lunedì 30 agosto 2010

Chirurgia estetica: il caso Heidi Montag.


E' da poco cominciata la sesta serie di The Hills, il teen drama di Mtv che da sei anni fa strage di consensi, che già si grida allo scandalo per il "nuovo volto" di Heidi Montag o Pratt (fatti suoi).
Stamattina ho visto la prima puntata sul sito di Mtv e sono rimasta ragionevolmente shockata dalla nuova fisionomia della Montag che (porella) non riusciva nemmeno a masticare tanto la sua mascella era tirata. La sua espressione facciale era mutata radicalmente a causa del lifting alle sopracciglia (inutile a 23 anni) che le erano praticamente state incollate all' attaccatura dei capelli. Gli zigomi bloccati ai bordi degli occhi e le labbra gonfie (che nemmeno dopo un pestaggio) completavano l' effetto Barbie (sgorbia) sgadevole alla vista e sgraziato più che mai.
Ovviamente ognuna di noi desidera un corpo aggraziato, magro, in forma e nessuno mette in dubbio che voler apparire al meglio non è una colpa ma bensì un pregio ma ricorrere a così tanti interventi e ottenere un risultato non solo peggiore di quello di partenza ma addirittura inguardabile è diabolico. Attenzione però, la mia non è assolutamente una critica al ricorso al bisturi, sono la prima che incoraggia la correzione dei difetti per mano del chirurgo qualora gli stessi creino disturbi ma sono assolutamente contro lo scempio di se stessi come nel caso della Montag. E' triste il modo in cui bisogna ridursi per un attimo di notorietà ma la cosa ancora più sconcertante è sapere che l' insicurezza dovuta a tutta la pubblicità che c'è in giro può ridurre persone in questa maniera.

Plasticamente vostra, R.

venerdì 27 agosto 2010

Letters to Juliet.



WOW.
Sarà che sono un' inguaribile romantica o magari una che crede ancora che il principe azzurro esiste e arriva a cavallo e le favole non sono soltanto favole ma ho adorato questo film.
In primo luogo i paesaggi: le campagne e vigneti tra Verona e Siena. I protagonisti partono in macchina attraversando alcuni dei posti più suggestivi della nostra penisola. Verona fa da sfondo alla storia d' amore per eccellenza, Romeo e Giulietta, e proprio da li parte la ricerca di quello che è il vero amore per Claire (Vanessa Redgrave).
Una ricerca dolce ed ostinata che si conclude nel modo più "favolesco" possibile, ma non vi svelo nulla.
La protagonista, la bellissima e biondissima Amanda Seyfried, ha la faccia giusta per interpretare la Cerentola moderna; dolce e sensibile incanta con quegli occhioni blu e quei capelli meravigliosamente meravigliosi (ODDIO quanto glieli ho inividiati, sembravano così... sani).
Christopher Egan, il protagonista maschile, una faccia nota che però non riesco a collocare da nessuna parte, è stupendo. E' australiano ma era perfetto nella parte dell' inglese freddo e distaccato che poi si scioglie come il burro sul pane caldo quando incontra il vero amore.
Nota positivissima del film le attrici italiane che vi hanno preso parte come Luisa Ranieri e Marina Massironi (e tante altre delle quali non ricordo i nomi) che sono pefette nei loro ruoli.
Le canzoni scelte sono azzeccatissime sopratutto quella della mia adorata Taylor Swift "Love Story" che parte proprio con New York (la mia città) sullo sfondo e che ho cantato a squarciagola attirando gli sguardi sgomenti della sala.
In definitiva gli ingredienti per un film fatto bene ci sono tutti e dopotutto al cinema si ci va per questo, proprio per credere che qualcosa di praticamente magico possa ancora succedere. Luoghi fantastici, canzoni conosciute e orecchiabili, attori azzeccati e bravi, storia romantica e lacrimevole.... che volete di più?
Unica nota stonata in questa adorabile sinfonia il doppiaggio. Sarà che sono un' amante della lingua originale ma il doppiaggio e sopratutto i doppiatori scelti lasciavano un pò a desiderare...

Juliettamente vostra, R.

lunedì 23 agosto 2010

Un armadio pieno e niente da mettere.



Stamattina, costretta dal disordine che non mi permetteva più di varcare la soglia della mia camera da letto, ho deciso di svuotare le valigie dei vari spostamenti estivi e di mettere ordine nel mio armadio. Piegando maglie e riaccoppiando solitarie scarpe che avevano perso la compagna nei meandri delle mie mura private mi sono resa conto di avere una tale quantità di roba da far invidia ad un negozio. Sopratutto scarpe... Devo ammetterlo, questa per me è stata l' estate delle scarpe. Dal giorno del mio compleanno (11 giugno) ad oggi ho comprato la bellezza di ben ventiquattro paia di scarpe. Le ultime proprio ieri sera, un delizioso paio di decolletè di (quasi) pitone da Zara al quale facevo la corte da un pò e che ho pagato solo 10 euro ;)
Complici poi i saldi in locations d' eccezione come la splendida Londra (Oddio Primark, se solo ci ripenso) e le sempre care e familiari Nizza e Monte Carlo il mio bottino vantava infiniti pezzi, ma senza aver speso una fortuna.
Dopo ore di accurate strategie posizionali sono riuscita a far entrare tutto nel mio armadio riscoprendo anche maglie che non ricordavo più, giacche meravigliose che non vedo l' ora di indossare (il caldo mi ha un pò stufato in effetti) e migliaglia di jeans (che compro in maniera compulsiva, ma che comunque non sono mai troppi).
Ma nonostante tutto sono sicura che sabato sera non avrò, comunque, niente da mettermi. Come ogni femmina che si rispetti starò appollaiata davanti le ante spalancate del mio armadio in biancheria intima a pensare già a qualcosa di nuovo da comprare.
R.

P.S.: Seguite Robilandia anche su Facebook!





martedì 17 agosto 2010

Tecnologia da aereo.


Londra - Nizza. British Airways. 12 agosto 2010

Siamo decollati da poco più di venti minuti quando il segnale luminoso delle cinture di sicurezza si spegne.
Siamo decollati da poco più di venti minuti e una manciata di secondi che un coro di clic clak di cinture slacciate e cappelliere aperte interrompe in brusio legato al decollo.
Siamo decollati da poco più di ventidue minuti quando tutti, e non è un' iperbole, stanno già armeggiando con i loro aggeggini elettronici, primo tra tutti l' I-pad.
Frenetici uomini in camicia dalle maniche svoltate uscivano fuori i mini pc dalle loro custodie e armeggiavano con l' I-phone (in modalità aereo, perchè tu non debba separartene nemmeno durante il volo, mai sia una crisi d' astinenza), eleganti signore ornate di Van Cleef & Apple leggevano Vogue "sfogliando" le pagine con le unghie appena laccate sui loro I-pad, piccoli esseri forse ancora nemmeno parlanti armeggiavano con I-pod colorati in cerca della canzone del momento.
Sembrava la sezione staccata dell' Apple store di Regents St. Siamo davvero arrivati a questo punto? Nemmeno per la durata di un breve volo internazionale riusciamo a separarci dalle nostre appendici luminose e tecnologiche?
Il signore accanto a me, dal canto suo, infilate le immancabili cuffiette bianche e dato il via ad un film (che mi è parso From Paris with love), ha iniziato a russare così forte che mi ha costretto ad aumentare il volume del mio I-pod pur di sovrastarlo. Non poteva dormire senza l' I-pad? Magari avrebbe fatto meno rumore.
Un donna di mezza età dai capelli platino non ha tolto le cuffiette nemmeno per andare al bagno.
Chissà, forse domani installeranno un sistema WI-FI ad alta quota e dopodomani saremo noi stessi, con i nostri I-phone, a pilotare l' aereo in veste di coopilota.
R.