venerdì 19 novembre 2010

Un libro sul comodino.


Inizia lentamente, come il primo passo verso qualcosa di nuovo, di inaspettato. Scorrendo l' inchiostro nero sulle pagine bianche o avorio ti inizi ad affezionare alle persone di cui leggi, dettagliatamente, "vita, morte e miracoli" per un lasso di tempo deciso da qualcun altro.
Impari i loro nomi. I loro cibi preferiti in un certo senso diventano anche i tuoi. Le loro emozioni ti si insinuano dentro come un serpente in agguato.
A poco a poco ti innamori di quell' uomo con la pelle scura del quale hai immaginato chiaramente la forma del viso, del quale ti piace la ruga in mezzo alle sopracciglia quando sorride, Dio come la trovi eccitante.
I problemi lavorativi ti appartengono, li senti tuoi come se dietro quella scrivania all' ultimo piano in una palazzo della City ci fossi davvero seduto tu. Cammini per le strade di luoghi mai visti eppure così familiari, assaggi cibi speziati tipici del luogo e chiedi, gentilmente, un bicchiere d' acqua per levarti il prurito dalle gengive.
Ti appassioni a certi passaggi di una vita che in fondo non è così distante dalla tua nonostante non l' avessi mai potuto immaginare. Ti rendi conto che ognuno di noi ha delle paure dannatamente folli da impedirci di respirare, di parlare.
Ti si bloccano le parole in bocca quando le leggi scritte, li in quella pagina sicura, esattamente come avresti voluto che fossero senza però essere banali, aspettate.
In un giorno qualunque entri in una libreria e compri un romanzo. Inizi a leggerlo guardinga, in attesa che qualcosa che non ti piaccia te lo faccia chiudere e riporre nello scaffale. Magari hai un autore fidato che sai che non ti deluderà mai (il mio, anzi la mia, è Lesley Lokko) oppure ti butti a capofitto in una nuova storia, in un nuovo genere inaspettato per i tuoi gusti e per le tue preferenze solo per il gusto di sfidarti e arrivare fino in fondo, fino all' ultima pagina, fino alla parola FINE.
Le pagine di scorrono fra le mani e quasi vorresti che non finissero mai, e quando -invece- lo fanno è come se ti avessero portato via degli amici. Amici dei quali avevi saputo tutto per un periodo che, seppur breve, a te è sembrato una vita. Ne senti la mancanza in attesa della prossima storia che ti faccia sorridere ma sopratutto piangere, emozionare così tanto da bagnarti gli occhi.
Ecco perchè a me piace leggere, nonostante le mie sorelle mi prendano in giro.
Io adoro leggere perchè quello che ti può dare un romanzo difficilmente potrà dartelo altro. La superficialità dei film, la brevità della poesia, la schiettezza dei giornali non potranno mai competere con la bellezza di un buon libro.


P.S.: Le riflessioni di questo post sono frutto dell' ultima lettura alla quale mi sono dedicata nel mio tempo libero: "Porvera ragazza ricca" di Lesley Lokko, ma sono tranquillamente attribuibili ad ogni manoscritto al quale mi sono appassionata.

Sempre vostra, R.

1 commento:

  1. io Adoro questo post. Lo condivido in ogni virgola. E' quello che penso della lettura.. un amore non a prima vista, ma che ti resta per sempre.

    RispondiElimina

Dimmi la tua!