giovedì 17 novembre 2011

Io credo nella magia.

Sapete, io credo nella magia. Sono nato e cresciuto in tempi magici, in una città magica, tra maghi. Molti non si accorgono nemmeno che tutti noi viviamo in una ragnatela di magia, connessi da argentei filamenti di chance e circostanze. Ma io lo so da molto. Quanto avevo dodici anni, il mondo era la mia lanterna magica, e grazie al suo spirito verde io vedevo il passato e il presente nel futuro. Anche voi, probabilmente, lo facevate solo che non lo ricordate. Questa è la mia opinione: tutti noi all' inizio vediamo la magia. Veniamo al mondo e dentro di noi ci sono turbini di vento, foreste infuocate e comete. Noi siamo nati con la capacità di cantare con gli uccelli, di leggere nelle nuvole e di vedere il nostro destino nei granelli di sabbia. Ma la magia dentro di noi viene cancellata dall' educazione e dalla chiesa, viene succhiata via, lavata via, pettinata via. Ci conducono sulla retta via e ci dicono che dobbiamo essere responsabili. Ci dicono di comportarci secondo l' età che abbiamo, di crescere. E sapete perché lo fanno? Perché le persone che ce lo dicono sono spaventate dal nostro essere giovani e selvaggi e perché la magia che noi conosciamo li ha fatti vergognare e li ha resi tristi per ciò che hanno lasciato appassire dentro di loro. Dopo di ciò tu ti allontani dalla magia così tanto che non puoi più realmente tornare indietro. Soltanto per qualche secondo. Soltanto conoscendo e ricordando. Quando le persone piangono al cinema è perché, in quello scuro teatro, è stato toccato il lago dorato della magia. Poi escono nuovamente alla crudele luce della ragione e della logica e il lago si secca e si sentono profondamente tristi senza sapere perché. Quando una canzone risveglia un ricordo, quando dei batuffoli che rotololano in una lama di luce ci distraggono dal mondo quando senti un treno nella notte e ti chiedi dove stia andando allora vai oltre ciò che sei e oltre il luogo in cui ti trovi e, per il più breve degli attimi, sei entrato nel regno della magia. La verità della vita è che ogni anno che passa noi ci allontaniamo dall' essenza con la quale siamo nati. Ci facciamo sovrastare dagli eventi, alcuni positivi, altri non tanto. Le cose succedono. L' amore a volte muore. Le persone naufragano e finiscono in mille pezzi, perdono la loro via per una ragione o per un' altra. Non è poi così difficile in un mondo pazzo come questo. La vita fa del suo meglio per allontanare da noi i ricordi della magia. Tu non lo sai ma sta succedendo finché un giorno non sentirai di aver perso qualcosa pur non sapendo cosa. Succede e basta...
I ricordi di chi ero e dove vivevo sono importanti per me. Hanno contribuito a fare di me ciò che sarò quando il mio viaggio volgerà al termine. Io ho bisogno di ricordare della magia semmai dovessi riincontrarla. Ho bisogno di sapere e di ricordare e voglio raccontartene. 


Un passo tratto dal romanzo Il ventre del lago di Robert McCammon, un autore che trovo eccellente e che -ironia della sorte- è nato il mio stesso giorno, solo qualche anno prima. Con queste parole spiega perfettamente perché, nonostante tutto, piangere al cinema fa bene. 
Robi.

jkj

2 commenti:

  1. Wow... questo finisce dritto dritto nella wishlist (sempre più chilometrica)... :D

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  2. Bellissimo!! *_*
    Stavo giusto cercando un nuovo libro da leggere ;)

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