venerdì 29 aprile 2016

Giorno 120 - Guida SEMI-SERIA per il papà in difficoltà.

Giorno 120 - 29 Aprile 2016 


La festa della mamma è vicina e ogni papà che si rispetti deve aiutare la propria prole nell'acquisto di un regalo adeguato all'ingrato compito. 
E se è vero che il regalo più bello per una mamma è il lavoretto sgangherato fatto all'asilo o un sorriso sdentato, è anche vero che ogni scusa è buona per fare dello shopping. 

Regalo 1 : Diamanti

Con i diamanti non si sbaglia mai. Non vogliamo di certo il brillocco di Kim Kardashian, qui ci si accontenta di poco. 





Regalo 2 : Scarpe 

Le scarpe, come i diamanti, sono sempre una scelta sicura. Nel mio caso la scelta ricade su Nike (anche se Saucony ha stravinto nel sondaggino su Fb) ma pure Zara va bene, eh. Sempre per il fatto che qui non si fa West di cognome, lasciamo le Louboutin a quelle che non hanno pargoli. O a quelle che hanno una tata full time per i pargoli di cui sopra. 




Regalo 3 : Un giorno alla Spa (senza prole) 

Caricate in macchina la madre dei vostri figli e abbandonatela davanti le porte di una Spa obbligandola a restarvi chiusa dentro per l'intera giornata. Prenotate percorsi benessere, massaggi, tisane e pure il parrucchiere, per chiudere in bellezza. Nel frattempo voi occupatevi dei nani indemoniati. E buona fortuna. 



Regalo 4 : Il carrello di Amazon. 

Per me sarebbe il regalo del secolo, al momento. La svolta. L'apoteosi. Nel mio carrello Amazon ci sono così tante cose che più che un carrello è un intero supermercato. Dovrebbero venire in dodici a consegnare tutto. Forse dovrei smettere di aggiungere roba visto che adesso ci vorrebbe davvero una Kardashian per fare l'ordine. 




Regalo 5 : Un viaggio (con prole)

In questo momento, la vacanza dei desideri, per me noi è una crociera. Vorrei fare quella che tocca le isole greche. Non sono mai stata in Grecia e credo che con una bimba di quasi un anno possa girare in lungo e in largo la città, scarpinando ore ed ore con il caldo per cui la crociera mi sembra il giusto compromesso. Tra l'altro è un tipo di vacanza che ad un tipo come me, regina del gioco aperitivo nei villaggi turistici, piace un sacco. Ne ho fatta una sola, negli Emirati Arabi, perché secondo Pisolo la città va vissuta e non puoi vedere tutto in mezza giornata. E infatti io non voglio vedere proprio il resto di niente, eh... 



Regalo 6 : Una borsa. 

La scelta della borsa è da fare con parecchia attenzione. Se siete un maschio poco attento vi consiglio di buttarvi su altro. La borsa deve piacere, deve conquistare e, a meno che non andiate sul sicuro con una 2.55 di Chanel (che Pisolo mi ha promesso per i miei 30 anni e mancano ancora moooooolti anni) (ok, non così moooooolti), è meglio che vi lasciate guidare. 
Pisolo, se mi leggi, io vorrei una di queste. 

Petite Faye - Paula Cademartori


Miss Sicily - Dolce & Gabbana


Niente mazzi di fiori, che è periodo di allergie.
Niente cioccolati che la prova costume è dietro l'angolo.
Investiamo meglio i nostri denari. 

Robi. 


P.S. Chanel mi ha mandato la news letter con i consigli per i regali alla mamma. Vuota. 
Coincidenze? Io non credo. 

29 Aprile 2016 - Festa della mamma is very vicina, aiutatevi. 

Mamma mia - Abba 


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giovedì 28 aprile 2016

Giorno 119 - Ciao, mi chiamo Robi.

Giorno 119 - 28 Aprile 2016 

Ogni sera, quando scrivo il giorno a cui siamo arrivati mi sento come ad un incontro degli alcolisti anonimi. 

Ciao, mi chiamo Robi e scrivo post da 119 giorni. 
Ciao Robi! 

Stasera mia mamma ha fatto il pesto fresco. Nella mia immaginazione c'era di metterne un po' sul salmone affumicato e sull' insalata di pomodori ma poi ho visto quegli spaghetti fumanti e profumosi di pecorino e patate bollite... E niente... Ho ceduto a due forchettate. Mamma che buona!!! 

Domani è già venerdì, di nuovo. 

Questa settimana con due domeniche, se è possibile, mi è sembrata più lunga di una settimana con il lunedì incluso. 

Adesso mi spiaggio a letto e mi guardo la fiction su Rai Uno con la brillante interpretazione di Vanessa Incontrada che l'Oscar a 'sto giro l'hanno dato a Leonardo Di Caprio ma il prossimo è il suo, eh... 

Robi 


28 Aprile 2016 - Anche io voglio una macchina rosa!

Pink - Robbie Williams 


<  Giorno 118  -  Giorno 120 >

mercoledì 27 aprile 2016

Giorno 118 - Ancora una volta.

Giorno 118 - 27 Aprile 2016 

Io e Pupina siamo in soggiorno, a casa dei nonni, a guardare Masha e Orso. La quinta puntata di fila perché, se cambio canale, le vengono i cinque minuti che i vicini hanno già suonato per protestare. Siamo guardando la quinta puntata di fila che abbiamo già visto centosedici volte e in tutte le lingue disponibili su YouTube, così, per variare e sentirci internazionali. 
O almeno per una parvenza di novità. 

Volevo fare una riflessione: a trent'anni e passa non è tardi per lanciare frecciatine a caso su Facebook? Non è tardi ormai per fare giochetti, risatine stupide con altrettante amiche stupide anzicché dire in faccia le cose per come stanno? Non si dovrebbe pensare alla carriera o alla famiglia o ai figli? Non si dovrebbero lasciare ai tredicenni certi comportamenti? 
Ai posteri l'ardua sentenza. 

Buonanotte, Robi.



27 Aprile 2016 - Ci vediamo su Snapchat? 

Come mai - 883 



martedì 26 aprile 2016

Giorno 117 - Le scarpe strette

Giorno 117 - 26 Aprile 2016 

Le scarpe dell' anno scorso, in realtà quelle di due anni fa perché l'anno scorso o ero una balena spiaggiata o ero una puerpera con le minne al vento e quindi non ne ho comprate, non mi entrano. 
Sono disperata. 
Prima di essere una madre coscienziosa e spendere i miei denari in pannolini, vestitini, pappine e tutte queste belle cose ine ine, io compravo scarpe. 
Un sacco di scarpe. 
Un sacco di scarpe che adesso giacciono sole e disperate in scatoloni a casa dei miei. 
Ma come si fa? 
Ma è normale che i miei piedi di madre abbiano sostituito i miei piedi da non madre? 
È una sostituzione permanente o ho speranza di rientrare nelle mie mille mila paia di scarpe?? 
Offritemi parole di conforto. 

Robi 




26 Aprile 2016 - Vi prego Fermatela! 

Don't stop me now - Queen 


<  Giorno 116  -  Giorno 118  >

lunedì 25 aprile 2016

Giorno 116 - Mettiamoci in macchina.

Giorno 116 - 25 Aprile 2016 

Pure aprile sta per finire, eh? 
Da quando c'è la Pupina nelle nostre vite, organizzare qualcosa è diventato più complicato. Oggi, dopo averla fatta pranzare, decidiamo di sfidare la sorte della confusione in autostrada e di fare un giro dalle parti di Siracusa. Essendo che ci siamo messi in macchina alle tredici passate, in autostrada ceravamo solo noi e le papere, tant'è che siamo arrivati ad Ortigia in meno di un'ora. 
Abbiamo pranzato in una bakery a due passi a piedi dal Duomo e poi abbiamo fatto un giro per le viuzze del centro. 
Siracusa è troppo bella e se non siete mai state, andate! 

Vorrei chiedere scusa pubblicamente alla coppietta seduta accanto a noi in gelateria che grazie alla mezzoretta che abbiamo condiviso hanno deciso di non avere mai figli. 

La Pupina sta diventando infattibile. È testarda e capricciosa e, grazie al fatto che si è resa conto di possedere degli strumenti che le permettono di muoversi come le pare, ha deciso che lei nel passeggino non ci deve stare più. 
Ed ha nove mesi. Quando avrà nove anni praticamente mi avrà già sottomesso. 

Mi piace un sacco che, date queste premesse, Pisolo pensi ancora che faremo il secondo figlio. Povero tenero ingenuo Pisolo. 

Domani è martedì ma in realtà è lunedì di nuovo. 

Robi.








25 Apertura 2016 - Siracusa 

Yellow submarine - Beatles 


< Giorno 115  -  Giorno 117 >

domenica 24 aprile 2016

sabato 23 aprile 2016

Giorno 114 - Abbiamo gente a cena.

Giotno 114 - 23 Aprile 2016 


Io non sono una persona socievole. Ma proprio per nulla. Dove mi metti sto, è vero, ma l'iniziativa non parte da me. Nel più dei casi sembro la persona fredda, scontrosa e supponente che non sono. E' che, forse per timidezza, non mi piace la gente. 
E, di certo, non mi piace quando sono a quattro di mazze sul divano dopo una settimana faticosissima tra lavoro e famiglia pronta a spararmi mezza stagione di Grey's Anatomy. 
Fortunatamente oggi pomeriggio sono venuti a trovarci degli amici per il caffè quindi la casa era pressoché presentabile. Pressoché, ci tengo a precisarlo.
Io sono una di quelle persone alle quali non puoi spuntare a casa così, all' improvviso. Mi devi dare quindici giorni di preavviso oppure ti becchi l' asse da stiro in soggiorno, gli stendini in cucina e panni sparsi in ogni dove.
Oggi pomeriggio, nonostante sapessi benissimo che la mia amica H, sarebbe salita a casa mi ha beccato comunque in accappatoio e con lo scopetto in mano che raccoglievo acqua post bagnetto ad Attila.
Per questo seguo sempre Sweetasacandy su tutti i social: voglio imparare ad essere sempre in ordine. 

Se ve lo state chiedendo, Attila è il nuovo soprannome della Pupina.

Domani mattina dovrò rilavare i capelli.
Questa cosa di lavarli un giorno si ed uno no mi sta sfuggendo di mano.
A parte la noia mortale nel doverli lavare/asciugare/mettere in piega, visto che io non sono nata con i boccoli naturali degli angeli del cielo ne i capelli lisci come gli spaghetti dei guerrieri giapponesi, credo si stiano pure un po' abituando a sporcarsi subito. Eppure è più forte di me: meno di trenta ore dopo lo shampoo inizio a sentire un odore che non mi piace, non mi stanno in piega e li vedo oleosi.
Come devo fare a risolvere questo problema??? 

AIUTOOOO. 


Uhhhh vi faccio vedere cosa ho preso da Zara e poi mi eclisso!





Robi. 



23 APRILE 2016 - Però che sono stata brava con soli dieci minuti di preavviso! 

Aggiungi un posto a tavola - Johnny Dorelli 


< Giorno 113  -  Giorno 115 >

Giorno 112 - Senza Titolo

Giorno 112 - 21 Aprile 2016 



A che servirà, poi, un titolo, dato che ci sentiamo tutti i giorni. 
Che titolo si può dare alla giornata più inutile del mondo?
Nessuno.
Appunto. 

Ho preso il gel per contorno occhi da Bottega Verde: la mia beauty routine si arricchisce di uno step! 
Sono così orgogliosa di me stessa. Non che mi sia venuta fuori la pelle liscia come il culo della Pupina ma insomma... 

Pisolo e Pupina sono già a letto e questo vuol dire solo una cosa: sono la padrona di Sky!! 

Addio. 


Robi. 


21 Aprile 1016 - Out of School 

Teenagers - My Chemical Romance 


< Giorno 111  -  Giorno 113 >

venerdì 22 aprile 2016

Giorno 113 - Il Babá

Giorno 113 - 22 Aprile 2016 

Pisolo è tornato a casa stasera tutto contento con un pacchettino dietro le spalle. Aveva il sorriso sornione di chi ti aveva fatto una sorpresa, certo del tuo gradimento. Insomma, come se dietro le spalle potesse averci una Birkin in coccodrillo verde. 
Dietro le spalle, invece, aveva un Babà alla crema. Lo so, era meglio la Birkin che la prova costume e la cellulite e le smagliature, ma questo è... 
Non è tanto l'oggetto in se quanto il fatto che lui, tenerissimo, fosse della convinzione inscalfibile che il Babá fosse il mio dolce preferito. 
Avete presente quando siete stra sicuri di aver azzeccato il regalo perfetto? Ecco, in quel modo m'ha dato  sto Babá. 

Sarà che c'ha l'amante napoletana, che vi devo dire. 


Robi. 



22 Aprile 2016 - Trova le differenze 

Le cose che abbiamo in comune - Daniele Silvestri 


< Giorno 112  -  Giorno 114 >

mercoledì 20 aprile 2016

Giorno 111 - L'ultima puntata

Giorno 111 - 20 Aprile 2016 

Io non ci posso pensare al fatto che oggi finisce, di nuovo, House of Cards. Io non ce la faccio a farcela. Lo sappiamo quando ricomincia? Almeno abbiamo degli spoiler? 

Non ce la faccio, davvero. 

Che poi la puntata è già cominciata solo che io non posso guardarla perché ho promesso a Pisolo che l'avrei aspettato per vederla insieme. 
Ma dov'è Pisolo? Dove? 
A fare la spesa che nel frigo ci stava l'eco. 

Aspetterò trepidante su questo divano. 

A domani, Robi. 


P.S.: Avetr visto lo Snap di Mariano di Vaio in cui mostrava i gioielli di famiglia del suo amico in vacanza con lui? 



20 Aprile 2016 - Magnatela na cosetta.

Just give me a reason - Pink 


<  Giorno 110  -  Giorno 112 >


martedì 19 aprile 2016

Giorno 110 - Questione di scelte - Racconto breve


Giorno 110 - 19 Aprile 2016

Roma - 15.56

Era nel momento in cui la sua scrivania si riempiva di carte e fogli e raccoglitori e atti notificati e da notificare che Ottavia odiava il suo lavoro. Non sapeva nemmeno come c'era arrivata alla fine dell' università. Anzi si. Lo sapeva benissimo. L' aveva fatto per lui, per Eugenio. Ottavia voleva fare l'ingegnere, mica l' avvocato. Ottavia voleva essere una persona diversa ma a ventotto anni, con una fede al dito e una bimba a casa che l' aspetta a queste cose non ci pensava più: svolgeva il suo lavoro con immensa dedizione, quasi fosse la sua vocazione, la sua aspirazione primaria. In realtà odiava profondamente essere un avvocato nonostante fosse il socio più giovane del suo studio. Ma allora come era arrivata così lontano a soli ventotto anni? Per rispondere a questa domanda bisognerebbe andare indietro di anni e anni, dodici per l'esattezza, e ritornare, appunto, ad Eugenio. Gesù, quel nome, solo a pensarlo le venivano i brividi ancora adesso, dopo tutto questo tempo. Ma non era lo stesso nome inciso sull' oro giallo della fede che portava al dito, insieme a quella grossa pietra luccicante e tante altre cose costose racimolate in sei anni di matrimonio.
'Ottavia, l'atto Rossi è pronto?'
Una voce vicinissima, ma che per lei è lontana anni luce, la desta da quei pensieri. Dal pensiero di lui.
'Dammi il tempo di due piccole modifiche e te lo salgo io' riesce a dire. E sembra pure molto convincente.
Lei odia profondamente quando resta indietro sul lavoro. Nonostante lo detesti, detesta certamente di più non essere la migliore. E' così che la voleva Eugenio. E' così che si è ritrovata ad essere, da un giorno all' altro, la migliore. All' università, durante la pratica legale, contesa dai migliori studi della città a ventisei anni, socia a ventotto. Nel frattempo ha sposato Carlo, rampollo di una famiglia altolocata di Roma, impegnato in politica e nella filantropia e ha messo al mondo Cecilia, alla quale ha dato lo stesso nome nonna paterna perchè anche nel privato Ottavia è la migliore, senza mai perdersi. Le sue amiche del liceo, che la ricordano ai tempi di Eugenio, non si spiegano tutto questo. Cosa ne è stato della Ottavia casinista e senza testa?
Le squilla il cellulare. E' Carlo. In serata Ottavia partirà per un meating a Parigi e starà via tre notti. Tre notti lontana dalla sua perfetta casa al centro di Roma. Dalla sua perfetta figlia. Dal suo perfetto marito.
'Amore, ancora in studio? A che ora hai il volo? Il traffico sul raccordo è incredibile, rischi di non farcela' la incita lui.
'Sono perfettamente organizzata' lo fredda lei. E' più acida di quanto non avesse voluto. Ma è sempre così quando è sotto pressione, e in quel momento lo è oltre ogni aspettativa, E Carlo lo sa. Lui sa sempre tutto.
'Ci sentiamo appena atterri' e chiude li. Lui lo sa. Sa sempre tutto.

Parigi - 23.34

Cristo se era distrutta. Non vedeva l' ora di togliersi quei maledetti pantaloni e quelle maledette scarpe e dormire. Dormire quelle poche ore che le erano concesse prima di affrontare la giornata che ne seguiva. Diciamoci la verità, Ottavia era brava ma le trattative non erano il suo forte: si era talmente rintanata dietro quei vestiti da sapientona che non riusciva più ad uscirne e non sapeva come accettare che qualcun altro potesse saperne più di lei. Come fai a mediare con qualcuno se non gli concedi nemmeno il beneficio del dubbio che anche lui possa saperne qualcosa.
Sapeva tutto dell' azienda che stavano acquisendo. Ne sapeva più lei che l' AD in persona, ne era certa.
Arrivata al lussuoso hotel, nella sua splendida suite con il naso sulla Torre Eiffel, si spoglia e si infila completamente nuda sotto il pesante piumone. Il resto non se lo ricorda.

Parigi - 9.00

Ottavia è nella sala conferenze dell'hotel. Gli avvocati della controparte sono in ritardo di trenta minuti e questo per lei è inaccettabile. Se fosse per lei se ne sarebbe già andata ma ci sono i suoi capi e quella mediazioni, per loro, è più importante di quanto non diano a vedere. Ci sono in ballo milioni di euro e il suo compenso sarà il più alto mai percepito.
'Perdonate il ritardo, Parigi è un casino durante la settimana della moda' sente alle sue spalle.
Ma che modo di presentarsi è ad una riunione di lavoro?
La sua pelle ha vibrato al suono di quelle parole. O era al suono di quella voce.
Si gira lentamente e capisce perché tutto ha cominciato a girare.
I loro occhi si incrociano.
C'è così tanta elettricità intorno a loro che potrebbero illuminare la Torre Eiffel.
'Ottavia? Sei con noi?' le chiede bonariamente il suo capo. Evidentemente si erano fermarti a guardarsi due secondi di troppo.

Parigi - 18.30
'Ottavia, aspetta...'
Quella stra maledettissima riunione è finita e Ottavia si è fiondata fuori dalla sala conferenze senza salutare nessuno. Voleva solo uscire di li e finire quella giornata assurda. Quando aveva pensato a lui? Meno di ventiquattr'ore prima. E l'aveva maledetto per averla fatta diventare tutto ciò che non era; tutto ciò che non voleva diventare. E poi, così, come se il destino volesse prendersi gioco di lei, Eugenio era li, a dieci passi dal suo naso. Elegante nel suo vestito da tre mila euro. La cravatta annodata a quel fascio di muscoli tesi che componeva il suo collo. I capelli color del gianduia. Le dita lunghe che sul suo corpo hanno indugiato mille e più volte. In un' altra vita, però.
'Ottavia, fermati!' dice con un tono di voce che non le piace. Con quella autorità di chi crede che tutto gli sia dovuto.
Ottavia, a quel comando, accelera il passo verso l'ascensore. Non si fermerà. Non parlerà con lui.
Che atteggiamento stupido, il suo. Lo deve ammettere a se stessa. E poi, di nuovo, quelle dita su di lei. Il suo polso destro è in trappola. La pelle le brucia la dove tocca la sua. Il viso le formicola. Le ginocchia non rispondono più ad alcun comando. E' costretta a fermarsi o cadrà a terra come farebbe un sacco di patate.
Si volta e gli punta gli occhi addosso.
'Che diavolo vuoi Eugenio? Che ci fai qua?'
'Ci lavoro' risponde divertito.
Ed eccolo la, il solito Eugenio. Il solito bastardo arrogante.
'Non avevi lasciato gli studi?' chiede lei sarcastica. Aveva lasciato l'università. Aveva lasciato lei. Otto anni prima. Evidentemente era ritornato sui suoi passi, su alcuni, almeno.

Parigi - 00.36

'E quindi poi hai sposato quel Carlo. Non credevo l' avresti fatto sul serio. Eri così selvaggia, così affamata del mondo che tutto avrei pensato di trovarti infilata nei panno di una donna in carriera con il lavoro dei sogni, il marito dei sogni e la famiglia dei sogni.'
'Perché mi hai lasciato?'
Non voleva chiederglielo. Dopo otto anni se ne era fatta una ragione, perlomeno non ci pensava più. Aveva accantonato i dubbi di quella rottura senza spiegazioni e si era rimboccata le maniche. Era diventata quella che nessuno si aspettasse potesse diventare. Aveva messo in gioco se stessa senza concedere al dolore di prendersi nemmeno un secondo. Una macchina di ghiaccio impostata e letale.
Ma adesso aveva la sua occasione di sapere. Era li, davanti a lei, adulto nel suo vestito francese, e le parole le erano uscite così.
'Perchè sono un idiota'
Cos'era quel lampo nei suoi occhi bruni? Pentimento? Rimorsi?
'Ti ho lasciato perché ho avuto paura. Perché ti ho spinto al limite e quando era il momento di lanciarsi insieme nel vuoto della vita me la sono fatta addosso. Ti ho lasciato e ho perso tutto'
Ma l' aveva persa davvero?




  You are beautifull - James Blunt

< Giorno 109  -  Giorno 111 >
















lunedì 18 aprile 2016

Giorno 109 - Forse non ci siamo capiti.

Giorno 109 - 18 Aprile 2016 

Oggi, all' ennesimo status su Facebook su quanto fosse un diritto civile non andare a votare tanto quanto andarci ho chiesto delucidazioni e quando mi vengono date là blogger in questione mi risponde 'Ma il quorum di cui tanto parlate si raggiunge per il Sì o per il No?' 

Cosa? 

Attimi di sconforto. 

Attimi di panico. 

Non è che costei, come molti, purtroppo, non sono andati a votare perché non sapevano cosa votare (chiamarsi disinformazione) ma perché non hanno proprio la minima idea della struttura di un referendum. Mancano le basi, figuriamoci le altezze... 
Non solo, ma la cosa più divertente, sono le accuse di buttare i mozziconi di sigaretta per terra, per strada, e le cartacce e non fare la differenziata, a quelli che hanno votato. Ma che diamine c'entra? Ma che gioco è? 

Comunque. 

Sono quasi le undici e io devo ancora cenare. Chiudiamo qua la polemica sul Referendum e torniamo a parlare di rossetti e borsette che è meglio. 

Robi. 




17 Aprile 2016 - Son Lele L'Orsacchiotto..

Baby One More Time - Britney Spears


< Giorno 108 - Giorno 110 >

domenica 17 aprile 2016

Giorno 108 - La cipolla

Giorno 108 - 17 Aprile 2016


Prima della gravidanza odiavo la cipolla. Non la toccavo nemmeno. Solo l'odore mi faceva venire il voltastomaco. Da quando ho partorito la potrei mettere pure sul gelato. La adoro al forno o passata in padella. La mangio cruda, quella del mio orticello, sui pomodori o con l'insalatina. 
Sono diventata una fanatica della cipolla. Ovviamente il consumo di dentifricio è aumentato a dismisura però il buon Pisolo è pure amantedell'ortaggio in questione per cui stiamo a cavallo. 

Ci siete andati a votare? 
Beh, io mi auguro che voi facciate parte di quello scarso 24% che l'ha fatto. 
Trovo l'astenersi il più becero dei comportamenti. Possiamo discutere se sia giusto votare in un modo piuttosto che in un altro; possiamo annullare la scheda perché l'argomento non ci è chiaro ma astenersi è un comportamento vigliacco. Il mancato quorum di questo referendum è una sconfitta per la libertà di scelta e parola che a fatica abbiamo conquistato. 

E vabbè. 
Spero che durante quei cinque minuti che non avete sprecato almeno vi siate divertiti. In fondo avere solo sprecato la libertà di tutti. 

Robi 


17 Aprile 2016 - Che ce ne frega della prova costume se non ci importa del mare? 

Tra te e il mare - Laura Pausini 


< Giorno 107  -  Giorno 109 >




sabato 16 aprile 2016

Giorno 107 - I buoni propositi

Giorno 107 - 16 Aprile 2016 

Ogni mattina, quando mi alzo dopo una notte (si fa per dire) riposante (fatta di calci e Pupine a caso che ti si incollano addosso come cozze allo scoglio) mi vengono sempre un mucchio di idee su cosa scrivere nel post del giorno. Oggi, in ordine, volevo parlarvi di un ex, di Gigi D'Alessio, dei Mid Season Sale, della Grecia, di una mia amica... Mi vengono le idee e come vengono se ne vanno. Io non sono una di quelle blogger fighe ed organizzate che hanno la Moleskine sempre in borsa; in primis perché non sono una blogger e poi perché comunque nella mia borsa non la troverei. 
Quando mi sveglio la mattina, intorno alle sei ultimamente, anche quando non sono di turno perché a qualcuno piace così, e penso di avere 12/13 ore davanti mi pare un mucchio di tempo. Ma certo che ce la faccio a scrivere il post sull' ex. Lo incastro tra un delirio e l'altro di una Pupina ormai criminale. Solo che il suo impegno nella criminalità ormai è costante e mi ritrovo alle 22.22 così stanca che il solo pensiero di mettermi al pc mi uccide. 
Ecco perché non sono una blogger. 
Le blogger serie si ci mettono al pc. 
Io vorrei solo mettermi a quattro di mazze al centro del lettone e collassare. 

Invece vado a collassare nel mio angolino di letto. 

Notte, Robi. 

P.S.: avete notato che ultimamente muoio spesso? Mi serve una vacanza. 
Costa Crociere, se mi ascolti, io è con te che vorrei partire. 




16 Aprile 2016 - Nove PupiMesi e non sentirli. 

I consigli di un Pirla - J-Ax 




venerdì 15 aprile 2016

Giorno 106 - Il silenzio

Giorno 106 - 15 Aprile 2016 

Il silenzio. Oggi sogno quello. 
Non sentire altro che il suono del mio respiro. Possibilmente nemmeno quello. 
Giuro che i giorni che sto a casa con Rossella, da madre accudente non la porto all' asilo quando non sono di turno, sono sfiancanti. È un fiume in piena, ha energie da vendere e sopratutto si lagna e si lamenta tutto il tempo. Oggi mi sono amaramente pentita di non averla portata al nido almeno un paio d'ore. Sono quasi le nove di sera e non sono riuscita a farmi una doccia; puzzo ancora come un indiano dopo il pollo al curry di oggi a pranzo. 
È sfiancante, lo ammetto. 
Non mi chiedo mai "Chi me l'ha fatto fare?", questo no, però certe volte è così difficile che vorrei solo chiudermi in una stanza e piangere. 
Ovviamente lei non c'entra nulla. Vorrebbe buttarsi da ogni dove e scoprire il mondo, assaggiarlo, toccarlo... Vorrebbe fare suo tutto ciò che vede e questo la rende spericolata, ci vogliono dodici occhi e sei braccia per starle dietro. 
Da lunedì andrà al nido anche quando non sono di turno, ormai è deciso. Rischio di finire intrappolata in una spirale di casa e lavoro e famiglia e perdere la Robi di un tempo. 

Buon venerdì. 
Robi. 





15 Aprile 2016 - Il pollo al Curry 

Jay Oh - Pussycats Dolls 

giovedì 14 aprile 2016

Giorno 105 - 22.11.63

Giorno 105 - 14 aprile 2016 

Ho iniziato qualche sera fa la nuova serie di Sky 22.11.63 con James Franco e la adoro! 
La parte migliore è ovviamente James Franco, manco a dirlo. 
Anche io vorrei entrare nell' armadio, tipo Narnia, e andare a spasso nel tempo. Metterei a posto alcune situazioni; manderei a cagare prima alcune persone e cercherei di trattenerne altre. Possibilmente mi godrei un po' più serenamente la gravidanza, senza tutte le paure e le ansie che ha una primipara. 
Farei delle foto ai miei genitori il giorno della mia laurea per immortalare quello sguardo perso d'amore e d'orgoglio. 

Io non vedo l'ora di partecipare alla laurea della Pupina, di andare con lei a scegliere il vestito da sposa, di esserle accanto nei momenti importanti della vita come i miei sono stati accanto a me. 

Fa un caldo che non ve lo dico. 
Anzi ve lo dico. 
Io sono con il pigiama a maniche corte mentre la Pupina fa il muschio nella sua tutina di ciniglia. È che sono la classica mamma italiana che ha paura che abbia freddo anche perché dorme tutta scoperta. 

Vado ad accoccolarmi a Pisolo sul divano, notte. 

Robi



14 Aprile 2016 - Mamma Basta Foto! 

I don't care - Icona Pop 


mercoledì 13 aprile 2016

Giorno 104 - Niente.

Giorno 104 - 13 Aprile 2016 


Oggi non ho niente da scrivere e non perché non abbia nulla da dire ma perché fa troppo caldo. 
Ho le guance che mi bruciano per il sole preso in macchina. Pure il braccio. 
Oggi è il 13 aprile e quando mi sono messa in macchina lo schermo segnava 34 gradi. Ma si può? 
E il 13 giugno che facciamo? Ci facciamo arrostire vivi? 

Io non ce la posso fare, davvero. 
Fa troppo caldo. 

Ho messo il pigiamino a maniche corte e ora vado a morire davanti la finestra! 

Robi. 


11 Aprile 2016 - Innamorati 

Innamorato - Jovanotti 


martedì 12 aprile 2016

Giorno 103 - Il preservativo

Giorno 103 - 12 Aprile 2016 

Appena ripresa una blanda vita sessuale con il mio consorte, dopo il parto, ho deciso di prendere la pillola compatibile con l' allattamento, tale Cerazette, perché il pensiero di una nuova gravidanza ravvicinata mi faceva venire i brividi. 
Nove mesi dopo il parto, ancora mi fa venire i brividi, intendiamoci. 
Quando ho smesso di allattare la Pupina, circa due mesi fa, ho cominciato ad avere delle perdite di sangue che in realtà non dovevo avere essendo una pillola continuata, senza stacco. 
Allarmata ho chiamato la ginecologa e abbiamo concordato di finire i blister di pillola che ancora avevo e poi di fare uno stacco di un paio di mesi e poi prenderne una di ultima generazione. 
In questi due mesi di stacco o io e il buon Pisolo ci guardiamo negli occhi, o facciamo un altro figlio e piuttosto mi sparo un colpo in fronte oppure scegliamo un metodo contraccettivo che ci permetta di fare ancora la coppietta felice. Il miglior metodo contraccettivo ovviamente è nostra figlia, dato che ci dorme nel mezzo e se non dorme e siamo a casa è addosso ad almeno uno di noi, ma vorrei qualcosa di più sicuro
Oggi pomeriggio, armata di coraggio, sono andata al supermercato e con fare discreto, manco avessi 14 anni, ne ho preso un pacchetto. Furtiva. Giardando di qua e di là. Controllando chi mi stesse guardando. E ho preso quelli a marchio Coop. Perché i preservativi costano un sacco. 
Vorrei fare un appello allo stato e alle case che producono i preservativi: abbassare i prezzi!! 
Ma ve lo immaginate il giovane sedicenne che con la sua misera paghetta settimanale deve spendere 14.60 euro di preservativi Durex? Per arrivarci alla scopata deve portarla almeno a mangiare un panino? Sono tutte spese che ricadono sulle tasche dei genitori, eh... 
Anche perché se i preservativi a marchio Coop, che portano sullo scatolo la dicitura Fallo bene, costano solo 2.60, un motivo ci sarà. O sbaglio? 
A questo punto non riesco più a decidere se mi costa di più mantenere la mia vita sessuale o un altro figlio. 

Fate l'amore, fatelo protetto, fate figli se li potete mantenere. 

Robi. 


12 Aprile 2016 - Robi su Snapchat 

In ogni dove - Stefano Centomo


< Giorno 102  -  Giorno 104 >  




lunedì 11 aprile 2016

Giorno 102 - Il Bagnetto

Giorno 102 - 11 Aprile 2016 

Ma che mese inutile mi sta patendo Aprile, eh? 
A voi non sembra inutile e infinito? 
Io credevo fossimo già intorno al venti di Aprile e invece no. 

Oggi Pisolo è tornato tardissimo a casa e io, un tantino presa dall' esaurimento, gli ho mollato la Pupina piena di cacca fino al collo in braccio e gli ho detto di vedersela lui. 
Lui, saldo di nervi, l'ha presa, l'ha spogliata, le ha fatto il bagno, le ha asciugato i capelli, l'ha vestita, dato il latte e fatto pure addormentare. 
Serenissimo. 
Molto strano per lui essere così sereno. 
Forse ha l'amante, chi lo sa. 
Sono troppo stanca pure per pormi certe domande. 

Io delle volte vorrei essere Anna Dello Russo su Snapchat. Mi Accollerei pure le nuotate alle cinque di mattina. 
No, vabbè, non esageriamo... Anna Dello Russo grassa! 

Vado a stramazzare a letto. 
Stasera inizia una nuova serie con James Franco su Sky che volevo assolutamente vedere ma non ce la faccio a trascinarmi fino in soggiorno. 

Addio, Robi. 


11 Aprile 2016 - Ragazze a spasso 

Tell me why - Backstreet Boys




domenica 10 aprile 2016

Giorno 101 - Il latte artificiale.

Giorno 101 - 10 Aprile 2016

Volevo scrivere questo post da un po' di tempo ma tra il lavoro e la bimba iperattiva e Pisolo che a casa non c'è mai è davvero raro che possa trovare due minuti per sedermi al pc e ragionare. Anche perché, come stamattina, quando trovo questi due minuti mi faccio una doccia come si deve, di quelle con lo scrub, il massaggio facciale, la maschera ai capelli, una piega decente e una spalmata generale di oli e creme che mi fanno stare a posto con la coscienza in vista dell' estate. 
Ma siccome la Pupina ha deciso che quando suo padre è in casa lei dorme, per mostrarsi l'angioletto che in realtà non è, eccomi qua.
Nel frattempo che scrivo sto anche stendendo una passata di smalto sulle unghie che oggi è domenica.
Bando alle ciancie, il latte artificiale. Quel mostro del latte artificiale.
Mia figlia è nata con circa una settimana di anticipo rispetto al termine, cosa che ha fatto incavolare tantissimo la mia amica che non mi parla più perché nata il giorno del suo matrimonio, a causa di un arresto di crescita intrauterino. Alla penultima settimana di gravidanza la mia ginecologa si accorse che la piccola non aveva preso nemmeno un grammo e che quindi era arrivato il momento di farla nascere. Se dentro non cresce, la facciamo crescere fuori, insomma.
Dopo il travagliato parto che ho avuto, come sapete e vi ho già annoiato con il racconto, è venuto fuori uno scricciolo di 3060 gr per 49 cm di lunghezza. L'Ostetrica che la mattina del sedici luglio la lavò ci disse che molto di quel peso era dato dalla vernice caseosa che aveva ancora addosso.
Era così piccola che avevamo tutti paura di romperla e quando il neonatologo venne per la seconda pesata, dopo avermela attaccata al seno, mi consigliò una piccola aggiuntina di latte artificiale, magari alla sera, per farle recuperare un po' di peso.
A me il latte scese quasi subito, due o tre giorni dopo la sua nascita, non ricordo di preciso in quanto, come sapete, i giorni successivi al taglio cesareo sono stati terribili, ma la sera le ho sempre dato l' aggiuntina e la Pupina ha sempre mostrato gradire. 
Ovviamente questa mi scelta di assecondare il neonatologo e il mio istinto è stata pesantemente criticata in primis dalle ostetriche e poi dalle NaziMamme, mi piace chiamarle così ironicamente, talebane del latte materno.
Non sai che danno stai facendo a tua figlia levandogli quella poppata di latte materno?
Non sai che i medici sono tutti corrotti dalle aziende che producono il latte artificiale?
Non ti interessano gli anticorpi di tua figlia? 
E tante altre domande stupide del genere.
Io, in gravidanza, ero ferma nella decisione di non voler allattare al seno completamente ma quando ero ancora in sala parto, stordita dall'anestesia e dalla morfina, e quello scricciolo mi si è attaccato al seno ci ho voluto provare. 
E sono stata contenta di averlo fatto, attenzione. Non mi sono mai pentita della mia scelta e ho continuato, sempre con l'aggiuntina serale, per sette mesi. Di più, per me, sarebbe stato troppo. Mille volte ho pensato di mollare. La stanchezza che si accumulava per le continue poppate, il sonno interrotto perché è inevitabile che il latte materno sazi meno di uno fatto apposta per soddisfare il bisogno e la fame di tre ore e più, il dover uscire il seno in ogni dove se no diventava un diavolo.
L'allattamento a richiesta mette a dura prova la psiche di una donna già provata dalla stanchezza e non mi sento meno mamma se una volta o due al giorno le ho dato il biberon. Anzi.
E non sono meno mamme quelle che allattano esclusivamente con l'artificiale.
Ma, a mio avviso, sono meno mamme quelle che giudicano. Non credo esista una mamma sana di mente che voglia il male per il suo piccolo e scendere a compromessi è quello che ti fa rimanere salda.
L' allattamento al seno è una cosa bellissima e grandiosa e io sono contenta di averlo fatto nonostante la stanchezza e la fatica che comporta perché ovviamente è più difficile. Sono contenta dei sette mesi in cui l'ho fatto e non serviva di più; sono contraria ai bambini di uno o due anni ancora attaccati al seno perché a mio avviso sono grandi e non è più una questione di anticorpi ma di vizio; però queste sono scelte personalissime che prende ogni mamma e appunto, ognuna lo fa solo per il bene del proprio bambino. Rossella si è staccata dal seno senza alcun trauma: una notte c'era, la notte dopo non c'era più. Le si è stabilizzato il sonno facendo L' ultima poppata dalle 22 e successivamente quella del mattino alle 7.30 con latte e biscotti! 
Le mamme sono tutte mamme, sia quelle che allattano sia quelle che danno l' artificiale. I medici non sono corrotti dalle case che producono latte, statene certi, e se vi danno un consiglio è semplicemente per il bene vostro e dei vostri bambini.

Robi 


16 Luglio 2016 - Meno di 24 ore di vita e una fame da Lupi.

Fatti mandare dalla mamma - Gianni Morandi 


< Giorno 100 - Giorno 102 >





sabato 9 aprile 2016

Giorno 100 - E sono cento!

Giorno 100 - 7 Aprile 2016

Wow! Ho resistito cento giorni!
Io non mi davo nemmeno 10 giorni, figuriamoci 100. 
Non sono una persona granché costante, s'era capito? 
Ma in niente proprio. Certe volte non ho nemmeno finito di formulare un' idea che l'ho già cambiata. 
Tante volte mi hanno detto che questo fa di me una persona frivola che, badate, non credo sia nemmeno così negativo. Io credo, invece, sia un mix. Sono una persona frivola, senza dubbio, e chi non lo è non sa cosa si perde; sono volubile; sono lunatica; sono molto emotiva e mi lascio spesso trascinare dalle cose e dagli eventi. 

Comunque, bando alle ciance, che magari domani non sono più nemmeno tanto frivola. 
Che poi già la vita fa schifo, ci manca pure prenderla male. 

Io la prenderei benissimo se entro giugno perdessi venti chili, ma questa è un'altra storia. 


Credo che andrò a collassarmi presto. 
Buon sabato a voi che siete giovani. 
Robi. 




4 aprile 2016 - Addio foto. 

Buonanotte all' Italia - Ligabue 



venerdì 8 aprile 2016

Giorno 99 - La noia.

Giorno 99 - 7 Aprile 2016 

Non so cosa volessi scrivere stamattina quando ho dato il titolo al post ma se lo modificassi ora sarebbe "La Morte". Che è quella che spero mi prenda per poter dormire decentemente. 
Ok, non così esagerato ma un coma leggero non sarebbe male. 

Vi giuro ho una carenza di sonno, quasi due anni a questa parte, che non so se e quando potrò recuperare mai. 

Ho così sonno che certe volte deliro. 
Tipo ora. 

Il delirio potrebbe essere dato anche da tutti i semi che sto mangiando ma chi lo sa. 
Polizia se mi stai leggendo è tutto legale: semi comprati al supermercato in buste trasparenti. 

Forse la morte è arrivata. 
Robi 





7 Aprile 2016 - Il relax a casa

Avrai - Claudio Baglioni 






giovedì 7 aprile 2016

Giorno 98 - L'Ora d'aria

Giorno 98 - 7 Aprile 2016 


Sono stata fuori un'oretta per sbrigare alcune commissioni mentre il buon Pisolo era a casa con la bimba. Commissioni che mi sono costate oltre seicento euro e, no, tra queste non c'era una borsa nuova di Prada ma, bensì, la retta dell' asilo della Pupina. Nella retta è compreso anche il servizio pasto, peccato che lei li non apra bocca. Vabbè.

A causa di Snapchat il mio conto corrente si sta assottigliando sempre più, cosa che dovrebbe fare il mio girovita in vista dell' estate e invece no, perché le mille mila persone che seguo mi fanno venire voglia di comprar cose. 
L'ultima fissa è il Clarisonic.
Ho fatto un giretto su Amazon e ho visto che ha dei prezzi allucinanti quindi ho chiesto un po' su Facebook se ha veramente l' utilità che tutte le blogger decantano e a quanto pare no. E' vero che a molte l'hanno regalato ed è giusto che ne parlino non dico bene ma nemmeno male però chi l'ha acquistato di tasca sua, spendendo quei 150/200 euro, ha confermato che si bello bello ma niente di che. Niente che non si possa trovare a meno, comunque. 
Ne ho messo nel carrello uno che costa 38 euro, di Imetec e vedremo.

Perché a me nessuno regala niente?
Tipo, che ne so, una borsa di Chanel. 
Un paio di scarpe di Louboutin? 

Vabbè.

Pensiamo a regali più seri, tipo quello per la festa della mamma.
Io spero, spero vivamente per la sua incolumità, che Pisolo stia pensando in grande.
Ma ho dei dubbi. 
Vedremo. 


E' arrivata la pizza. 

Robi.



16 Luglio 2016 - Pupina 

Nord Sud Ovest Est - 883


< Giorno 97 - Giorno 99 >

mercoledì 6 aprile 2016

Giorno 97 - House of Cards

Giorno 97 - 6 Aprile 2016

Oggi è il mio giorno della settimana preferito: quello di Frank Underwood. 
Gesù quanto mi piace. Mi fa proprio sangue. 
In realtà tutte le serie fighe su Sky le mettono il mercoledì, chissà come mai. 
Stasera inizia quella sulla storia di O.J. Simpson e mi interessa tantissimo, spero che sia all' altezza delle aspettative. E poi ve lo immaginate Ross di Friends come padre delle Kardashian? 

Oggi, miracolosamente, la Pupina ha pranzato all' asilo. Per un qualche allineamento astrale fortunato che speriamo ricapiti ancora ha deciso di aprire la bocca alla maestra Sandra. Solo che non ha mangiato la pappa che avevo mandato io ma quella di una compagnetta. Al momento lei non ha sviluppato intolleranze, fortunamente, e alle porte dei nove mesi teoricamente assaggiare qualcosa di nuovo non dovrebbe essere un problema però devo ammettere che mi ha spaventato sapere che ha mangiato qualcosa di cui non mi ero occupata personalmente. 
Dall' altro canto, però, vedendola finalemtne interessata al cibo hanno voluto tentare. A casa mangia tutto serenamente ma al nido non apre bocca. 
Valla a capire. 

Avete visto su Snapchat cosa ha fatto Pisolo??? Eh??? 

Uhhhh c'è Frank!
Robi 



6 Aprile 2016 - Il mio pranzo! 

Rome wasn't build in a Day - Morcheeba


<  Giorno 96  -  Giorno 98 >