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Per la prima volta, nella mia vita, sono stata in quella terra di mezzo in cui non si può far altro che aspettare. La sala d' attesa a metà tra la vita e quello che ci aspetta dopo. Per un fortunato scherzo del destino una delle persone più care che ho a questo mondo ha scoperto una piccola bomba ad orologeria che poteva esplodere da un momento all' altro. Ma non era ancora giunta la sua ora e io lo sapevo. Lo sapevo perché sapevo di non poter ancora fare a meno di lei. E allora, egoisticamente, ho atteso e ho pregato. Ho atteso che sulla sua strada arrivasse l' artificiere competente che disinnescasse la bomba, che mettesse in salvo la sua vita. Ho atteso e ho pregato perché avvenisse e così è stato. Mentre aspettavo ho cercato di immaginare il peggio ma il mio cervello è talmente auto-conservativo che non me l' ha permesso. Mi ha chiesto gentilmente, il mio cervello, di pensare a qualcosa d' altro affinché io potessi attendere la buona notizia con relativa serenità.
Robilandia torna con la consapevolezza che la vita le ha regalato il tempo e con la certezza assoluta che -lassù- qualcuno le vuole molto bene.
Robilandia torna con la consapevolezza che la vita le ha regalato il tempo e con la certezza assoluta che -lassù- qualcuno le vuole molto bene.
R.
Che belle parole toccanti e liberatorie. Un forte abbraccio!
RispondiEliminaBellissime parole...un bacione
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