martedì 6 novembre 2012

Erano gli anni '50...



Voglio vedere donne con la loro femminilità nei gesti morbidi e gentili, nei sorrisi aggraziati, nelle movenze seducenti ma accennate, dalle parole dolci e decise allo stesso tempo. Dai pensieri originali e nuovi. Vorrei vedere donne indipendenti, non succubi dell’uomo a cui immolano la propria dignità, femmine dai cuori di ghiaccio fuso, compagne e amiche dell’uomo, libere e sincere. Vere.
— Charles Bukowski

“Being married to Michelle, and having these tall, beautiful, strong-willed girls in my house, never allows me to underestimate women.” 
–President Obama





Le unghie laccate di un rosso intenso, e non era fondamentale che fosse Essie.
La vita stretta in un busto allacciato ad arte.
Il seno a punta, merito di un reggiseno quasi ridondante.
I capelli raccolti in boccoli laccati, talmente perfetti da sembrare finti.
Il sorriso smagliante e i denti bianchi e allineati come biglietto da visita. 











Quelle gonne che poggiavano sui vitini di vespa e quelle deliziose maniche merlettate.
La crinolina. Il pizzo. I merletti. 

Le scarpe a punta e i tacchi rigorosamente alti anche al supermercato; anche davanti il forno. 
Le calze velate, un po' lucide un po' Kate Middleton, agganciate a scomode impalcature che chiamavano intimo.
La donna era un ninnolo dell' uomo: doveva sorridere, doveva essere gentile e civettuola. Un trofeo da mostrare con orgoglio; un essere di cui pavoneggiarsi. 




Christian Dior che nel 1947, passate le fatiche di una guerra devastante, presentò una collezione quasi provocatoria fatta di ampie gonne fruscianti e linea affusolate che mettevano in evidenza i seni generosi. Quasi venti metri di stoffa venivano usati per confezionare un vestito, nell' inverno in cui presentò la prima collezione di Couture, in barba alla crisi del dopo-guerra.





Ma cosa è successo poi? Cosa è andato storto? Quando abbiamo deciso che essere sciocche ma sempre in ordine non era più sufficiente? Quando abbiamo capito che, nonostante tutto, preferivamo comprarci quella borsetta di Dior con i nostri guadagni piuttosto che riceverla in regalo?
Siamo state educate da Carrie Bradshaw e abbiamo realizzato che da sole siamo brave a far tutto. Ci siamo rese conto che in cucina, anzicché il forno, possiamo farci entrare qualche paio di scarpe in più e che un paio di amiche valgono molto di più di un marito munito di 24 ore di pelle che torna stanco la sera speranzoso di un piatto caldo. E ci va bene così? Si e no.Perché è nella nostra natura l' essere perennemente insoddisfatte. 
Vogliamo l' indipendenza ma dev' essere al caldo dell' abbraccio dell' uomo che amiamo. 
E' vero che all' esterno mostriamo un paio di jeans e una camicia di seta ma nascondiamo l' intimo di pizzo, quello un po' retrò. 
Lavoriamo sodo ma le gratifiche ci arrivano dai nostri figli; dai nostri nipoti.
Studiamo ma quello che sappiamo l' abbiamo imparato facendo la cosa più utile di tutti: vivere.

Robi





10 commenti:

  1. Sia chiaro che preferisco il ruolo della donna del 2012 però adoro guardare le vecchie foto di mia nonna... erano sempre impeccabili. Le invidio sotto questo aspetto. Sarà che il loro unico compito era farsi belle mentre il nostro è lavorare, sia prima che dopo il matrimonio.

    alessia

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  2. un bellissimo pensiero Robi! per tutte le donne... un bacio

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  3. dio quanto hai ragione Robi...
    io peraltro sono la prima a dire che vorrei tanto rimanere a casa per rassettare, cucinare, lavare, stirare, tutte attivita' che adoro e nel fare le quali mi sento realizzata...la reputo l'essenza della femminilita'....come il riuscire aprendersi cura attraverso queste delle persone che amiamo...la casa e la famiglia sono due aziende collegate e riuscire a gestirle e' cosa assai difficile...
    personalmente soccombo all'idea di dover chiedere i soldi anche solo per un paio di calze o per un caffe' con le amiche al mio compagno sebbene fosse quasi un diritto....e non immagini quanto ne soffra...io credo che nel perseguire la parita' ci abbiamo perso tanto...anche solo nei giochi di ruolo..

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  4. Io non lo so se è meglio o peggio. Chissà, bisognerebbe riguardarsi Mona Lisa smile... ;)

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  5. Io penso che sia una scelta personale. Dal mio punto di vista 'farmi da sola' è una esigenza interiore, ma non giudico chi preferisce 'farsi mantenere'. Penso anche che la perenne insoddisfazione sia un male dei nostri tempi: in passato ce n'era di meno, forse solo perché non c'era il tempo di pensare ad altro che a quello che c'era da fare. Dalle mie parti non era tutto corsetti e gonne a ruota e i miei genitori che erano giovano negli anni sessanta hanno fatto una vita di sacrifici per dare a me le opportunità che ho oggi. Se sono libera di fare ciò che voglio nella vita è grazie a loro, a mio padre che, anche senza ventiquattro ore in pelle, ha lavorato una vita per mantenerci tutti e a mia madre, che, sebbene casalinga, è quanto mai lontana dallo stereotipo che si ha oggi della donna di casa.

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  6. io credo di volere l'indipendenza e l'abbraccio di un uomo, ma anche gli uomini vogliono altrettanto...e non mi sembra di perderci niente...

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  7. Questa frase mi ha fatto ridere un sacco

    "Quando abbiamo capito che, nonostante tutto, preferivamo comprarci quella borsetta di Dior con i nostri guadagni piuttosto che riceverla in regalo?"

    haha, mi piace il tuo modo di scrivere e la tua ironia! Non a caso seguo i tuoi scopi anche su facebook! ;)

    http://btbaw.blogspot.it/

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    1. ** non ho capito perchè mi ha cambiato SFOGHI in SCOPI, ma vabbe!
      un bacio!

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