Ieri sera, all' aeroporto di Catania, ho fatto lo stesso pensiero che facevo sempre, quando eravamo fidanzatini io e Pisolo, al rientro da un viaggio. Ho pensato che sarebbe stato brutto ritornare ognuno a casa propria dopo (pochi o tanti) giorni di convivenza.
Ho alzato gli occhi verso quello che credevo fosse il mio fidanzato e ho fatto mente locale un attimo e mi sono resa conto che non ci sarebbe stato nessun messaggio del buongiorno né della buonanotte; nessuna telefonata per sapere cosa avessimo mangiato dopo pranzo. Ho alzato gli occhi e ho realizzato che avremo continuato a convivere anche oltre la vacanza e quel pensiero mi ha fatto sorridere un po'.
Il mio rientro è stato fatto di lavatrici di piatti di pastina e carne sbocconcellata. Di una routine ormai consolidada che non mi era mancata ma in realtà si.
Perché anche se certe volte è davvero intrattabile ed esasperante, il mio scricciolo che grida Mammamaaaamama quando non ottiene da me quello che vuole è davvero diventata la mia ragione di vita.
Adesso bando ai sentimentalismi.
Anzi no, ancora uno: ma quanto ho potuto piangere per il finale del romanzo che ho letto in vacanza 'Io prima di te' di Yoyo Moyes??
Robi.
6 Agosto 2016 - Stamattina alle sei.
Sofia - Alvaro Soler
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