L'anno scorso, incinta di otto mesi, sono finita al Pronto soccorso ostetrico per una colica renale.
L'anno scorso, oggi, andava via da questo mondo la mamma di Pisolo.
Oggi è stata una giornata un po' così, di quelle di cui c'è poco da dire o ci sarebbe così tanto che non ne vale la pena.
Io l'ho vissuta nella maniera più normale possibile lasciando a mio marito tutto lo spazio per metabolizzare questa mancanza che si ingrandisce ogni giorno di più. È rimasto con sua figlia, che con quel sorriso sgangherato è un balsamo per il cuore.
Lui non è mai stato uno bravo a parlare di dolore. Preferisce far finta che non esiste, mette la testa sotto la sabbia e si nasconde, quasi come un bambino.
E, in un certo senso, è questa la forza del nostro rapporto: mi da la possibilità di accudirlo in maniera silenziosa, senza bisogno di fasti né di ringraziamenti.
La bimba ha commemorato una nonna che non ha mai conosciuto ma della quale porta il nome e che conoscerà tramite i ricordi del suo papà.
Io non voglio essere ipocrita dicendo che mi manca o chissà che altro: era una persona intrappolata in un matrimonio simile ad una prigionia che si è spenta giorno dopo giorno; l'ho vissuta così poco davvero che fatico ad avere un ricordo da fissare sulla bacheca.
Non voglio sembrare cinica o senza cuore ma nemmeno peccare di quella falsa ipocrisia che non mi confá e non l'ha mai fatto.
Ho una percezione strana dei sentimenti e sono restia a provarli gratuitamente ed è forse per questo che risulto poco empatica, quasi fredda.
Domani è un altro giorno, dicevano.
Meglio così.
Robi
8 maggio 2016 - Ehm, quello sarebbe mio.
Longest Night - Howie Day
< Giorno 133 - Giorno 135 >
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