domenica 31 luglio 2016

Giorno 212 - Il secondo figlio.

Giorno 212 - 31 Luglio 2016 

Durante il compleanno della Pupina si sono sprecate frasi sul secondo figlio. 

Eh, ma se ti vengono così bene sei pazza a non farne subito un altro! 

Eh, ma ci vuole il maschietto. 

Eh, ma ci vuole la compagnia. 

Ma dai, tutte ci passano dalla sala parto, non essere drammatica! 

Io, invece, al secondo figlio, non ci penso proprio. Per cinque motivi: 

Stanchezza. 
Durante questo mio anno da madre ho raggiunto livelli di stanchezza epici. Roba che se avessi camminato da Catania a Milano sarebbe stato meno faticoso. Perché è la mente che si stanca. La maternità implica un tipo di stanchezza mentale e fisica che fino a che non lo provi non avrai mai la consapevolezza dei tuoi limiti. Ora, mentre vi sto scrivendo, sono esattamente ventisei ore che io non riposo. Non parlo di un sonnellino post pranzo della domenica; parlo di quel momento in cui spegni il cervello, chiudi i neuroni in piccole scatoline porta anello e lasci che il resto scorra senza toccarti. 
La bambina non si è mai addormentata o l'ha fatto in quei momenti in cui per me era impossibile imitarla perché, sai che c'è?, devi continuare a vivere nonostante la maternità! 
Quando si diventa madri si dorme sempre con un occhio aperto e io sono così stanca che non posso tenerne aperto un altro per controllare un altro bambino. 
E, nonostante questa stanchezza cronica, continuo a lavorare, occuparmi di casa e figlia, avere una (pseudo) vita sociale e ad andare in palestra. Certe volte per addormentarmi nella sauna ma questo è un altro racconto. 


Soldi. 
I bambini costano. È inutile dire il contrario. Pappe, latte, pannolini, vestitini, giocatoli, asilo nido, sport, svago, studio. Più crescono e più costano e, datemi pure dell' egoista ma voglio riprendere a viaggiare innanzi tutto. Voglio impiegare i miei soldi in biglietti aerei, con la Pupina al seguito ovviamente (tranne per questi due giorni con Pisolo che mi sembrano ancora lontanissimi anche se sono dietro l'angolo). Viaggiare per me è sempre stata quasi una necessità e voglio che mia figlia veda il mondo meraviglioso, nonostante stiano cercando di renderlo un posto marcio, che c'è là fuori con i suoi occhi. Voglio che si stupisca a Disneyland e che tocchi la sabbia più bella delle spiagge più lussureggianti. Voglio che sappia leggere l'ora sul Big Ben e che corra fra le rovine di Atene. 
Viaggiare è il regalo più bello che possa farle e con un secondo figlio non potrei farlo. 
Voglio regalarle il mondo. 
È un ragionamento egoista, lo so, ma al momento non potrei fare quello che faccio per lei raddoppiato e sarebbe sbagliato nei confronti del nuovo nato non dargli tutto quello che ha avuto la sorella. 
Eh, ma un fratello (o una sorella)é il dono più prezioso che tu possa farle. 
È vero: non ditelo a me che ho due sorelle che amo più della mia stessa vita ma, appunto, i miei genitori hanno fatto per tutte e tre lo stesso identico trattamento e, a conti fatti, io ora non posso (e non voglio, certo) farlo. 

Attenzioni. 
Un secondo figlio toglierebbe a Rossellina le attenzioni di cui ha ancora bisogno. Per quanto ci segue agli aperitivi e al ristorante; per quanto abbia preso già l'aereo ed essere stata con noi come un'adolescente, per quanto la trattiamo come una signorina lei è ancora un cucciolo che ha bisogno della concentrazione della sua mamma e del suo papà tutta su di se. Ha ancora bisogno di venire nel nostro letto e non trovare il posto occupato. Ha ancora bisogno di stare al centro dell' attenzione di tutti perché sta costruendo adesso le basi della sua sicurezza e non voglio che nessuno possa minarle.

Serenità. 
Per una nuova gravidanza ci vorrebbe una serenità che io ora non ho. Non ho perché sono stanca. Non ho perché lavoro come un mulo. Non ho perché mia figlia è una bimba fin troppo sveglia e movimentata e non voglio attutire il suo carattere per dover far posto ad un nuovo coinquilino. 

Coraggio. 
Questo è il motivo principale: mi manca il coraggio di ricominciare tutto daccapo. Ogni giorno che passa, ogni progresso, ogni stupidaggine che mi fa capire che mia figlia sta crescendo per me è un traguardo enorme. Un sospiro di sollievo tirato faticosamente. 

Lo so cosa state pensando, che sono una persona egocentrica ed egoista e materialista. Che voglio crescere mia figlia nella convinzione che può avere quello che vuole. Ed è così. Almeno per il momento. Voglio che, giorno dopo giorno, fino a che ce ne sarà bisogno, sia certa di avermi tutta per se. 

Non escludo un secondo figlio perché Pisolo lo desidera come l'aria. Se fosse per lui ce ne sarebbero anche un terzo ed un quarto. Vedo proprio la sua voglia di una famiglia che fa baccano intorno ad un tavolo pieno di gente come non ha mai avuto fino a che non ha incontrato me. E, appunto, non lo escludo perché so che cosa significhi avere tutte quelle mani ad aiutarti quando hai bisogno. 
Solo, non adesso. 
E, non adesso, per un bel po'. 

E poi, dobbiamo ancora vedere questa benedetta Sidney che ci è rimasta qui, con il viaggio di nozze!! 

Robi. 



31 Luglio 2016 - A me bastano loro, così, e mi scoppia il cuore. 

La risata di mia figlia - Leonardo Pieraccioni 


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