde slavate che nemmeno fossimo state partorite da un esercito di gestanti ucraine, domani tutte con il caschetto e i capelli nero corvino pur avendo la faccia a luna piena e la pelle bianco latte.
Rossetto rosso e matita nera per tutti. Borse Balenciaga a destra e a sinistra (per carità, bellissima, ma è mai possibile che piaccia a TUTTE?). Chincaglieria serra-polso e anelli su dita tozze. Smalto sbeccato e macchina fotografica iperprofessionale al collo anche se poi non sai nemmeno accenderla e il gioco è fatto.

Voglio precisare che la mia non era una critica finalizzata al fenomeno del Fashion Blogging. Ognuno di noi è libero di fare sfoggio di se e del proprio corpo come, dove e quando meglio crede, sia chiaro. Alcuni dei blog sopra citati sono anche fatti con gusto, con quel tocco di finezza che piacerebbe scorgere di più negli altri.
Il mio -invece- è un appello ad uno sguardo critico da parte di ognuno di noi allo specchio. Dobbiamo ammettere a noi stesse che ci sono capi, make-up, scarpe, trucco che possono sposarsi con la nostra carnagione e con la nostra fisicità e outfits che -pur stando bene addosso alla nostra amatissima fashion blogger o a questa o quella modella- a noi cadono come il formaggio sul cioccolato. Da vomito, insomma.

Fashionbloggeratamente vostra, R.
La canzone che vi lascio oggi è questa. Ahhh come sto diventando romantica :D

mercoledì 15 dicembre 2010

Blake ha lasciato Dan per Karl.

Blake Lively ha lasciato Dan per Karl.
E' ormai notizia certa che la giovane platinata presterà il suo bel faccino e i suoi occhioni blu alla nuova collezione di borse Chanel. Se ne parlava già da un pò ma le trattative si sono protratte a lungo a suon di regali. Karl la corteggiava con vestiti e purse da sera ma sapeva bene di avere un rivale molto valido: Christian Louboutin che addirittura le dedicò un paio di décolleté dall' inconfondibile suola rossa.
La bionda attrice meglio nota come Seriina Van Der blablabla ha scelto il bianco capelluto (ma si è tenuta comunque le scarpe, chiamala scema) e quindi presto popolerà le riviste patinate mostrandoci questa o quella borsetta da sogno dai 3000 euro in su.
Che dire, siamo contenti per lei e ritengo sia stata un' ottima scelta di marketing: la bionda incarna per le adolescenti di mezzo mondo e per le carampane (come me) della restante metà il modello indiscusso non solo di stile ma di vita da sogno (nella finzione come nella realtà, ammettiamolo).
Certo è che il povero Dan conosciuto come Pen Badgley (dai suoi genitori) è stato scaricato (nella realtà) per motivi ancora non noti al grande pubblico. Si rifarà sullo schermo riuscendo a riportare la bionda Seriiina tra le sue braccia?
Magra consolazione, mio caro, ma credo che due o tre schiffarate che possano aiutarti ad uscire da questo triste periodo di solitudine te le trovo, non disperare.



Seriiinamente vostra, R.

Si, lo so! E' da un po' che non ci ascoltiamo qualche bella canzone.
Oggi ho scelto questa che apre la seconda stagione della serie in cui recita la nostra beniamina e che trovo meravigliosa :D

martedì 14 dicembre 2010

Le signore degli anelli.




La mano di una donna è il biglietto da visita che la presenta.
Morbida o di carta vetrata è il primo incontro con un altro corpo, il primo scambio di confidenze con chi ancora non conosciamo.
Per questo è fondamentale che sia impeccabile: smalto curato, manicure perfetta, pelle idratata quanto basta, e ingioiellata al punto giusto.
Si sa, le donne non resistono al luccichio dei gioielli.
Io amo gli anelli.
Nell' antico Egitto si pensava che la vena dell' amore scorresse dall' anulare sinistro direttamente al cuore. Infilare un diamante a quel dito, con il suo potere duraturo, era considerato il modo definitivo di rendere un amore eterno.
E, ancora oggi, a quel dito si fa sfoggio degli anelli che segnano un amore: la fede nuziale, un solitario a mò di promessa, un rosario che ti lega al Signore, una fedina che suggelli un amore adolescenziale...
Ma gli anelli non sono solo atti a giustificare un sentimento ma sono un vero e proprio vezzo a tutte le età.
Pietre colorate, preziose e non, oro o argento, plastica o acciaio, gli anelli da sempre hanno colorato e reso uniche le mani di ogni donna.
Io ne ho tantissimi, alcuni preziosi per il materiale altri per i ricordi ai quali sono legati. Questi piccoli cerchietti senza inizio e senza fine possono rendere particolare anche il più semplice degli outfit quindi non dimenticate mai di adornare le vostre mani pensando che siano l' ultima parte da curare: non c' è niente di più errato.

Ingioiellatamente vostra, R.



sabato 11 dicembre 2010

L' età non è solo un numero.



Fra i commenti ad uno degli ultimi post della Sozzani, nel quale si lamentava di ragazze in sandalo e tacco a spillo quando la temperatura non raggiunge nemmeno lo zero, c' era questo qui sopra riportato.
Ad una prima lettura, veloce e priva di attenzione, si può pensare che sia un normale commento nel quale di acclamano i propri piaceri fashion nonostante il parere altrui.
Fin qui nulla di strano.
Siamo tutti liberi di condurci per strada come ci pare e piace.
Ancora nulla di strano.
Ma quando la signora (non vorrei definirla proprio così ma la buona educazione me lo impone) si vanta di essere alta 158 cm e di avere già raggiunto il mezzo secolo qualche conto non torna più.
Ed è qui che mi volevo soffermare.
Sempre più spesso, in giro, in televisione (la nostra è la più trash che esista) siamo costretti ad assistere a signore non più giovanissime conciate come delle tredicenni impazzite solo per poter rievocare qualche scampolo di gioventù ormai andato e passato. Siamo costretti ad assistere a pelle cadente e rughe profonde fasciate da leggins di pelle (lattex puro) e stivalone alla Preety Woman, gonne indecentemente corte e scollature troppo generose.
Si dice che ci sia un tempo per ogni cosa e che ogni cosa debba essere fatta a suo tempo ma allora è giusto che alcune persone si conducano per strada in maniera indecente? E' giusto che le padrone di casa della nostra tv nazionale si presentino nei nostri soggiorni, a qualunque ora del giorno e della notte vestite come se fossero delle ventenni? Senza contare il fatto che alcune non possono nemmeno permetterselo a differenza di altre che, nonostante il quaranta passati, hanno fisici tonici e asciutti.
Eleganza è anche saper accettare il tempo che passa, i cambiamenti normali del nostro corpo senza accanirsi ricorrendo ad un abbigliamento inadatto alla nostra età o, ancor peggio, alla mano -a volte- dannosa del chirurgo.
Mettici pure il baby-fidanzato più giovane di almeno vent' anni e il gioco è fatto.

Anzianamente vostra, R.




lunedì 6 dicembre 2010

Siamo tutti soldatini. Cara Franca di chi è la colpa?


Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, nota a tutti non solo per i suoi capelli, ogni giorno (o quasi) ci delizia con uno scritto (suo, pare) su quello che è definito il Blog del Direttore sul sito del giornale.
Questa mattina ha parlato di omologazione e mi sono sentita in dovere di esprimere un parere su questo mio piccolo spazio, non soltanto per dare una mia più vasta opinione in merito (le mille battute da loro imposte sono davvero poche per una chiacchierona come me) ma per sapere cosa davvero ne pensiate voi, persone normali, di questo argomento.
La prima obiezione a queste poche righe finora scritte potrebbe essere "perché non leggi i commenti fatti al post del direttore per capire cosa ne pensano i comuni mortali?" e la mia risposta, ve lo dico subito così non ci perdiamo in chiacchiere, è che chi commenta quel blog lo fa semplicemente per farsi "notare dal direttore".
Vi sono commenti ben scritti, ben articolati, ben composti ma che sono talmente canzonatori nei confronti della bionda direttrice che alle volte mi chiedo quanto gli si secchi la lingua a scrivere certe cose e cosa sperano di ottenere con tutti i 'sono d' accordo', 'proprio quello che pensavo', 'mi ha tolto le parole di bocca'.
Quindi, semmai qualcuno vorrà farlo, vorrei leggere dei commenti reali (anche anonimi) che esprimano davvero il punto di vista personale corrispondente a verità.
Premesso questo, cara Franca (mi permetta la confidenza poetica), il mio pensiero riguardo al suo post è semplice: la colpa di questa omologazione è di chi la fa la moda, non di chi la indossa.
Cosa voglio dire con questo?
E' presto spiegato: per tutti (non mi sento di inserirmi in questo vasto insieme perché il mio 'sogno' editoriale è un altro) Vogue è la bibbia della moda.
Siamo cresciute ascoltando Carrie Bradshow che ce lo ripeteva ogni sera e, adesso, non possiamo far a meno di credere che sia vero notando tutto il potere che signore come Anna Wintour, Anna dello Russo, Carine Roitfeld e lei, mia carissima Franca, avete in questo settore. Avete lanciato alcuni dei più grandi artisti del secolo, avete fatto si che un semplice fotografo diventasse un mito della fotografia, avete sdoganato la moda in quegli angoli bui del mondo in cui era solo frivolezza.
Avete, insomma, il potere di decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato indossare/dire/fare per essere glamour.
E questo non è il principio base di ciò che lei ha notato a Parigi (come a Milano, Londra, New York e via dicendo)?
Non è questo che la moda fa?
Non è questo che rende un accessorio, un capo di moda?
Il fatto che più gente possibile lo brami, lo desideri, lo INDOSSI.
Non è forse questo che chi fa moda vuole?
Oggi è il momento degli UGG, domani sarà quello..... e chi lo sa? Oh, voi, certamente. Voi che decidete cosa sia di moda e cosa no.
Un ulteriore aggravante a questo fenomeno di omologazione è presto fornito dalle catene di abbigliamento Low-cost, capo indiscusso su tutti, il nostro amatissimo signor H&M.
In un momento in cui ognuna di noi vuol sentirsi Carrie o Blair, Serena o Andy non disponendo -però- anche del loro conto spese l' alternativa che queste catene ci forniscono è succulenta come una torta al cioccolato per il pranzo della domenica.
E allora via, tutti da H&M, tutti con gli stessi jeans, tutti con le stesse maglie, tutti con gli stessi braccialetti di metallo tintinnante semplicemente per poterci avvicinare un pochino di più al mondo -troppo caro per le nostre tasche- della moda.
Ups.. è vero! Niente torta al cioccolato per noi, il fashion system ci vuole magri, snelli, senza tette, senza sedere. Non è forse così?
E anche qui, mi spiace ammetterlo, ma siete voi che l' avete voluto.
Orde di adolescenti sognanti accompagnate da mammà ai casting che non mangiano da settimane per un cenno di consenso che -anche solo per il tempo di una sfilata- le consacri ad appartenenti del mondo della moda.
Milioni di ragazze ossessionate dalla linea, dall' aspetto, dallo stivale sopra il ginocchio, dalla vita bassa e dai capelli biondi solo per poter far parte di quel piccolo, dorato, ristretto ed esclusivissimo mondo che è il fashion system.
L' insicurezza di non appartenere a questa vostra élite avete fatto sì che avvolgesse ognuna di noi, perchè quello della moda è un mondo che -a vostro avviso- deve rimanere esclusivo, solo i prescelti possono farne parte, solo coloro che indossano quello che voi volete che indossino, solo coloro che vanno dove volete che vadano, solo coloro che sono talmente fashion da seguire con cura maniacale i vostri dettami possono davero far parte di quella piccola e ristretta cerchia.
Non tutti. Non i sovversivi.
Mia cara Franca, non si chieda -quindi- il perchè di tutti questi UGG, si chieda -piuttosto- come fare ad uscire da questa globalizzazione che voi stessi avete creato.

Globalizzalmente vostra, R.

sabato 4 dicembre 2010

Voi lo conoscete il potere delle emozioni?


Voi lo conoscete il potere delle emozioni? Il potere di un cuore che batte per qualcosa? Beh, posso garantirvi che quando succede è una cosa eccezionale. Ti vibra ogni centimetro del corpo, ogni vena pulsa di vita, i capelli in testa ti si rizzano quasi fossero percorsi da energia elettrica.
Un' emozione può nascere da uno stupido film, magari una di quelle commediole romantiche americane che a me fanno sempre piangere.
Un' emozione può venir fuori da una canzone. A me succede sempre quando sento 'Certe notti' di Ligabue, sembrerà un clichè -uno di quelli brutti, aggiungerei- ma a me fa vibrare l' anima.
Il battito del nostro cuore può accelerare semplicemente fissando la persona amata o magari quella odiata e in entrambi i casi la scarica di adrenalina è forte, vitale.
Ci sono alcuni momenti in cui ti svegli nel cuore della notte in preda ad un incubo o notti in cui vorresti chiudere gli occhi e spegnere il cervello -se solo fosse possibile- che ti tormenta con i ricordi.
Ah, i ricordi. Brutta bestia i ricordi. Stanno li, rinchiusi in qualche cassetto della nostra memoria, in agguato e poi semplicemente vengono fuori un sabato pomeriggio a ricordarti che sei ancora viva, che respiri ancora nonostante tutti i momenti che il fiato te l' hanno tolto.
Perchè le emozioni è questo che fanno: ti tolgono il fiato per degli interminabili secondi che per tutta la vita ricorderai. Ti lasciano delle cicatrici profonde che, anche se a volte fanno male, ti ricordano che sei vivo, che hai amato e che puoi ancora farlo, che hai odiato e che hai ancora la forza di poterlo fare, che hai perdonato e perdonerai ancora, che hai sofferto e Dio solo sa quanto ancora soffrirai, che hai pianto e riso, che hai vissuto e che ancora vivrai.

Il video della canzone di questo piccolo post che è uscito, così, da un emozione è ovviamente questo.

Godetevi le vostre emozioni e tenetevi stretto chi ha il potere di regalarvene.
Emozionatamente vostra, R.

giovedì 2 dicembre 2010

Sciarpando.



Il collo, si sa, è una delle zone erogene più sensibili.
Il solo respiro della persona amata che ci accarezza leggermente li dove scorre la giugulare ci provoca un brivido lungo la schiena.
Ed è per questo che io amo le sciarpe, i foulard, le pashmine.
La sensazione della fredda seta sul collo, il calore della morbida lana che ci accarezza piacevolmente nelle fredde (Beh, di solito, non in questi giorni che qui a Catania ci sono 20-25 gradi) giornate di dicembre.
Mi piace il tocco colorato di una sciarpa verde sul total black, il celeste dello strozzino di Tiffany sui jeans, il blu navy su un cardigan bianco.
La sciarpa, colorata o ton sur ton, è un accessorio immancabile al collo di una donna.
Io ne ho una quantità industriale e voi??



E non è detto che possa anche portare fortuna come alla nostra Becky :D



Sciarpatamente vostra, R.