domenica 1 dicembre 2013

#VirginLandia e le nuove frontiere dell' essere sportivi.

Il Catanese medio reagisce principalmente in due maniere ad una novità nella sua amata città:

-Lo Snob Chic

A priori rifiuta la novità, di qualunque cosa si tratti, additando tutti coloro che se ne interessano come 'Pecore'. Con l' aria annoiata, a metà tra il radical e l' intellettuale di sinistra, sbuffa quando gli racconti l' ultimo pettegolezzo sulla nuova palestra (che, ve lo dico subito, è il centro focale del post); su chi si è iscritto e su chi c' era all' inaugurazione.
Lo SC afferma con aria fiera che lui MAI E POI MAI si iscriverà; che non verrà nemmeno a vederla e che comincerà a provare anche un certo fastidio per te che hai osato interessarti alla novità.

-Il Compagno d' aperitivo

Non sa neanche cosa sta firmando ma il suo contratto di abbonamento quindicinale alla nuova super figa meravigliosa palestra che ancora non ha nemmeno aperto ma Marco-Ottavio-Luca-e-Carmelo-si-sono-già-iscritti-e-quindi-di-cosa-stiamo-parlando è già stato protocollato!
L' entusiasmo del CdA è contagioso; la sua esuberanza riesce a convincere pure Ignazio, quel ragazzo tarchiatello, con gli occhiali dalla montatura arrotondata in metallo, che non è mai entrato in una palestra, che l' abbonamento open da qui all' estrema unzione è la cosa giusta da fare.
Ovviamente il CdA non viene alla Virgin appena aperta perché è sportivo: lui ci viene perché è giusto. Punto. Lui è depilato e super palestrato; non ha un filo di grasso e i suoi capelli fanno invidia a quelli del Vampiro Edward ma non suda. Lui non si sporca le mani. Lui sta al bar a fare PR sorseggiando un centrifugato di cetriolo e semi di rabarbaro.
E' altresì presente la sua variante al femminile, con il trucco perfetto e lo shatush, il leggins rigorosamente grigio e quasi trasparente.


Io, ovviamente, come una pecora, mi sono iscritta al nuovo villaggio fitness Virgin Active di Catania. Certo è che, a giudicare dai grappoli di cellulite di cui sono fornita, le mie motivazioni sono fortemente diverse. Devono esserlo.... Anche perché, diciamocelo in tutta confidenza, io sono una persona sociopatica. Io detesto la confusione. Io odio le genti e ancor di più quelle con il culo perfetto fasciato dai leggins grigi (molto probabilmente per invidia allo stato puro ma non è ancora stato scientificamente provato, per cui...). Non mi piace socializzare e per questo risulto sempre altezzosa o antipatica a pelle. In realtà, credetemi sulla parola perché nemmeno questo è stato ancora provato, sono una brava persona. Veramente...
Ohhh che sono quelle facce scettiche?
Quindi come mi è venuto in mente di sottoscrivere un abbonamento ANNUALE in un posto dove saranno tutti perfetti e magri?
Dyo, un sacchetto per respirare, mi manca l' aria, boccheggio... Un ANNO, mynchia ma quanto dura un ANNO... Aiuto... ANNO ANNO ANNO...
Perché la palestra è molto bella? Ma quale! Da come la descrivevano tutti quegli stronzi vestiti di rosso mi aspettavo di dover srotolare la matassa onde evitare di perdermi. E' una palestra ben arredata ma è una palestra come ne esistono altre. E poi dove sono i CENTO TAPIS ROULANT che mi avevate promesso? Io li ho contati e SONO VENTOTTO.
Perché incluso nell' open c'è la piscina? Io continuo a raccontarmi la favola che diventerò la regina delle acque; la Jill Cooper dell' Acquatone ma io odio bagnarmi i capelli e odio ancora di più asciugarli. Io odio stare in costume per i grappoli sopra citati e i geni hanno posizionato la piscina in vetrina in piena circonvallazione di Catania, al centro esatto della palestra con le pareti tutte a vetri..... Non devo aggiungere altro.
E allora? Ah si.... Il mio strafigo istruttore adesso lavora li.
Praticamente l' unica motivazione che mi spingeva ad alzare il culo dal divano e ad abbandonare il cucchiaione di Nutella adesso lavora alla Virgin e quindi per evitare di raddoppiare, se non triplicare, la mia mole da qui all' estate prossima vi annuncio una nuova rubrica #VirginLandia.
L' inizio della mia fine.

Un anno è davvero davvero lungo e ne vedremo delle belle.
Scusate ma adesso vado a murarmi nella Somatoline che domani mi apre la palestra.

Robi.


venerdì 27 settembre 2013

Un popolo di integralisti.

Chi ha delle idee che non coincidono con quelle della massa deve essere boicottato.
Chi la pensa in maniera diversa dalla maggioranza deve essere messo al rogo.
Chi sostiene lumi di pensiero diversi o cambia idea viene emarginato. 



Ovviamente il mio pensiero è nato in seguito alla vicenda Barilla, di cui tutti parlate. Gay che hanno detto no al carboidrato; lesbiche che hanno preso le Emiliane Barilla e le hanno lanciate dalla finestra, ferendo passanti e cagnolini; bisessuali che hanno attaccato il MulinoCheVorrei e hanno rapito la Gallina Rosita per farla arrosto... Insomma... Un putiferio.
Un putiferio di grida a suon di #Hashtag e Retweet, perché ormai la protesta si fa silenziosa sui social. L' immediata risposta delle altre marche di pasta che, pur sbattendosene allegramente le palle di con chi andate a letto, hanno subito colto lo spaghetto al volo lanciando contro campagne pubblicitarie con sponsorizzazione dell' amore in tutte le sue forme.

giovedì 5 settembre 2013

Fate l' amore, non la ristrutturazione.

'Amore, devi scendere a casa a parlare con il tubista. Il folle progetto del bagno in quella posizione è tuo!'
'Amore, il citofonista vuole sapere dove preferisci il cavo per il citofono'
'Amore, l' antennista gradirebbe sapere quante televisioni vogliamo mettere in casa.'
'Amore, al piastrellista secca attaccarti il mosaico in bagno. Dice se rinunci al progetto.'
'Amore, l' elettricista vuole sapere dove vuoi mettere le abatjour?'
Insta ista ista ista ista ista ista......

Ohhhhhhhh ma chi è tutta sta gente?
Ma poi, fatemi capire, c'è un tipo che di lavoro fa l' esperto in citofoni?

domenica 1 settembre 2013

E quel settembre senza Gossip Girl..



E' il primo di settembre ed è domenica (Che presa per i fondelli, eh? Tutti a far buoni propositi per il settembre e quello vi comincia di domenica). 
Siccome sono al mare, e non ho nemmeno una schifosissima chiavetta internet, quando vedrete pubblicato questo post sarà lunedì. Fors' anche martedì, chi può dirlo. 
Fino all' anno passato, alla casa al mare, scroccavo la connessione wi-fi di un qualche benefattore nelle vicinanze. Quest' anno, il benefattore in questione, si è trasformato, all' unanimità della mia famiglia che scroccava allegramente, nello stronzo che ci ha messo la password.
Che, con assoluta certezza, non è nè 0000 nè 1234. 

mercoledì 21 agosto 2013

Prevenire è meglio che curare.

Non scrivo più. Ve ne sarete accorti.
Sono assente. Deconcentrata più che altro.
Non riesco a fissare un pensiero su un foglio bianco, figuriamoci a riempirlo. Ho lasciato a metà tante cose e, dovete credermi, me ne dispiaccio da morire. Ma la verità è che mi scoccia prendervi in giro scrivendo cose che non hanno ne un capo ne una coda. Se devo annoiarvi, voglio farlo con cognizione di causa.

Come stavolta.



venerdì 26 aprile 2013

Ho comprato un Wonderbra.



Chi ha le tette può fare tutto.
Chi ha le tette può ottenere tutto.
Chi ha le tette è padrona del mondo.

Io una volta avevo le tette.
Poi mi sono messa a dieta, ho perso quindici kg e adesso loro se ne sono andate.

giovedì 21 febbraio 2013

Se stiamo insieme ci sarà un perché....


Penso a tutte le persone che stanno insieme senza amore, per paura della solitudine. E a quelle che si amano senza stare insieme, per paura di sacrificare la libertà. Due scelte in apparenza opposte, ma che conducono entrambe al fallimento perchè generate dal medesimo impulso: la vigliaccheria.
(M. Gramellini)


Perché due persone stanno insieme?
Che cosa tiene uniti un uomo e una donna (o una donna e una donna o un uomo e un uomo, non sottilizziamo)?
Che tipi di coppie esistono nel mondo?


venerdì 15 febbraio 2013

La sindrome dell' arto fantasma.


La sindrome dell'arto fantasma è la sensazione anomala di persistenza di un arto dopo la sua amputazione o dopo che questo sia diventato insensibile: il soggetto affetto da questa patologia ne avverte la posizione, accusa sensazioni moleste e spesso dolorose, talora addirittura di movimenti come se questo fosse ancora presente. Questa sensazione, assolutamente normale e che non rientra in nessun tipo di problema psichico, è la dimostrazione più evidente dell'esistenza dello schema corporeo, che persiste, nonostante dall'arto amputato non giungano ai impulsi nervosi ai centri corticali. (Fonte: Wikipedia)

Per me una rottura è essenzialmente questo.
Parliamone.  


L' abitudine, lo sappiamo bene, e lo dice pure Malika a Sanremo, è un bel posto dove crogiolarsi  Li il sole è sempre caldo. Le copertine sempre ben tirate a proteggerci le spalle. Le telefonate arrivano proprio nel momento in cui le aspettiamo e le brutte notizie, tendenzialmente, vengono affrontate a quattro mani. 
Questo è vivere in un rapporto che dura da tanto. Sembra facile, è vero. Sembra che tutto venga sminuito al mero ingegno di un ingegnere beffardo: bisogna pianificare e disegnare la struttura di questo microcosmo affinché nulla crolli. Ma può bastare la freddezza di un ingegnere a far tutto? No. 
Creare una routine dal nulla non è facile, non lo è proprio per niente. E' un lavoro costante. Bisogna avere gli ingredienti giusti: confidenza; complicità; affetto; pazienza; voglia... 
Ma, statene pur certi, che prima o poi arriva. Arriva sotto forma di messaggino del buongiorno. Arriva come il cinema il venerdì sera e la pizza con gli amici la domenica. Si presenta come i piedi freddi accucciati sotto il sedere di lui, quando sul divano si litiga per il telecomando. 
E, pian piano, ci si abitua ad avere qualcuno che ci cammina a fianco. Ci culliamo del fatto che c'è qualcuno che può sopperire alle nostre mancanze: io so cucinare, tu sai montare i mobili Ikea
Ci abbandoniamo alla tranquilla quotidianità dei piccoli gesti. 

Quando due persone si lasciano -qualunque siano i motivi; di chiunque sia la decisione- l' abitudine è la prima cosa che perdi. E non ci sono mezze misure. Non ci sono momenti di passaggio. Come un bimbo che abbandona il grembo materno, vieni catapultato in un mondo che, apparentemente, non è sicuro. Devi camminare da solo in mezzo a gente che con te non ha niente a che fare. Le tue spalle sono scoperte. Il tuo cellulare non suona più alle nove meno dieci di ogni mattino lavorativo. 
Ti senti sola mentre fissi le istruzioni in finlandese della cassettiera che hai davanti in pezzi e, per qualche istante, ti senti un po' come lei: un mucchio di viti e assi che sembra non si appartengano gli uni agli altri.
La persona che prima avevi accanto diviene il tuo arto amputato. Dove prima c' era la tua gamba adesso c'è un vuoto da colmare. 
Il tuo cuore sente ancora tutto; il tuo cervello percepisce ancora che puoi camminare ma, appena provi a metterti in piedi, cadi; scivoli nel disperato bisogno che tutto torni come prima. 

Ma, badate bene, non è un vuoto incolmabile. 
Anni ed anni di studi di ingegneri meccanici e biomedici ci hanno dato il beneficio di sperare ancora. 
Menti brillanti hanno creato protesi talmente simili ad arti reali che quasi non si nota più la differenza. 
Per due persone che si lasciano ci sono due medicine: il tempo e gli amici
sono questi gli ingredienti di una protesi perfetta per un cuore infranto. 
E mentre i giorni passano, i ricordi sbiadiscono e le abitudini si modificano plasmandosi al nostro nuovo aspetto, gli amici ci accompagnano: ci fanno da stampella e rimangono li finché il nostro corpo non si è abituato alla protesi. Sono le rotelle aggiuntive della nostra bicicletta fino a che non siamo pronti ad andare avanti da soli. 

Nessuno è mai morto per amore. 
Nessuno ne morirà mai. 

Robi.


Questo post è dedicato a Claudia che ha bisogno di una stampella e del tempo ma che ha tutte le carte in regola per poter correre ancora. Veloce come il vento. Felice come un bimbo la mattina di Natale. 



mercoledì 30 gennaio 2013

#MissingDubai



Sono le cinque del mattino di un pigro mercoledì di fine gennaio. Come ormai succede spesso, non riesco a dormire. Non ho una connessione decente da qualche ora perché quelli della Telecom hanno deciso che non me la merito. Hanno deciso che non è giusto che io possa cazzeggiare allegramente su internet ad una velocità decente. Hanno deciso che niente deve aiutarmi a passare queste ore di insonnia. 
Allora, in barba alle loro tirannie, ho messo su le cuffione da DJ (Che David Guetta #LevateProprio) e ho aperto un foglio bianco di word. Che mi prendesse un colpo se non lo facevo da un secolo. 
La verità è che ho perso le parole. Ho perso la concentrazione e, quando succede, non c’è potere che mi possa far battere le dita sulla tastiera. Ed è una sensazione di impotenza quasi dolorosa per una che delle chiacchiere ha fatto uno stile di vita.