venerdì 8 maggio 2015

Una brava mamma. #DiarioDiUnaPanza



Piccolo elenco dei dubbi (fomentati dall' ostetrica che non ha figli del corso preparto) in vista del rapporto Madre-Pupina a cui vado in contro in Less than due mesi. (#Aiuto)



-Riuscirò a non perdere le staffe dopo il 39° giorno senza sonno?
-Riuscirò a prenderla dalla culletta senza spezzarle il collo?
-Riuscirò a spinarle il pesce così che non si soffochi con una spina?
-Come faccio a capire che ha mangiato a sufficienza? 
-Mi sentirò in colpa a lasciarla al nido in favore del lavoro?
-Riuscirò ad educala onde farla diventare troia?
-Riuscirò a farle capire quanto la amo? 
-Riuscirò a consolarla quando le spezzeranno il cuore? 
-Riuscirò a non finire in galera per aver ammazzato quello che le ha spezzato il cuore?
-Capirò cosa vuol dirmi con un pianto? Con un singhiozzo? Con una manina tesa?
-Riuscirò a vestirla senza romperle qualche osso?
-Riuscirò a darle quello che le serve?
-Come farò ad essere madre senza essere troppo ossessiva? 
-Come si fa a non farsi schiacciare dall' ansia ogni volta che la vedrò uscire di casa?
-Riuscirò a fidarmi di lei? E a far si che si fidi di me?
-Riuscirò a cambiare un pannolino senza svenire per la puzza?
-Riuscirò a non imporle la mia visione della vita ma a lasciarle la libertà di scegliere per se stessa?
-Riuscirò a farla sentire libera e legata allo stesso tempo?
-Riuscirò ad insegnarle ad imparare a bastarsi da sola? A non aver bisogno di nessuno per stare in piedi?
-Riuscirò ad essere per lei un punto di riferimento quando, a volte, non riesco ad esserlo nemmeno per me stessa?
-Riuscirò a non spaventarla con le mie stesse paure affinché lei possa crearsi le sue?
-Riuscirò ad essere una mamma?


Robi. 


'Non so se sarò pronto mai
prova a esser pronto tu per noi
ascolto:
mi insegnerai
che puoi
che vale la pena vivere
ti chiederò "dimmi perché"
tu che non parli dirai
"vale la pena vedrai"

Da adesso in poi...'
Da adesso in poi - Ligabue

mercoledì 6 maggio 2015

Cara Jennifer... #DiarioDiUnaPanza

Cara Jennifer Aniston,
ho letto solo qualche stralcio dell' intervista che hai rilasciato a Vanity Fair Italia e poi ho letto i commenti su Facebook alle tue parole. Commenti in cui ti inneggiavano come eroina della donna moderna che decide delle sue ovaie e che è una grande solo perché decide di non riempire il suo utero con niente e allora voglio raccontarti di come mi sono accorta io di volere un figlio. E di come non ho mai chiesto a nessun uomo se volesse dei figli o no. Te lo voglio raccontare ora che figli ancora, tecnicamente, non ne ho.
L' anno scorso a settembre mi sono sposata con l' uomo che nonostante tutto amo da quando avevo diciotto anni e che credo mi ami immensamente anche se il mio solitario non è di otto carati ma di due. Lo sottolineo perché per la giornalista di Vanity a quanto pare le dimensioni contano quindi magari penserà che il nostro amore non è così vero come il tuo.
Più o meno nello stesso periodo feci una visita ginecologica in cui mi trovarono una piccola anomalia all' ovaio destro. La ginecologa mi disse che avrei dovuto fare una cura e che, in linea di massima, volendo entro un anno avrei potuto cercare la cicogna. A ventisei anni non ci pensi. E io non ci pensavo. Io avevo il mio viaggio di nozze con l' anticipo già versato per l' Australia: 25 giorni in giro sui canguri. Io avevo la specializzazione da cominciare: il sogno di diventare pediatra perchè mi piace l' idea di capire che cosa ha un esserino che non te lo può spiegare a parole. Io avevo la casa da completare in cui abbiamo buttato soldi, sonno e travasi di bile. Io avevo mio marito, la mia nuova famiglia e le lunghe sessioni di sesso da sposini che, essendo che sei stata sposata con Brad Pitt magari ne sai qualcosa. Io avevo quello che mi faceva stare bene e avevo accettato di buon grado che prima o poi, quando sarebbe stato il momento giusto, sarebbe arrivato anche un bambino. Un maschio volevo: mi vedevo troppo bene nei panni della suocera rompicoglioni. Ma non era quello il momento e l' avevo presa con razionalità: non ne avevo fatto un dramma, non era necessario. Avevo altri programmi. Avevo la libertà. Avevo la serenità.

Il venti novembre del duemilaquattordici chiamo la ginecologa perché avevo tre giorni di ritardo al ciclo. Dovevo cominciare la cura proprio in quel momento, con la fine del ciclo che invece non è mai arrivato. Al suo posto, totalmente inaspettate, sono arrivate otto lineette fucsia divise in quattro test di gravidanza. Diventavano fucsia in meno di venti secondi. Continuavo a fare pipì e loro continuavano a diventare fucsia. E sai quando ho capito che forse avevo sottovalutato il desiderio di maternità? Quando, poco prima delle vacanze di Natale, abbiamo visto un puntino lampeggiante su uno schermo bianco e nero. Una piccola lucina di Natale che batteva come le ali di una farfalla. E poi quel suono, quel piccolo tamburo, a tempo con il mio cuore, che batteva sereno attraverso un oggetto di forma fallica infilato nella mia vagina. E' stato quel suono che mi ha regalato la realtà dei fatti: amavo quel puntino che batteva incondizionatamente senza che nemmeno me ne accorgessi. Senza che nemmeno ci avessi mai riflettuto.

Io non sapevo di voler essere una mamma eppure adesso sono qua e rido come una scema ogni volta che la mia pancia fa dei balzi. Sono qua a prendermi le vampate di calore e le caviglie gonfie, la cellulite e le smagliature. Sono qua ad amare incondizionatamente qualcosa che per adesso è solo un' immagine sfocata in bianco e nero. E nemmeno io lo so se sarò una buona madre: ma spero di scoprirlo insieme a mia figlia ogni giorno cercando sempre di essere all' altezza dell' immenso dono che mi è stato fatto. Perché è vero che il pianeta è sovrappopolato come dice qualcuno nei commenti; è vero che non tutte vogliono diventare madri perché 'Io alla mia libertà non ci rinuncio per un bambino che è carino solo da piccolo come i cuccioli non ne vale la pena' ma è anche vero che io pagherei altre mille volte il prezzo della mia libertà per rivivere il momento in cui, per la prima volta, ho visto quella lucina di Natale lampeggiare. E mio marito, che è un uomo, aveva le lacrime agli occhi che non c'è stato bisogno di chiedergli perché non facessimo un figlio subito.

Sai Jennifer, e non prendere a male questa considerazione, io ci credo che per te vada bene così: anche per me era lo stesso. Non avevo bisogno di niente di più. E ci credo ancora di più perché, in definitiva, sono le donne che vogliono i figli e che se ne accollano i dolori e le responsabilità ed essendo che sei stata sposata con un uomo per quattro anni senza farne e poi lui ne ha fatti sei in venti minuti con un' altra è la prova che sono le donne a decidere ma che gli uomini hanno questo forte desiderio anche. E voglio sottolineare la parola 'fatti' perché per me un figlio in provetta, adottato, naturale, trovato in un fiume è sempre un figlio.

Io figli ancora non ne ho. La mia Pupina arriverà tra due mesi e l' unica cosa che faccio è pregare tutte le sere per la sua salute. Chiedo sempre una cosa alla Madonna: qualunque cosa il destino abbia di brutto in serbo per lei, di farla ricadere su di me. E mi piace pensare che è questo che fa di me una mamma: l' amore incondizionato.

Con affetto,
Robi e Pupina.

'Ogni tanto penso a te, sposti tutti i miei confini. 
Amor che bello darti al mondo...'

(Ogni tanto - Gianna Nannini)