Sono le cinque del mattino di un pigro mercoledì di fine
gennaio. Come ormai succede spesso, non riesco a dormire. Non ho una
connessione decente da qualche ora perché quelli della Telecom hanno deciso che
non me la merito. Hanno deciso che non è giusto che io possa cazzeggiare
allegramente su internet ad una velocità decente. Hanno deciso che niente deve
aiutarmi a passare queste ore di insonnia.
Allora, in barba alle loro tirannie, ho messo su le cuffione da DJ (Che David
Guetta #LevateProprio) e ho aperto un foglio bianco di word. Che mi prendesse
un colpo se non lo facevo da un secolo.
La verità è che ho perso le parole. Ho perso la concentrazione e, quando
succede, non c’è potere che mi possa far battere le dita sulla tastiera. Ed è
una sensazione di impotenza quasi dolorosa per una che delle chiacchiere ha
fatto uno stile di vita.