martedì 31 maggio 2016

Giorni 152 - Hello water!

Giorno 152 - 31 Maggio 2016

Non ho molto tempo per scrivere: ho pochi secondi di autonomia tra una sessione di vomito e l'altra. 

Ciao virus intestinale. 

Robi 



20 maggio 2016 - Like bambini grandi. 

Quando i bambini fanno oh - Povia 

lunedì 30 maggio 2016

Giorno 151 - Prendi questa tetta, zingara!

Giorno 151 - 30 Maggio 2016 

È finito anche maggio. 
Tra dodici giorni compio ventotto anni. 
Aiuto. 

Oggi ho partecipato ad una discussione su Facebook in merito alla questione allattamento in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Qualche giorno fa si è scatenata la polemica su Instagram (pronunciato come lo pronuncerebbe Giulia Valentina) perché una blogger, a me ignota fino ad oggi pomeriggio (ne sto scoprendo una al giorno, eh!), del quale non ricordo il nome ma non è fondamentale ai fini della storia, ha pubblicato una foto di se stessa mentre allatta il suo bambino al ristorante. Là blogger in questione è stata tacciata di esibizionismo. Io non sono nessuno per dire o no se lei sia esibizionista anche perché ho solo scorso velocemente le sue foto sul profilo Instagram oggi e non penso che ricapiterà mai più perché io ho un' idea diversa della mamma blogger. A me piacciono tipi come Chiara Santamaria e Federica Piccini: loro ti hanno detto tutto della maternità senza ostentare nulla; senza bisogno di tette al vento e foto in sala parto. 
Io sono dell' idea che l'allattamento, per quanto sia questo gesto magnifico e celestiale che tutti dicono, va inteso come un gesto intimo e per questo fatto in intimità. 
Anche fare la cacca è fisiologico e, se voi conosceste la signora della rosticceria sotto casa, lo trovereste oltre il celestiale ma non per questo io mi abbasso le mutande e la faccio in giro quando mi scappa. 
Io ho allattato per sette mesi mia figlia e le mie tette, nell' intimità della mia famiglia, le hanno viste tutti ma nulla di più. Le neo mamme non devono assolutamente trincerarsi in casa una volt nato il piccolo; la prima volta che mia figlia è stata con noi al ristorante aveva otto giorni di vita e, quando è stato il momento della pappa, ce ne siamo andate in bagno. Nei centri commerciali ci sono le salette apposta per il cambio e l'allattamento. 
Insomma, il succo è che se lo vuoi fare discretamente, puoi. 
Poi, magari, sono troppo pudica il, eh, però penso che la mia libertà finisce dove inizia quella di chi mi sta di fronte e se questa scena a qualcuno può sembrare inadatta, chi sono io per imporla? 

Io, sull' allattamento al seno, ho già scritto. La mia opinione non cambia. 


Notte, Robi. 


22 Maggio 2016 - Spazzini 

Fatti mandare dalla mamma - Gianni Morandi 




domenica 29 maggio 2016

Giorno 150 - Il ragù e il matrimonio.

Giorno 150 - 29 Maggio 2016 

Oggi ho passato la mattina a preparare le lasagne, dalla pasta ai condimenti, e le pizzette per stasera e il pomeriggio a guardare gli Snap del matrimonio di una blogger che sconoscevo totalmente ma che a quanto pare è super super cool and famous, tale Eleonora Carisi. Io credevo che super cool e super famous fosse solo la Ferragni e invece no; anche perché se la Chiara continua a lasciare fidanzati qua finisce che non la vedremo mai con l'abito bianco. Però c'è da dire che il matrimonio di questa non mi è sembrato una super super campagna pubblicitaria come quella del quasi padre Mariano Di Vaio. 
Inizialmente pensavo fosse parente di Albano e per questo fosse famosa e invece no perché lei è Carisi, con una r in meno. 
Vabbè. 
Comunque, figo il marito, che però è scomparso da tutti gli Snap dopo la cerimonia, e anche il vestito mi è piaciuto anche se non è il mio genere; poi lei ha un fisico pazzesco e nella semplicità di capelli e trucco era davvero davvero bella. Unica pecca: il velo corto, a me non piace per niente. Eleonora Carisi per me sei la nuova Ferragni. 

Questo fine settimana ho mangiato carboidrati, è inutile negarlo. Purtroppo, cioè no, per fortuna del Dio Onnipotente, il ciclo è vicino e non ho resistito. 
Ultimamente sono così stanca e la Pupina è così impegnativa che il pensiero di una nuova gestazione mi fa venire la pelle d'oca. 
Settimana prossima, per il ponte del due giugno, la portiamo al mare per la prima volta: prevedo grandi grandi cose. 

Robi. 



29 Maggio 2016 - Pronte per il mare 

Sotto i raggi del sole - Brusco




sabato 28 maggio 2016

Giorno 149 - Minacce 2.0

Giorno 149 - 28 Maggio 2016 

Nell' era dello Smartphone e di quelli sempre connessi; nell' era dei social di tutti i tipi e dei rapporti sempre più telematici e meno personali mi sono capitati due episodi di cyber minaccia parecchio divertenti. 
Come vi ho raccontato qualche giorno fa mi è capitato di chiudere con alcune persone un po' moleste del mio passato. Fosse stato per me, io avrei chiuso già tempo addietro ma, grazie a Whatsapp, certe rotture di minchia fanno giri immensi e poi ritornano. E ritornano in forma di lunghissimi messaggi; minacce di screenshot, si sì avete capito bene: sono stata minacciata di screenshot ai miei messaggi, e minacce di blocco sull'Everest della comunicazione. 
Ora, la cosa lì per lì, nello specifico della situazione, mi ha fatta sorridere: se a trent'anni suonati ancora state dietro a questi giochetti, ringraziamo il cielo che quando ne avevate quattordici al massimo c'era la Summer Card di Vodafone, però, al rovescio della medaglia, siamo sempre meno abituati a rapportarci con le persone e questa è una cosa che, più che tristezza, mi mette un po' paura visto che tra quattordici anni circa avrò una figlia adolescente. 
Non siamo più abituati al confronto e, come ha ben detto il buon A., che di anni ne ha più di cinquanta, scrivendo si perde così tanto della comunicazione verbale, come le espressioni del viso o il tono della voce o l'ironia di certe parole, che è facile far sì che nascano malintesi. 
Io sono stata accusata di cattiveria perché gravida quando la mia amica si doveva sposare ed io con il pancione le avrei rubato la scena sull'altare. Se me l'avesse detto in faccia magari ci avrei riso su. Magari avrei colto la parte ironica dell' infelice uscita. Invece ho colto solo la cattiveria di certe parole e la pochezza. 

Anche io ho fatto la mia favolosa minaccia 2.0 eh... Un anno e qualcosa fa ho avuto un battibecco con Madre, ora non ricordo nemmeno quale fosse il problema, e la minacciai di uscire dal gruppo 'Famiglia' su Whatsapp. E l'ho fatto: ho tenuto fede alle mie parole e ho cliccato su 'Abbandona gruppo'. Se ci penso rido ancora. Al gruppo famiglia, dopo la mia uscita, non sono stata più riammessa, sia messo agli atti. 

Poi c'è il blocco su Facebook così non puoi più far vedere al cyber cosmo le foto del tuo gattino; il blocco su Whatsapp che però poi ci rimani male quando sblocchi quella persona e vedi che non ti aveva cercata minimamente e quindi potevi pure evitare queste bambinate; il blocco sull' iPhone; il blocco su Instagram così la popolarità del gattino è definitivamente morta. 

Non esistono più le sane risse, ormai se hai una questione in sospeso con qualcuno, anzicché tirargli due calci sulle gengive per l'onore della tua fidanzata, gli mandi un messaggio su Whatsapp e poi lo blocchi. Ma se poi fa lo screenshot? 


Robi 2.0 


8 Novembre 2014 - Meglio un caffè che uno screenshot. 

Vorrei ma non posto - J.Ax e Fedez 












venerdì 27 maggio 2016

Giorno 148 - L'amore si odia - Racconto breve

Giorno 148 - 27 Maggio 2016



'Silvia, siediti, devo dirti una cosa.'

'Che mi ami e che non vedi l'ora che passi questo mese che ci separa dal matrimonio?'
'Sono serio, siediti per favore.'
'Ehy, così mi spaventi' esclama lei, d' un tratto seria vedendolo stranamente concentrato. 
'No, non voglio spaventarti ma c'è una cosa che ho scoperto da un po' ed è giusto dirtela prima che tu diventi mia moglie.' 
Silvia si avvicina lentamente al divano dove è seduto Fabrizio, il suo quasi marito. Lui le fa cenno con la mano di accomodarsi accanto a lui. Lei, entrata in una strana modalità automatica, fa quello che le viene chiesto. 
Sente i peli sulla schiena e sulle braccia rizzarsi. Non riesce a dare un nome alla sensazione che prova in quel momento ma non è di certo positiva. Pericolo, forse? 
Vuole dirle che l'ha tradita? Ad un mese dal matrimonio? Vuole dirle che non se la sente di sposarla? 
Oddio, non farebbe mai una cosa del genere. Vero? Gesù, l' abito e i fiori e oltre quattrocento invitati. I pensieri nella sua testa si arrovellano e nonostante siano passati pochi secondi da quando ha appoggiato il suo sedere su quel divano, che è stato testimone di tutta la loro storia, a quando Fabrizio comincia a parlare, lei ha già immaginato tutti i possibili scenari catastrofici. 
Quello che non può immaginare, ovviamente, è quello che Fabrizio sta per dirle. 
'Non ci sono parole più o meno giuste per dirti questa cosa per cui sarò diretto e basta: io non posso avere figli'
Silvia tira silenziosamente un sospiro di sollievo. Non la sta lasciando ad un passo dal matrimonio e non le ha messo le corna ma, aspettate un attimo, cosa ha detto?
Lei alza lo sguardo sui suoi occhi verdi, un po' lucidi un po' in attesa, ma non riesce ad articolare nessuna frase. Lo guarda. Lo guarda ancora. Lo guarda come se si aspettasse qualcosa che non sa nemmeno lei cosa sia.
E' Fabrizio a rompere quel silenzio assordante come un concerto metal.
'Lho scoperto sei mesi fa, in seguito a quel piccolo controllo fatto per dei dolori, ricordi?'
Silvia ricorda. Non i particolari, non ha mai memorizzato i particolari ma ricorda bene che alla sua domanda se fosse tutto ok, lui aveva risposto di si.
'In realtà il dolore che sentivo era qualcosa di più serio e ho scoperto che sono completamente sterile' Lui la guarda. Vede un paio di grossi occhi color del mare persi nel vuoto. Non riesce a decifrare quello che Silvia sta pensando in quel momento perché in realtà lei non sta pensando a nulla. Si sente stranamente calma, come se la notizia non la riguardasse.
'In questi mesi ho voluto fare tutti gli accertamenti esistenti prima di dirtelo: volevo essere certo prima di spaventarti. Io lo so che ti sto chiedendo tantissimo ma resta con me, ti prego. Sposami. Questo tra di noi non cambierà nulla. Lo so che il tuo più grande sogno era quello di avere una famiglia, un sacco di bambini intorno all' albero a Natale e una routine fatta di pannolini e giocattoli ma posso essere io la tua famiglia. Possiamo essere noi due tutto ciò che hai sempre desiderato.'
La voce di Fabrizio era supplichevole ma a lei sembrava solo egoista. Sentiva il falsetto che le accarezzava i timpani e la metteva in allarme.
'Domani parto con i ragazzi per l'addio al celibato ma spero con tutto il cuore di trovarti qui, al mio rientro'
La bacia e se ne va.
Sa che non deve chiederle nulla in quel momento. D' istinto si fanno e si dicono cose di cui poi ci si pente. Si prendono decisioni affrettate e Fabrizio conosce bene Silvia e sa che ha bisogno di tempo per elaborare tutto. 

Un mese dopo 

'Sei sicura di quello che fai?' le chiede Gaia, sua sorella minore. Più piccola di lei ma così saggia.
'Sono sicura' risponde Silvia fissando il suo riflesso al grande specchio in camera da letto dei suoi. Lascia scivolare le mani sul ruvido tulle bianco che la fascia. Fissa il suo trucco perfetto, coperto dal velo leggero. Niente figli. Mai. Non avrò mai un bambino da Fabrizio.
'Allora andiamo, papà ci aspetta per andare in chiesa.' 

Due anni dopo 

'Silvia che hai?' le chiede Fabrizio stringendole le dita. Lei, in silenzio, continua a fissare il bianco sporco del soffitto sopra il loro talamo nuziale.
'Voglio tentare qualcosa per avere un bambino' ammette poi a bassissima voce.
Lui sospira. Sapeva che sarebbe successo prima o poi. Anche se aveva voluto crederle, con tutto se stesso, il giorno del matrimonio, nell' estate di due anni prima, quando lei gli aveva sussurrato all' orecchio che le andava bene; che lui le bastava.
'Non c'è granché che tentare, lo sai. Non avrai mai un figlio che sia mio e tuo. Qualunque cosa tu voglia tentare avrà sempre gli occhi o la bocca o le spalle di un altro uomo. Avrà comunque i geni che non sono i miei e, mi dispiace Silvia, io non ce la faccio. Ci siamo noi due. Noi due bastiamo.
A Silvia loro due non bastavano. Non più. Non quando tutte le sue coetanee mostravano fiere le foto di quei bei pancioni tesi. Non quando la gente intorno non faceva che chiedere loro quando avessero messo su famiglia, si, perché, a quanto pare loro due non erano una famiglia per nessuno. E non lo erano, in primis, per lei. 


Sei anni dopo

'Matteo, scendi o farai tardi a scuola' grida Silvia dal pian terreno. Il bambino appare tutto scompigliato sulla porta della cucina. Ancora in pigiama.
Silvia non riesce ad arrabbiarsi con lui perché in lui vede tutto ciò che ha sempre desiderato: essere madre.
Al suo dito anulare non brilla più nessuna fede: Matteo è venuto al mondo negli Stati Uniti grazie ad un donatore anonimo. Ha affrontato tutto da sola: il tradimento di Fabrizio, esasperato dalla sua voglia di maternità è scappato con una praticante commercialista del suo studio; l'iter per la gravidanza, lontana da tutto e da tutti, in un freddo ospedale del New Jersey; la gravidanza e adesso la maternità e di questo non può essere più felice. Essere madre è stato il più bel regalo che la vita le abbia fatto ed è sempre stato il suo sogno. Rimpiange gli anni con Fabrizio ma non lo accusa di niente: lui ha avuto il buon senso di avvertirla prima del matrimonio; la colpa se la da lei per non essere stata forte abbastanza, per aver messo i fiori costati un patrimonio e la festa sontuosa davanti il suo bisogno più grande. 

(Come sempre, ogni riferimento a fatti, persone o cose è liberamente tratto casualmente dalla vita di tutti i giorni)


Robi. 




12 Gennaio 2015 - Yellow party

L'amore si odia - Noemi e Fiorella Mannoia 










giovedì 26 maggio 2016

Giorno 147 - Il colpo di genio

Giorno 147 - 26 Maggio 2016 

Ho trovato un vecchio reggiseno sportivo per gravidanza. Pre tette da mucca. Pre mungitura a caldo della puerpera. 
L'ho trovato e ho anche trovato il coraggio di indossarlo. Ovviamente non mi è sceso nemmeno sull' ascella, manco a dirlo ma alla Pupina si; a lei è sceso benissimo e l'ha salvata da un bernoccolo in fronte. 

Vi lascio una foto dimostrativa del mio colpo di genio. Seguono applausi. 

Robi. 


26 Maggio 2016 - Pupina for Dechatlon 

Mi fido di te - Jovanotti 

mercoledì 25 maggio 2016

Giorno 146 - Radiofrequenza

Giorno 146 - 25 Maggio 2016 

Uno dei regali più belli del post gravidanza sono state, senza ombra di dubbio, le smagliature fucsia sulla pancia. Roba che una zebra ustionata da meno spavento. Il mio adipe è abbellito da simpatiche righe tremolanti che quelli di Missoni mi hanno chiesto i diritti per farne una stampa. 
Durante la gravidanza ho alternato creme a oli, Bio Oil a Rilastil anti smagliature, olio di mandorle dolci rigorosamente spremute a freddo prima che gli salissero le calorie e, a pancia tesa, effettivamente non si era visto nulla. Qualcuna qua e là ma nulla di preoccupante. Finita l'estate, cinque o sei settimane dopo il parto, l'apocalisse.
Ho ripreso a mettere oli e creme, ho fatto qualche (pochi eh... Molto pochi) addominale ma niente: giorno dopo giorno la situazione peggiorava. 
Ovviamente occhio che non vede, cuore che non duole e mi sono crogiolata nella mia zebraggine fino a che non si è fatto maggio. Lo sapete come funziona, comincia il caldo, sto cazzo di prova costume che ti rende agguati manco si vincessero soldi e siamo qua, al centro estetico. 
L'estetista di mia mamma, che se la vedete vi viene voglia di farvi adottare, mi ha detto 'Robi, che brutta questa pancia, non vorrai mica andare al mare così!'. 
Io al mare, in realtà, voglio andarci solo nei paesi islamici ma ammetto che sia stato doloroso sentirsi schiaffare in faccia la realtà. 
Come un agnellino ingenuo mi sono fatta convincere a provare un ciclo di un trattamento che si chiama radiofrequenza del quale non so nulla ma che, in cinque settimane, promette di farmi passare da Zebra di Missoni a Sorella di Belen Rodriguez comunque grassa. 

Vi farò sapere ma di certo non vi mostrerò la mia pancia rigata che anche se vanno di moda le righe anche no. 

In tutto questo mi è venuta una gran voglia di French Manicure. Ma che siamo nel 2000? 
Ma magari... Che ero 30 kg meno. 


Robi. 



25 Maggio 2016 - La causa delle mie smagliature 

Una Zebra a Pois - Mina 





martedì 24 maggio 2016

Giorno 145 - Le zanzare

Giorno 145 - 24 maggio 2016 

Ma i Vegani che rapporto hanno con le zanzare? Vi giuro che non sono ironica ne sfottente ma se una zanzara tenta di pungere un Vegano, il Vegano medesimo che fa? Si lascia pungere? 
Comunque io sono per lo sterminio di massa di questi maledettissimi insetti. Casa mia, da maggio a ottobre, diventa un campo di battaglia fatto di candele alla citronella, piastrine radioattive; teli di velo. Ciabatta alla mano, non appena sento il fatidico zzzzzzzzzzz, partono le mazzate. Ovviamente le mie pareti bianche e immacolate, alle porte della seconda estate in questa casa, risentono già di questa guerra sanguinolenta.
Se c'è qualche Vegano che vuole risolvermi questo dubbio sarò super contenta. 

In questa pazza pazza serata c'è pure la Pupina che sembra si sia fatta di cocaina tanto è eccitata. Non è che quel latte in polvere....... 

Ho una fame che non ve lo sto qui manco a dire. Sogno pizza e lasagna; stinco di maiale espaghetti alle vongole; tiramisù e gelato (non Valsoia, possibilmente). Fra dieci giorni ho il controllo dalla dietologa e se non ho perso almeno diciannove chili mi suicido dal suo balcone. 


Notte, Robi. 


 

12 Maggio 2016 - Vai nel tuo letto, dai... 

Today was a fairytale - Taylor Swift 
 

lunedì 23 maggio 2016

Giorno 144 - L'amore non corrisposto - Racconto breve

Giorno 144 - 23 Maggio 2016 

Eccola. La vedo scendere dal treno. I capelli scuri che contrastano la porcellana chiarissima della pelle. Il vento le scompiglia i lunghi capelli lisci e la pioggia, assurda per essere quasi giugno, le bagna le lunghe ciglia. 
Dio quanto è bella. 
Dio quanto è fidanzata. 
Questa cosa mi fa uscire fuori di testa. 
Lo so cosa state pensando, o a chi, in realtà. Stefania, la mia di fidanzata. 
Con lei va bene; Lucia sta a Parma, la vedo solo una volta la settimana eppure aspetto quel giorno con un' attesa silenziosa che mi fa vivere tranquillamente. Non riesco a spiegare nemmeno a me stesso cosa succede. Quando non la vedo la mia vita è tranquilla, la mia storia con Stefania è tranquilla, vado a lavorare tranquillamente. È quando ce l'ho davanti che tutto si capovolge. Sento le viscere contorcersi. Sento la pelle vibrare. Annego in un brodo di giuggiole. Nemmeno quando avevo 14 anni provavo questo tipo di sentimenti così semplici eppure così travolgenti.
'Teo' mi chiama. 
Il mio nome su quelle labbra rosa chiaro è delicato e innocente e allo stesso tempo sensuale, infuocato. 
'Lucia' la chiamo di rimando. La abbraccio e mi riempio le narici del suo profumo. 
'Passiamo dall' hotel prima di andare a cena? Ho bisogno di rinfrescarmi un attimo.' 
'Certo' 

'Ti aspetto qui nella hall, fai in fretta.' 
'Che scemo, sei come un fratello per me, sali, ci facciamo portare una spremuta!' 
Lucia apre la porta con la chiave magnetica e mi precede nella stanza lasciando una scia leggera di profumo. 
Entra in bagno e si sfila lentamente la giacca, il cardigan, la camicia leggere di seta blu scuro. 
La porta del bagno è semi aperta e posso scorgere la linea sinuosa della sua schiena, l'aggancio del reggiseno... 
Lo squillo del mio iPhone mi riporta alla realtà: è Stefania. Ignoro la chiamata e alzò di nuovo gli occhi ma la porta adesso è chiusa. 

La vedo ripartire. Le nostre ventiquattr'ore insieme sono passate così in fretta che non ho avuto il tempo di ordinare i pensieri, di dare un nome a quei sentimenti ma ho capito che per me non è solo un' amica. 

Il mio cellulare squilla, è Lucia. Rispondo senza neanche pensarci. 
'Sei arrivata?' 
'Sei seduto?' 
'Si, perché?'
'Tieniti forte! Claudio mi ha chiesto di sposarlo! E indovina chi mi farà da testimone???' 
Un pugno allo stomaco. Sento il sangue pulsarmi nelle tempie, le orecchie in fiamme. 
Mi congratulo e non dico più nulla. 
Ho sprecato la mia occasione di poter essere io quello che la rende felice. 


Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale ma posso dire che ho in mente due persone ben precise. 

Buona notte, Robi. 


23 Maggio 2016 - buona notte. 

Wonderfull Wonderfull - Jhonny Mathis 

< Giorno 143  -  Giorno 145 >





domenica 22 maggio 2016

Giorno 143 - Fa caldo.

Giorno 143 - 22 Maggio 2016 

Stamattina, calcando le scene come Anna Dello Russo (dalla stazza Molte Anna Dello Russo messe insieme), sono stata a fare yoga con una maestra sciamana o qualcosa del genere. 
Da questa esperienza mistica mi sono portata a casa un mal di schiena epocale, roba che ho supplicato mio padre per una siringona di muscoril. 
Io, che le siringhe manco a lavoro voglio vederle. 
Nonostante tutti i tentativi la mia schiena è ancora bloccata. 
Sto male. 
Aiuto. 

Oggi è stata una giornata pacifica. 
Nel senso che ho fatto pace con me stessa e con il mondo. Me l'ha consigliato la maestra di yoga. 
Che poi, che perdita di tempo è essere incazzati con le persone? 

A domani, Robi.






22 Maggio 2016 - Domenica 

Play -Jennifer Lopez  

sabato 21 maggio 2016

Giorno 142 - Quel pelo che non c'è...

Giorno 142 - 21 Maggio 2016 

Sono in un centro estetico con mia madre. Per fare una ceretta. Io peli non ne ho. Non che sia una donna fortunata e geneticamente modificata alla quale non crescono i peli ma, semplicemente, ho fatto la ceretta due settimane fa, quando sono tornata in piscina. 
Mia madre ha deciso che oggi, però, dovevamo farci la ceretta insieme. 
Mi sto per sottoporre alla tortura della cera senza motivo. 

Senza motivo, in realtà, mi sono sottoposta un sacco di volte a torture. Ascoltare persone vaneggiare; assistere a comportamenti assurdi di accanimento nei miei confronti come se avessi fatto chissà cosa. 

Oggi è stata una giornata brutta. 
Emotivamente brutta. 
Io, nei rapporti di amicizia, a quanto pare ho gli occhi foderati di prosciutto. Sono abituata a essere sempre limpida anche perché, diciamocelo, sono così noiosa che non è che abbia chissà quali sotterfugi da nascondere. 
Dalle persone che ho di fronte mi sono sempre aspettata la stessa limpidezza. 
L'altro giorno mi sentivo stupida; oggi ho capito che lo sono. 
Che poi non è tanto una questione di essere falsi o meno; di essere buoni o meno; è riuscire a trovare persone alle quali la vita sta bene come viene e non hanno bisogno di inventare drammi più di quanti non ce ne siano già. 
Prendere il lato positivo di ogni cosa è un'arte che io oggi ho imparato. Come dice Sonia, che è sempre stata una saggia, arriva un momento in cui non puoi avere relazioni, di nessun tipo, che si basino sul dubbio; sulle mezze parole; sulle minacce. 

Vado a letto più delusa che mai ma, allo stesso tempo, più leggera. Ho avuto la conferma che tutto sommato la vita con me è stata buona e che queste sono solo sciocchezze. 
Siamo grandi ormai per lasciare che certe cose ci facciano perdere di vista le cose importanti. 

P.S. La mia vita, da quando è stato creato Whatsapp, è decisamente peggiorata. Forse è arrivato il momento di eliminarel' app e tornare alle care vecchie telefonate. 

Robi. 

 
25 Dicembre 2015 - ❤️ 

Buonanotte all'Italia - Ligabue 



 

venerdì 20 maggio 2016

Giorno 141 - E poi sposa lei...

Giorno 141 - 20 Maggio 2016 

Luogo 
Villaggio Fitness Virgin Active
Sauna - Iterno 

Persone degne di nota
Io, che speravo in dieci minuti di totale silenzio prima di tornare a casa. 
Bionda 1 
Bionda 2 
(Entrambe accomunate da un culo che Belen levati e nasconditi)

Svolgimento 

B1 L'hai visto vero? 
B2 L'ho visto. Dimmi tu come si fa a non vedere una cessa di quelle proporzioni con due carati all' anulare. 
B1 Gliel'ho data per otto anni. Otto lunghissimi anni in cui non gliel'ho fatta mancare mai. Numeri, ti dico. Numeri. Con lei avrà scopato tre volte in tutto, me lo dici tu perché lei ha l'anello e io no? 
Ma se crede che continuerà anche dopo che se la sposa è pazzo. 
B2 Quella c'ha i soldi, lo studio del padre. Lui è un morto di fame, cosa pensavi che scegliesse te: i soldi durano, i pompini no. 

(Qua ho avuto un sussulto.) 

B1 L'anello se lo sarà comprato da sola. 'Sta cessa. 
B2 Ma certo che l'ha comprato da sola. Comunque, amica mia, pensa positivo, te ne puoi trovare pure tu uno con i soldi. 

(Le vere amiche, si, che ti danno i consigli giusti.) 

B1 Ma io voglio lui.  

(Ammetto di essermi intenerita qui, che volete, ho un cuore anche io!) 

B2 Sono otto anni che te lo scopi e dopo sei mesi si sposa con quella cessa, è ora di voltare pagina; giusto? 
B1 Hai ragione, stasera lo raggiungo a casa dopo che ha lasciato la cessa a casa. 


E io che volevo solo un po' di silenzio. 
Cessa, se vuoi un consiglio, lasciaglielo 'sto bello spicchio di mennula amara. 

Robi. 



20 Maggio 2016 - Pupinetor 

La donna del mio amico - Pooh 


< Giorno 140  -  Giorno 142  >



giovedì 19 maggio 2016

Giorno 140 - Stupida che sei, tu non impari niente.

Giorno 140 - 19 Maggio 2016 

Oggi mi sono sentita stupida. 
No, non perché ho sentito una canzone della Amoroso ma perché ho avuto conferma di aver sprecato tantissimi anni della mia vita in un' amicizia con una persona falsa e cattiva. 
Ho regalato i miei pensieri a chi ha avuto la faccia tosta di inventare malattie gravi mentre io attraversavo periodi non facili. E mi sono sentita in colpa di aver fatto alcune scelte, delle volte egoistiche ma per il bene di mia figlia, quando dall' altra parte ricevevo solo bugie. 
Oggi ho avuto la conferma di essere stata stupida e non sapete quanto questa cosa mi abbia fatto male. 

Chiudiamo questa terribile parentesi una volta e per sempre. 

Oggi la Pupina ha dato una craniata assurda al comodino mentre si lanciava in un doppio carpiato dal lettone. Ha pianto un po' e poi si è accucciata a me e mi ha fatto una tenerezza infinita. 
Poi è tornata subito indemoniata come al solito, eh.... 
Io ho un mal di schiena che anche meno basta e una voglia di pizza che potrei mangiarmene due ma resisto. O almeno ci tento. Sono a dieta da due settimane è già vacillo. 

Stasera c'è la fiction con Vanessa Incontrada su Rai Uno; ormai avrete capito che ho gusti strani in fatto di TV, eh? 

Mi butto sul divano, di testa. 
Robi. 




19 Maggio 2016 - Magari i pisolini durassero di più. 

Stupida - Alessandra Amoroso




mercoledì 18 maggio 2016

Giorno 139 - Hidrobyke

Giorno 139 - 18 Maggio 2016 


Fare la lezione di Hidrobyke, dopo solo una settimana di allenamenti non è stata la mossa più furba che io ho partorito. Anzi, a voler essere onesti, possiamo pure definirla stupida. 
Eppure sapevo a cosa andavo incontro. 
Comunque, ormai è fatta. 
Un giorno il mio culo mi ringrazierà di tutto questo. 

Ho comprato un libro di ricette per il bimby tutto di dolci sotto le 150 calorie a porzione dal quale ho preso la ricetta del brownies che ho fatto oggi pomeriggio per le mie sorelle. Loro hanno detto che non sapeva di una bene amata mazza però io l'ho trovato gradevole per placare la voglia di dolci da pre mestruo senza rovinare il lavoro di digiuno cominciato. 

Vado a mangiare il mio ottimo petto di pollo scondito e poi muoio a letto. 
Forse non potrò muovermi mai più. 

Robi. 



18 Maggio 2016 - Il Brownies senza calorie 

When you say nothing at all - Ronan Keating 


< Giorno 138  -  Giorno 140 >


martedì 17 maggio 2016

Giorno 138 - Il gelato Valsoia.

Giorno 138 - 17 Maggio 2016 

Oggi, dopo una ricerca di Marketing che quelli della Bocconi me spicciano casa, persa nel gelo dei banchi frigo al Decó sotto casa, ho comprato il gelato Valsoia perché ha battuto tutti in fatto di calorie. 
Ovviamente voi vi starete chiedendo che cosa ci fa una a dieta con del gelato. La vostra obiezione trova fondamento, accolta Vostro Onore, però ho dalla mia la scusante che mio marito ne consuma chili e chili (senza ingrassare, il bastardo) sotto il mio naso e io muoio di desiderio così oggi ho ceduto a quelli Valsoia che non fanno nemmeno così schifo come pensavo. 
Domani sarà una settimana che sono iscritta in palestra e a me pare un secolo. In realtà è perché sono tornata in un ambiente che ho frequentato quasi tutti i giorni per un anno, prima di sconvolgimenti epocali quali matrimonio figlia, e ho ritrovato tutto esattamente là dove l' avevo lasciato. 
Stesse facce; stesse persone; stessi orari; stesse abitudini. 
È stato rassicurante. 
Anche perché qua la situazione è drammatica. 

Adesso vado a fissare lo schermo nero della TV perché l'unica sera in cui sono padrona del telecomando esso ha le batterie scariche. 


Robi. 



17 Maggio 2016 - Tranquilla, prendi pure tutto lo spazio che ti giova. 

Soffro lo stress - Velvet


< Giorno 137  -  Giorno 139 >




lunedì 16 maggio 2016

Giorno 137 - Non ho più il fisico.

Giorno 137 - 16 Maggio 2016

Oggi sono dieci PupiMesi! 
Auguri Pupina mia. 
Dieci mesi fa stavo supplicando l'ifermiera del turno di notte al Garibaldi Nesima di Catania di rimettermi la morfina per i dolori atroci che ho subito post cesareo; ora sono buttata a letto mezza morta per un' oretta scarsa di piscina. 

La Pupina fa progressi ogni giorno ed è stupendo vederla scoprire il mondo. Adesso, se ha un appiglio, si mette in piedi da sola; gattona veloce come un fulmine; pretende di mangiare da sola riuscendo a sporcare tutta la casa con una sola fettina di pollo arrostito; dice mamma, papà e batte le manine; saluta tutti con un gesto simile a quello di Queen Elizabeth e sorride a tutti con i suoi sei dentini. 
Ieri per la prima volta ha assaggiato l'anguria. 

Oggi mi è stato detto che sono una cattiva mamma perché perdo del tempo prezioso che potrei passare con lei andando a lavoro o in palestra. Voglio lasciare queste stupidaggini sulla bocca degli stolti che le pronunciano: fino a che mia figlia avrà una mamma felice e realizzata sarà felice di rimando. 


Vado a mettere la schiena a letto. 
Notte, Robi. 


16 Luglio 2015 - Sorrideva già allora.
Celeste - Laura Pausini 


< Giorno 136  -  Giorno 137  >



domenica 15 maggio 2016

Giorno 136 - La Pallina di Merda

Giorno 136 - 15 Aprile 2016 

La Pupina ha una pessima, pessima, abitudine: quella di afferrare il pannolino sporco appena le viene sganciato e tirarlo in aria. Questa mattina, come ogni volta, ha compiuto l'insano gesto. All'interno del pannetto era contenuta una pallina di merda, che ha ispirato anche il titolo del post, che durante la presa del pannolino è andata perduta. Nella mia camera da letto. L'abbiamo cercata dovunque. Abbiamo spostato mobili, tolto via le lenzuola e scotolate fino a creare turbini d'aria che l'uragano Katrina era un venticello, abbiamo svuotato interamente l'armadio e la cassettiera Malm by IKEA, abbiamo rovistato minuziosamente nel vano sotto il letto ma niente, la pallina di merda è andata perduta. 
Ora, di esistere, la suddetta pallina di merda, siamo tutti concordi che esiste. 
Era lì quando abbiamo aperto il pannolino e abbiamo chiaramente assistito al suo doppio carpiato in aria verso l'infinito ed oltre. Il problema è che o si è disintegrata nell'etere durante il volo o è così ben nascosta che non la troveremo mai e i nostri sogni saranno per sempre accompagnati da merda. 

In entrambi i casi, non va bene per niente. 

Robi 


15 Maggio 2016 - The Queen 
Maledetto ciao - Gianna Nannini 

< Giorno 135  -  Giorno 137 >

sabato 14 maggio 2016

Giorno 135 - Una fetta di torta

Giorno 135 - 14 Maggio 2016 

In questo momento potrei uccidere per una fetta di torta. Una di quelle con il Pan di Spagna e là ganasce al cioccolato; con la glassa e la polvere di cocco. Sono a dieta da cinque giorni e sto già svisionando per degli zuccheri. 
È inutile che la mia dietologa mi inciti con messaggini, ho fame. 

Ho anche sonno. 
E stamattina sono stata mandata a cagare dall' ennesima persona che sostiene che non la cerco abbastanza. 
Oh raga, diciamocelo, ma che traumi infantili avete avuto per aver bisogno di conferme da me che sono la persona meno affettuosa ed espansiva del mondo? 
Comunque questo discorso lo affronteremo meglio in seguito, adesso ho troppo sonno. 
E sono appena le dieci di sera di sabato. 
Tutta vita, eh?, l'essere genitori!! 

Robi 


14 Maggio 2016 - Il mattino ha l'oro in bocca. 
Nord Sud Ovest Est - 883

< Giorno 134  -  Giorno 136 >


venerdì 13 maggio 2016

Giorno 134 - Poco da dire.

Giorno 134 - 13 Maggio 2016 

L'anno scorso, incinta di otto mesi, sono finita al Pronto soccorso ostetrico per una colica renale.
L'anno scorso, oggi, andava via da questo mondo la mamma di Pisolo. 
Oggi è stata una giornata un po' così, di quelle di cui c'è poco da dire o ci sarebbe così tanto che non ne vale la pena. 
Io l'ho vissuta nella maniera più normale possibile lasciando a mio marito tutto lo spazio per metabolizzare questa mancanza che si ingrandisce ogni giorno di più. È rimasto con sua figlia, che con quel sorriso sgangherato è un balsamo per il cuore. 
Lui non è mai stato uno bravo a parlare di dolore. Preferisce far finta che non esiste, mette la testa sotto la sabbia e si nasconde, quasi come un bambino. 
E, in un certo senso, è questa la forza del nostro rapporto: mi da la possibilità di accudirlo in maniera silenziosa, senza bisogno di fasti né di ringraziamenti. 

La bimba ha commemorato una nonna che non ha mai conosciuto ma della quale porta il nome e che conoscerà tramite i ricordi del suo papà. 
Io non voglio essere ipocrita dicendo che mi manca o chissà che altro: era una persona intrappolata in un matrimonio simile ad una prigionia che si è spenta giorno dopo giorno; l'ho vissuta così poco davvero che fatico ad avere un ricordo da fissare sulla bacheca. 
Non voglio sembrare cinica o senza cuore ma nemmeno peccare di quella falsa ipocrisia che non mi confá e non l'ha mai fatto. 
Ho una percezione strana dei sentimenti e sono restia a provarli gratuitamente ed è forse per questo che risulto poco empatica, quasi fredda. 

Domani è un altro giorno, dicevano. 
Meglio così. 

Robi 


8 maggio 2016 - Ehm, quello sarebbe mio. 
Longest Night - Howie Day 

< Giorno 133  -  Giorno 135  >


giovedì 12 maggio 2016

Giorno 133 - Incomprensioni.

Giorno 133  - 12 Maggio 2016 

Tiromancino cantavano che le incomprensioni sarebbero sempre da evitare. Io sono d'accordo perché nella maggior parte dei casi finisce male.
Anche se la fine è sempre più o meno la stessa, esistono diverse tipologie di incomprensioni. 
Le incomprensioni tra persone di diversa intelligenza: possono discutere all' infinito ma uno dei due comunque non capirà. Nessuno dei due avrà mai ragione perché usano un piano intellettivo differente e quindi la persona più intelligente deciderà di deporre preventivamente le armi alzando bandiera bianca. 
Le incomprensioni tra persone che credono fermamente nelle loro ragioni,a torto o a ragione in maniera integralista: finisce inevitabilmente male perché nessuno dei due cede e queste, a mio avviso, sono le peggiori perché solitamente nascono da forti sentimenti, tra persone che si sono volute un gran bene. 
Le incomprensioni di natura telematica. Queste ultime sono quelle che più mi spaventano: essendo sempre meno abituati a parlarci ma sempre più a scriverci di fretta non si può bene interpretare quello che l' altro ci sta dicendo; viene a mancare una parte fondamentale in una discussione quale il tono della voce o l'espressione del viso ed inevitabilmente si creano dissidi mai più risolvibili.
Le incomprensioni, a questo punto, siamo concordi, sarebbero sempre da evitare perché anche se hai ragione, per uno dei sopra detti motivi, ti ritrovi con l' amaro in bocca.

Robi. 



13 Aprile 2013 - Laurea
La descrizione di un attimo - Tiromancino 


< Giorno 132  -  Giorno 134 >

mercoledì 11 maggio 2016

Giorno 131 - In vena di far polemica.

Giorno 131 - 10 Maggio 2016


Stamattina mi sono svegliata polemica. Il che mi pare pure plausibile visto che la mia sveglia è suonata alla 5.35 e da quel momento non mi sono più fermata fino ad ora, quasi le 22.
Ma non è tanto la mancanza di sonno che oggi mi ha reso un po' rompicazzo, quantomeno più del solito, quanto la mancanza di coerenza intorno a me.
La mia capa che sa benissimo che sono ancora nel periodo 'allattamento' e mi fa rimanere quattro ore in più, così, per tenerle compagnia.
Mio marito che non rispetta gli orari di scambio della neonata non capendo che le mie giornate sono cronometrate al millesimo di secondo ed anche cinque minuti di ritardo, che poi non sono mai solo cinque minuti di ritardo, mi sballano tutti i piani.
Mia figlia che è nella fase Stiamo incollate come cozze o ti rompo la cristalleria buona e pure quella dell' Ikea a furia di urla.
La maestra Sandra che mi manda ottocentottantaquattro virgola cinque messaggi su Whatsapp per chiedermi questo o quello facendomi prendere un colpo ogni volta che salgo dalla sala operatoria, temendo il peggio.
Sono polemica con me stessa perché non mi piaccio.
Non mi piaccio fisicamente e non mi piaccio mentalmente, in questo periodo.
Sento di essermi lasciata trasportare troppo dalla vita e dalla maternità e di aver perso troppo della Robi che ero.
Non ne faccio una colpa a mia figlia, attenzione, lei è e sarà sempre il centro del mio mondo e non per un qualche martire spirito di sacrificio ma perché è così e basta. Non potrebbe essere altrimenti.
Semmai, sono più propensa a farne una colpa a me stessa per essere stata troppo accomodante quando non era il caso. Per aver lasciato il tempo scorrere come un fiume senza letto; per non avergli dato una direzione, nemmeno una caso.
Sono anche polemica con Snapchat.
Il motto è 'Anche meno'.
A me è sempre piaciuto tenere una sorta di diario virtuale. Ho cominciato nel 2006, al primo anno di università, per una delusione amorosa. Il ragazzino del liceo mi ha lasciato alle porte dell' università per trombarsi una più grande che, non per qualcosa, ma era un cesso che #Ciaone proprio. Erika, se mi leggi, eri un cesso e lo sei rimasto che t'ho vista sull' aereo per Roma! (Niente, dovevo scriverlo!) In linea di massima e di massima sintesi è così che è andata, poi un giorno vi dico meglio.
Comunque, dicevamo, mi è sempre piaciuto tenere un diario virtuale e mi è sempre piaciuto leggere quello degli altri. Adesso, invece e purtroppo, il blogging è visto come una enorme marchetta.
Non c'è più quasi nessuno che racconta di un viaggio solo perché gli è piaciuta la meta.
Non c'è più nessuno che è obbiettivo nel recensire un prodotto; è tutto Emenzing e Super Wonderfulll
Ma poi, la cosa che più mi innervosisce, è che stanno tutte stanche. Ma stanche de che? Non avete legato balle di fieno in fattoria; non avete trivellato la roccia in miniera. Raga tutti arriviamo a sera distrutti
Ovviamente non faccio un fascio di tutta l'erba, per carità, sarebbe ipocrita da parte mia. Però alcune che leggevo con piacere, da quando le seguo su Snapchat, mi sono diventate grandamente antipatiche come, al contrario, ho scoperto e rivalutato tante altre, sopratutto una della mia città. 
Una su tutte Gynepraio, penso di amarla. Seguitela, è fantastica. 

Ok, momento antipatia finito.
Domani andrà meglio.
Si spera.

Robi


30 Agosto 2014 - Addio al Nubilato
Il bello di esser brutti - J.Ax 

< Giorno 130  -  Giorno 132 >

Giorno 132 - Il ritorno del mio culo in palestra.

Giorno 132 - 11 Maggio 2016

Ad un mese esatto dal mio ventottesimo compleanno, compleanno che mi desta non pochi problemi, sono ritornata in palestra. Non andavo in palestra da novembre del duemilaquattordici. Avete capito bene amici, duemilaquattordici. Il mio culone è gonfiato come un muffin ben lievitato. Il mio girovita ormai fa a gara con l' equatore a chi ce l'ha più grosso che manco degli spogliatoi del Milan dopo una vittoria. La pelle pendula sotto le mie braccia la uso per scaldare la Pupina nelle fredde notti.

Ok. La smetto. Che è pure ora di cena e vi starà venendo il disgusto.
Io, per la cronaca, ho mangiato due uova sbattute e buttate in una teglia con dei funghi che ormai avevano messo radici nel frigo e spezie varie e cotta al forno. Senza sale. Senza olio. Senza vita.
Nà bella merda insomma.
No, non è vero, non era così male.
No, non è vero, era una bella merda ma sto morendo così tanto di fame che ciao. 

Che poi ha ragione la mia amica A.: i bei culi in palestra sono un ottimo stimolo. Oggi sbattevo quelle mie anchette di pollo dentro l' acqua che manco fossi Pamela Anderson in Baywatct. E infatti manco, eh. 

Ho convinto pure mia sorella ad iscriversi che più siamo meglio è.
Amici, iscrivetevi anche voi. 

Che poi tutto 'sto sbatty e l'estate è domani. Potevamo ormai pensarci l'anno prossimo. 
Vado a morire sul divano. Non ho nemmeno la forza di accendere la tv perché le mie braccia mi impediscono di compiere alcun movimento. Ma stasera c'è OJ.... 

Robi. 

P.S. Stasera è un' accozzaglia di pensieri e parole senza senso ma sono davvero davvero stanca.
        Forse mi sto trasformando in una Fashion Blogger.
        (No Robi, sei troppo grassa).





Estate 2014 - Prima dello sfracelo. 
La regola dell' amico - 883


< Giorno 131 - Giorno 133 >

lunedì 9 maggio 2016

Giorno 130 - Meet me at Dechatlon

Giorno 130 - 9 Maggio 2016 


L' anno in cui mi sono sposata, il 2014, ho fatto, per la prima volta in tutta la mia vita, un' abbonamento annuale in palestra. Ne avevo anche parlato qui, me ne ricordo.
In quell' anno io sono stata super costante e sportiva, fino al giorno del fatidico Si. Non ero una taglia 40, per carità, ma stavo bene, ero in forma. Facevo serenamente due, a volte anche tre, corsi al giorno. Poi successe il fattaccio che, ne più e ne meno, è uscito dal mio utero e addio sport.
In gravidanza ho preso dodici chili scarsi, nella norma quindi, e sono riuscita a perderli tutti una volta partorito. Quello che mi ha fregato è stato allattare. Sopratutto i primi mesi, quando la Pupina stava attaccata alla tetta praticamente ogni ora, sono stati deleteri: uscivo pochissimo e sfogavo lo stress e la stanchezza nelle schifezze. I mesi passavano e i chili aumentavano. Io ho smesso di allattare a marzo, in coincidenza con il rientro a lavoro, e da li lo sfacelo è stato massimo. 
Ho preso appuntamento con la mia dietologa e abbiamo deciso di fare un mese, fino al mio compleanno, un po' più strong per poi allentare durante i mesi caldissimi, senza ovviamente riprendere a mangiare pure i tavolini cosparsi di maionese. e alla dieta era da abbinare l' esercizio fisico. 

ESERCIZIO FISICO.

E' stato così inevitabile calcare le scene della palestra.
In tutta onestà, non era nei miei programmi tornare in Virgin Active perché qui a Catania è davvero un delirio e non così ben organizzata come millantano. Tra le altre cose, a differenza del primo anno in cui frequentavo, adesso la struttura inizia a risentire della mole abnorme di persone che la frequenta però, ad onor del vero, è l'unica che a parità di prezzo ti offre la totale libertà di corsi in terra e in acqua e a qualsiasi orario. Per avere un abbonamento Open alla palestra sfigata sotto casa, con il nome ancor più sfigato della struttura, mi hanno chiesto venticinque euro in più e tra l' altro dovevo rispettare gli orari di piscina e palestra e scegliere una fascia oraria prestabilita. Questa cosa non mi è possibile in quanto i miei turni variano di settimana in settimana e devo aver a disposizione tutta la flessibilità possibile.
Sopratutto perché, particolare non indifferente, ho una figlia a cui dare conto.
Perciò si ricomincia.
E per festeggiare ho speso centotrenta euro al Dechatlon. Olè.

Robi 




9 Maggio 2016 - Piedini 
Vorrei ma non posto - Fedez e J.Ax

< Giorno 129  -  Giorno 131 >

domenica 8 maggio 2016

Giorno 129 - Ciao mamma, guarda come mi diverto.

Giorno 129 - 8 maggio 2016 

Oggi mi sarei voluta prendere tutto il tempo del mondo per celebrare questo giorno; per scrivere che cosa è, per me, essere mamma e quanto è diverso, da figlia, provarlo sulla mia pelle. 
Avrei voluto raccontarvi della mia di mamma, che è tutto fuorché perfetta ma che è sempre stata un esempio positivo anche se talvolta maldestro. 
Avrei voluto scrivere di mia nonna e della sua vita dedicata all' essere tante cose, oltre che mamma. Raccontare di quello che ha creato e di quello che è stata per i suoi figli e per noi nipoti. Perché è una storia che è giusto che venga scritta, raccontata. 
Avrei voluto dirvi di mio marito, che la sua mamma l'ha persa un anno fa, giorno più giorno meno, e che nonostante gli manchi da morire oggi mi ha festeggiata come una regina, oggi mi ha fatta sentire una mamma speciale; una mamma che andava celebrata. 
Avrei avuto un sacco da scrivere ma questo giorno è stato frenetico per tanti versi, pieno di cose normali per una mamma. 
E va bene così. 
In fondo abbiamo ancora più di duecentotrenta giorni per raccontare tutte le storie che meritano di essere scritte. 
Oggi abbracciamo le nostre mamme, coccoliamo i nostri figli.

La mamma è quella che compie i miracoli, quella che fa le magie. 

Robi. 




8 maggio 2016 - Festa della mamma 

Ciao Mamma - Jovanotti 


< Giorno 128  -  Giorno 130 >


sabato 7 maggio 2016

Giorno 128 - La festa Gggggiovane.

Giorno 128 - 7 Maggio 2016 


Stasera mia cugina S. festeggia i suoi 18 anni.
In una discoteca.
Con la musica.
E la gente giovane. 
E poi ci sono io. 
E Pupina, ovviamente. 

Pupina è nel mood, perché fa più Dance on the floor lei che io, che sono anziana.
Fra poco più di un mese, dalla mia festa per i diciotto anni, di anni ne saranno passati dieci. 

DIECI.

D
I
E
C
I

Io di questa cosa non mi capacito. Non la accetto.
Che poi, se mi guardo intorno, sono davvero vecchia in confronto ai miei coetanei.
Sono l'unica che ha già un lavoro, un marito e addirittura una figlia.
O comunque una dei pochi.
E' più facile trovare un ventottenne in giro o in discoteca che a casa a cambiare pannolini.
La verità è che io, in fondo, sono sempre stata vecchia dentro.
Mi sono divertita quando è stato giusto. Giusto per me.
Ho fatto le mie esperienze, che poi che saranno mai 'ste esperienze, ho viaggiato, ho fatto amicizia e ne ho perse altrettante ma ora, la sera, quando chiudiamo la porta di casa e siamo solo noi tre io mi sento nel posto giusto. Nonostante l'età, nonostante gli sforzi, la stanchezza di un lavoro impegnativo e di una piccola a cui dare conto, io mi sento a posto.
Credo che, in fondo, poi, a qualunque età, stia tutto li.

Domani sarà la mia prima festa della mamma da mamma.
Non vi nego che questa cosa mi fa emozionare e non poco.

Robi. 



27 settembre 2014 - Mamma. 

Ti voglio tanto bene - Gianna Nannini


< Giorno 127 - Giorno 129 >

venerdì 6 maggio 2016

Giorno 127 - Rassicuriamo i vicini.

Giorno 127 - 6 Maggio 2016 

Nessuno sta picchiando la Pupina. 
Nessuno le sta rubando i giochi. 
Nessuno sta torturando Lele L'Orsacchiotto. 
Rassicuriamo i vicini che le urla disperate e disumane sono dovute al fatto che Pisolo ha poggiato il regal sederino di sua figlia nel suo lettino per andare due minuti a mungere. Due minuti e l'ha trovata con il volto fucsia e rigato di lacrimoni e urlava che manco gliele stessero dando a due a due fino a che non diventano dispari. 

Benissimo. 

Stasera recuperiamo la fiction che abbiamo perso ieri sera per andare a mangiare la pizza nella mia pizzeria preferita. 
Oh raga, Vanessa Incontrada e Costantino Vitaliano devono per forza aver la stessa scuola di recitazione e di espressione. 
Però lui quanto figo è? 

Robi. 



6 Maggio 2016 - Non ci separiamo mai. 

La solitudine - Laura Pausini 


< Giorno 126  -  Giorno 128 >


Giorno 124 - Una passata di smalto.

Giorno 124 - 3 Maggio 2016 


La Pupina ha nove mesi e mezzo; per lei il suo corpo, prima, e il mondo intorno a lei, poi, sono posti affascinanti da scoprire e per questa ragione non sta ferma un attimo. Non un nano secondo. Adesso, se trova un appiglio, si mette in piedi per poi cadere rovinosamente e gattona spedita come un Jack Russel al quale hanno appena lanciato una pallina.
In quei rari momenti in cui lei dorme e io sono a casa, congiunzione astrale meno probabile della cometa di Halley, cerco di fare tutto quello che una brava casalinga disperata si aspetta da me e nonostante questo sembra sia appena scoppiata una bomba. 
Oggi, addormentata la nana indemoniata, che secondo me all'asilo le mettono il caffè nello yogurt, ho dato una passata di smalto alle unghie mentre guardavo Grey's Anatomy.
E' stato un gesto egoistico e assolutamente mio che mi ha fatto sentire bene.
Sembra una sciocchezza e in realtà lo è ma quando si fa un lavoro massacrante, mentalmente e fisicamente; quando hai una bimba piccola alla quale sembra abbiano inserito il turbo e una casa da gestire è una conquista enorme.
Oggi mi sono passata lo smalto che già domani mattina toglierò per l' ospedale e stasera esco a cena con le amiche. Una giornata che può sembrare banale ma che per una mamma che lavora è una conquista. Di che ne possa dire gente invidiosa e cattiva con il lavoro impiattato da mammà e la laurea comprata. Ma questa è un' altra storia.

Quindi stasera si esce. 
E va bene così. 

Un po' meno per Pisolo che passerà la serata con la combo Pupina indemoniata/Mobile Ikea da montare. 

Robi.







3 Maggio 2016 - Girl's Night Out
Girls just wanna have fun - Cindy Louper