lunedì 6 dicembre 2010

Siamo tutti soldatini. Cara Franca di chi è la colpa?


Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, nota a tutti non solo per i suoi capelli, ogni giorno (o quasi) ci delizia con uno scritto (suo, pare) su quello che è definito il Blog del Direttore sul sito del giornale.
Questa mattina ha parlato di omologazione e mi sono sentita in dovere di esprimere un parere su questo mio piccolo spazio, non soltanto per dare una mia più vasta opinione in merito (le mille battute da loro imposte sono davvero poche per una chiacchierona come me) ma per sapere cosa davvero ne pensiate voi, persone normali, di questo argomento.
La prima obiezione a queste poche righe finora scritte potrebbe essere "perché non leggi i commenti fatti al post del direttore per capire cosa ne pensano i comuni mortali?" e la mia risposta, ve lo dico subito così non ci perdiamo in chiacchiere, è che chi commenta quel blog lo fa semplicemente per farsi "notare dal direttore".
Vi sono commenti ben scritti, ben articolati, ben composti ma che sono talmente canzonatori nei confronti della bionda direttrice che alle volte mi chiedo quanto gli si secchi la lingua a scrivere certe cose e cosa sperano di ottenere con tutti i 'sono d' accordo', 'proprio quello che pensavo', 'mi ha tolto le parole di bocca'.
Quindi, semmai qualcuno vorrà farlo, vorrei leggere dei commenti reali (anche anonimi) che esprimano davvero il punto di vista personale corrispondente a verità.
Premesso questo, cara Franca (mi permetta la confidenza poetica), il mio pensiero riguardo al suo post è semplice: la colpa di questa omologazione è di chi la fa la moda, non di chi la indossa.
Cosa voglio dire con questo?
E' presto spiegato: per tutti (non mi sento di inserirmi in questo vasto insieme perché il mio 'sogno' editoriale è un altro) Vogue è la bibbia della moda.
Siamo cresciute ascoltando Carrie Bradshow che ce lo ripeteva ogni sera e, adesso, non possiamo far a meno di credere che sia vero notando tutto il potere che signore come Anna Wintour, Anna dello Russo, Carine Roitfeld e lei, mia carissima Franca, avete in questo settore. Avete lanciato alcuni dei più grandi artisti del secolo, avete fatto si che un semplice fotografo diventasse un mito della fotografia, avete sdoganato la moda in quegli angoli bui del mondo in cui era solo frivolezza.
Avete, insomma, il potere di decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato indossare/dire/fare per essere glamour.
E questo non è il principio base di ciò che lei ha notato a Parigi (come a Milano, Londra, New York e via dicendo)?
Non è questo che la moda fa?
Non è questo che rende un accessorio, un capo di moda?
Il fatto che più gente possibile lo brami, lo desideri, lo INDOSSI.
Non è forse questo che chi fa moda vuole?
Oggi è il momento degli UGG, domani sarà quello..... e chi lo sa? Oh, voi, certamente. Voi che decidete cosa sia di moda e cosa no.
Un ulteriore aggravante a questo fenomeno di omologazione è presto fornito dalle catene di abbigliamento Low-cost, capo indiscusso su tutti, il nostro amatissimo signor H&M.
In un momento in cui ognuna di noi vuol sentirsi Carrie o Blair, Serena o Andy non disponendo -però- anche del loro conto spese l' alternativa che queste catene ci forniscono è succulenta come una torta al cioccolato per il pranzo della domenica.
E allora via, tutti da H&M, tutti con gli stessi jeans, tutti con le stesse maglie, tutti con gli stessi braccialetti di metallo tintinnante semplicemente per poterci avvicinare un pochino di più al mondo -troppo caro per le nostre tasche- della moda.
Ups.. è vero! Niente torta al cioccolato per noi, il fashion system ci vuole magri, snelli, senza tette, senza sedere. Non è forse così?
E anche qui, mi spiace ammetterlo, ma siete voi che l' avete voluto.
Orde di adolescenti sognanti accompagnate da mammà ai casting che non mangiano da settimane per un cenno di consenso che -anche solo per il tempo di una sfilata- le consacri ad appartenenti del mondo della moda.
Milioni di ragazze ossessionate dalla linea, dall' aspetto, dallo stivale sopra il ginocchio, dalla vita bassa e dai capelli biondi solo per poter far parte di quel piccolo, dorato, ristretto ed esclusivissimo mondo che è il fashion system.
L' insicurezza di non appartenere a questa vostra élite avete fatto sì che avvolgesse ognuna di noi, perchè quello della moda è un mondo che -a vostro avviso- deve rimanere esclusivo, solo i prescelti possono farne parte, solo coloro che indossano quello che voi volete che indossino, solo coloro che vanno dove volete che vadano, solo coloro che sono talmente fashion da seguire con cura maniacale i vostri dettami possono davero far parte di quella piccola e ristretta cerchia.
Non tutti. Non i sovversivi.
Mia cara Franca, non si chieda -quindi- il perchè di tutti questi UGG, si chieda -piuttosto- come fare ad uscire da questa globalizzazione che voi stessi avete creato.

Globalizzalmente vostra, R.

8 commenti:

  1. sul globalizzalmente vostra ti dico chapeau! Concordo in pieno

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  2. Franca per me ha perso ogni credibilità qnd ha definito gli accessori elementi ''inutili'' in un outfit -.-
    cmq hai pienamente ragione; non può "cadere dalle nuvole" qnd la risposta è palese.. e tu l'hai centrata in pieno.
    COMPLIMENTI.
    un bacio!

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  3. Uno scritto spettacolare. E' a te che dico non avrei saputo esprimere meglio ciò che penso e mi torvo totalmente d' accordo con te. Il bel mondo del fashion system decide ciò che è in e out e poi si stupisce se tutti vestiamo uguali anche se non possiamo permettercelo?! si inneggia alle curvy girls e poi si fanno vincere ragazze ai limiti dell anoressia come ann ?!
    Detto questo, io la Sozzani la adoro suonerà contraddittorio è così ... ma l'adoravo ancor di più due tre anni fa quando a una Bignardi che la intervistava chiedendole se avesse mai mangiato un tiramisù lei rispondeva un secco :penso di non averlo mai mangiato,oppure ancora quando chiedendo alla cara Franca come potesse vestirsi una povera taglia 42 lei rispondeva beh che si arrangi. Lì almeno diceva esattamente quello che pensava...ora devono averle imposto di diventare più democratica e accessibile al grande pubblico.

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  4. Non cpaisco come sono arrivato al tuo blog cercando una ricetta di torta al limone, forse google ha toppato!!! Comunque incuriosito mi sono messo a leggere, anzi a divorare quello che hai scritto. Pungente e sagace la punto giusto e con quello sfondo di verità che mi ha lasciato senza parole. Io non seguo la moda, mi piace distinguermi, elaborare un mio stile personale, che, bello o brutto che sia, mi contraddistingue tra centinaia di pecore dolly clonate dalla mente "geniale" (perchè solo di mente geniale si può parlare daventi a questi dittatori della moda) della moda. Ma se pensi bene la parola moda cosa significa? omologazione, una cosa "è di moda" quando viene condivisa da tante persone, quando centinaia di persone cominciano a vestirsi, comportarsi e putroppo ragionare allo stesso modo, in poche parole la moda è la misura dell'omologazione della società. Quindi permettimi di dissentire da una parte del tuo discorso: la colpa non è di chi propone un modo di viviere ma di chi, senza pensare, si adegua a questo e quello solo perchè in questo modo si sente accettato. Non bisogna cambiare le cose dall'apice, bisogna andare alla radice del problema, cambiare il modo di pensare dei giovani educandoli ad una società in cui la moda dovrebbe essere l'accessorio che abbellisce uno stile di vita e non lo stile di vita stesso.

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  5. Grazie mille a tutti per i vostri commenti e grazie diecimila per i complimenti.

    @parolesantels mi inchino al tuo inchino :D

    @DilettaDonini La Sozzani ha detto davvero una cosa del genere? Ma, allora, se ci vestiamo tutte uguali e gli accessori sono superflui in cosa mai dovremmo distinguerci? Cosa dobbiamo aggiungere ad un outfit per renderlo unico?
    Bah........

    @Anonimo Sono completamente d' accordo con te: era meglio quando era completamente sincera. Noto nei suoi scritti attuali (ammesso e non concesso che sia davvero lei a scrivere) una nota di finto buonismo verso cose che in realtà secondo me detesta quali le ragazze taglia 42 e oltre. Quello è il suo ruolo, quelle le sue credenze e quindi possiamo desumere che per piacere a più gente anche lei si sia uniformata.

    @Matteo Ringrazio google per averti portato da me e ringrazio te per i complimenti. Vorrei suggerirti una ricetta per la torta al limone ma io e la cucina non siamo proprio BFF, uso le versa e inforna nei miei momenti di massima ispirazione culinaria :D
    Riguardo il tuo dissenso in qualche modo mi trovo a vedermi data ragione: se le cose devono essere cambiate alla radice e la radice è proprio chi la fa la moda allora non ho forse ragione?
    Ho adorato letteralmente l' ultima tua frase, semmai qualcuno sarà in grado di educare un giovane e portarlo fuori dal gruppo, dalla massa potrà dire di aver salvato il mondo :D
    R.

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  6. @robi: si l'ho letto qst estate; riportato su un blog.. ma nn mi ricordo quale... cmq spero sia fonte certa anke xke nn vorrei dire fesserie :)
    cmq sn pienamente d'accordo cn te: l'accessorio è fondamentale; basti pensare al classico LBD: con una open toe nera e un filo di perle è super elegante, mentre se abbinato ad una scarpa spuntata stile McQueen e una pochette con borchie è molto aggressivo e glam rock... alla fine l'accessorio volente o nolente delinea la personalità dell'individuo.

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  7. Io non seguo alcun blog, trovo che la mania di diventare "fashion blogger" abbia un pò esulato dal significato dell'esserlo per davvero, ma come ogni essere umano ho dei gusti estetici che si riflettono, inevitabilmente, sul mio modo di vestire.
    Quello che voleva dire "Franca" (digressione, la mia, per rendere il commento più comprensibile) è che la moda ha un suo standard interpretativo.
    Per non essere preso per il culo dai colleghi, insomma, hai un range di abiti, scarpe e accessori da poter indossare.
    Non è l'Ugg di per sè, non è la t-shirt bianca e lunga da indossare sui leggins di H&M.
    E' un problema più ampio.
    Il nonno che va al parco con il maglione a losanghe rientra nel range, perchè il maglione a losagnhe è uno straclassico di cui si è ampiamente abusato.
    La moda non ha più nulla da inventare, solo cose da riproporre.
    La moda corre per strada e non su Vogue.
    La moda la fanno le persone inconsapevolmente.

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  8. @Anonimo prima di tutto grazie per il tuo commento. Devo ammettere che il tuo pensiero non mi è chiarissimo ma cercherò di rispondere... :D
    In secondo luogo posso affermare che nemmeno io seguo nessun fashion blogger se con questo intendi non seguire i diktat che propinano. Trovo alcune di queste ragazze troppo prese da loro stesse, troppo convinte che basti una 2.55 a renderle eleganti e molto spesso cadono nel banale o nel trash.
    Invece posso affermare che li seguo se per fashion blogger intendi blog (come il mio) nel quale si parla di moda, ci si scambiano pareri e opinioni su questa o quella tendenza.
    Ce ne sono alcuni molto validi, alcuni molto divertenti, altri ancora utilissimi.

    Non so di preciso cosa volesse intendere Franca e questo solo lei può spiegarcelo ma non penso che sia utile scrivere che per non essere presi in giro da chi che sia bisogna avere un certo tipo di abbigliamento. Questo è un messaggio sbagliato. E' vero che ci sono persone che si conducono come fosse costantemente carnevale ma è anche vero che questo non giustifica quest' esercito di persone TUTTE VESTITE UGUALI.
    L' altro giorno, per caso, mi sono ritrovata nel liceo delle mie sorelle alla ricreazione e sono rimasta sconcertata: tutte, e dico tutte, le ragazze erano o jeans e felpa o leggins e UGG. Nessun particolare che le distinguesse, nessun segno di femminilità se non un leggero make up, nessun segno della loro personalità e questo è così distante da quello che la moda dovrebbe essere.

    La moda non ha più nulla da inventare? Forse! Ma questo non significa che ogni stilista, ogni direttore di Vogue, ogni editor e sopratutto ognuno di noi comuni mortali non possa reinventare un capo o un gioiello o una pettinatura. Ci deve sempre essere uno spunto di noi stessi che ci renda unici, per questo non siamo tutti uguali anche se tendiamo ad uniformarci.

    La moda corre per strada e non su Vogue?? Verissimo. Ma è da li che traiamo spunto.

    La moda la fanno le persone incosapevolmente?
    No. Le persone si lasciano trascinare dalle moda, purtroppo aggiungerei.

    R.

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